Anno nuovo, stelle nuove!
Ebbene sì, il 2022 si apre con una carrellata di eventi astronomici che interesseranno il campo visivo del nostro bel paese. Ricordiamoci anzitutto che il cielo invernale è ben diverso dal cielo estivo. Motivo in più per non lasciarsi scappare uno spettacolo stellare che difficilmente riusciremo a recuperare nelle calde notti dei mesi che verranno.
Abbiamo già assistito, nei giorni 3 e 4 gennaio, allo spettacolo delle Quadrantidi – sciame meteorico particolarmente visibile nel sud Italia complice il persistente cielo terso delle scorse notti – reso eccellente e facilmente osservabile grazie all’assenza del “disturbo lunare”. Questa particolare predisposizione del cielo consente di esplorare, sin dalle prime ore della sera, la volta celeste nella quale spicca la costellazione di Orione – tra Est e Sud al tramonto – accompagnata dagli asterismi dell’esagono e del triangolo invernale. Un cielo più buio consente di scorgere all’orizzonte l’Orsa Maggiore, seguita dalla costellazione del Leone e più tardi della mezzanotte si mostrano anche il Boote e la Vergine.
Tra le costellazioni protagoniste del cielo di gennaio segnaliamo il Toro, l’Auriga e i Gemelli. In particolare, gli ammassi delle Pleiadi e delle Iadi nel Toro non sono solo tra gli oggetti stellari più belli da vedere ma anche facilmente osservabili senza l’ausilio di strumenti. Theta Tauri, ad esempio, è una splendida stella doppia che è tra gli astri più luminosi e individuabili ad occhio nudo.
Come riconoscerla? Affidiamoci alle mappe stellari o ancora più semplicemente ad applicazioni rinvenibili online che con pochi passi consentono di individuare la posizione di ciascun astro sopra le nostre teste. Ancora meglio, sono disponibili forum e pagine sui social network gestite da giovani astrofili che organizzano serate di osservazione nei diversi territori, basta mettersi in contatto per partecipare gratuitamente ad incontri stellari. Ad ogni modo, il consiglio di base per vivere un’emozionante esperienza astronomica è di recarsi in un punto buio, magari con un binocolo stazionato su un treppiede e abbandonarsi alla ricerca\fantasia della profondità del cielo.
Oltre gli astri, non dimentichiamoci dei pianeti ben visibili nelle notti di gennaio. Le prime sere saranno occupate da Giove, il pianeta gassoso accompagnato solo per la prima metà del mese da Saturno e Mercurio. Nelle ultime giornate poi sarà la volta di Venere e Marte che tra il 25 e il 26 gennaio sorgeranno insieme nella volta celeste, affiancandosi fino al 13 febbraio quando saranno visibili in congiunzione.
Sfruttiamo, quindi, la Luna nuova non ancora completamente padrona del cielo – ieri 9 gennaio primo quarto – per prepararci poi al primo plenilunio dell’anno, giorno 17 gennaio ’22, tradizionalmente conosciuto come “Luna del Lupo”. Tra simbologia, folklore e superstizione nell’immaginario comune svetta il canto dei lupi alla luna, padroni del paesaggio invernale. Esaminando il loro particolare comportamento nella prima parte dell’inverno, si spiega facilmente come la scarsità di cibo porti gli animali ad avvicinarsi alle aree abitate ed a intercalare le ore notturne con frequenti ululati anche a seguito dell’inizio della stagione dell’amore che coincide proprio col mese di gennaio. Vista la carenza di tali esemplari nel nostro territorio, l’invito è quello di lanciarsi in brevi o lunghe – in base alla forza di resistenza al freddo – osservazioni notturne del cielo che regalano spettacoli ineguagliabili e risanano lo spirito.
Per cui, un pizzico di coraggio e buona ripartenza dal cielo stellato!
Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni-Quotidiano del Sud 10/01/2022