2r2t la storia di un cognome diventato il brand di gioielli fatti a mano

Miriam Carravetta, giovane artigiana, realizza con i rintagli di legno degli splendidi oggetti di bigiotteria. Il suo estro creativo coniuga la passione per l’arte, la moda e la progettazione. Quello della lavorazione del legno è un momento di intimità durante il quale, Miriam, ritrova sé stessa.

2r2t sembra un enigma il nome che hai dato al tuo progetto creativo. Cosa significa?

Del mio cognome, Carravetta, esistono molteplici varianti: si scrive con due r e una t, al contrario o come nel mio caso tutte doppie. Per questo motivo ho dovuto sempre aggiungere, come postilla, nel momento in cui dettavo il cognome ‘Carravetta con due r e due t’. Allora perché non farlo diventare il nome che riconoscesse in modo leggero e accattivante i miei prodotti? .

Quando hai dato avvio alla tua attività?

Tutto è iniziato negli ultimi mesi del 2019. Fin da bambina ho avuto la passione per il ‘fatto a mano’. Ogni prodotto potesse essere realizzato, io lo replicavo soprattutto perché ispirata dal programma tv Art Attack. Ho iniziato col decoupage; poi gioielli con le perline, col fimo. Ho riempito la mia casa di materiali di ogni genere: colori di tutti i tipi, carta da decoupage e nel 2019 ho cambiato genere acquistando dei dischetti di legno. Avevo bisogno di staccare da un periodo intenso, ho preso i dischetti ed ho realizzato i primi orecchini, senza avere intenzione di venderli, ma solo per mio sfogo. Quando scelgo di ricominciare da me, lo faccio sempre utilizzando come mezzo l’arte. I primi orecchini sono finiti nelle mani delle mie amiche, sui social e sono piaciuti al punto che nel giro di un mese dal primo ordine dei pezzetti di legno, sono stata messa in contatto con l’organizzatrice dei mercatini vintage (market). E’ stato il trampolino di lancio per le mie creazioni. Da allora, invogliata dai complimenti dei tanti che mi hanno conosciuta ho voluto persistere nel mio progetto ampliando l’offerta e curando i dettagli come l’allestimento .

Quanto tempo dedichi a questa attività? Hai delle collaborazioni?

Non ci dedico tanto tempo perché non è l’attività principale. Prima di un mercatino faccio un inventario di ciò che mi è rimasto e decido quali pezzi esclusivi realizzare per il nuovo evento. Ogni ispirazione è per me motivo di mettermi a tavolino e realizzarla. Collaboro con altre artiste artigiane come Claudia Infusino, illustratrice e disegnatrice che ha realizzato per me i cartoncini sui quali espongo orecchini e spille ed anche i bigliettini da visita. Insieme abbiamo realizzato una linea di prodotti di cui lei ha pensato al motivo da riprodurre ed io li ho realizzati manualmente.

Ti definiresti artista, artigiana o entrambe?

Nessuna delle due. Nell’ambiente vengo definita artigiana perché si fa la differenza tra vintagisti, selezionano, comprano e rivendono articoli vintage ed artigiani, realizzano qualsiasi cosa dai gioielli agli accessori. Potrei definirmi artigiana doc solo se riuscissi a partire dal pezzo di legno rustico ed arrivare al prodotto finito. Sono una artigiana con riserva. Artista non lo sono perché ho sempre ritenuto di non avere il tocco magico dell’artista: quello capace di trasformare ogni cosa in capolavoro.

Dove recuperi il materiale?

Le materie prime le acquisto da negozi di bricolage, hobbistica oppure online. E’ difficile trovare nel territorio ciò che mi serve quindi ho necessità di rifornirmi online. Ultimamente ho utilizzato materiali di recupero come le aste dei ventagli in legno riadattate a creare orecchini.

Quanto c’è di te in quello che fai? Da chi trai ispirazione?

Tantissimo.  Sono quel genere di persona che per comprare un regalo lo sceglie a proprio gusto a tal punto di non volerlo più regalare per averlo con sé. Quindi non proporrei mai qualcosa che non indosserei io per prima. L’ispirazione maggiore è l’arte. Le linee che realizzo ricalcano le opere di Klimt, l’astrattismo, Kandinsky, le tendenze della stagione. La passione si coniuga al mio indirizzo di studi in ingegneria edile ed architettura che necessita di una certa predisposizione artistico creativa che fa parte della mia indole.

Come funzionano i mercatini vintage?

Una volta entrata nel giro si viene informati degli eventi si ha a disposizione uno spazio di 1 e\o 2 m2. Occorre poi provvedere personalmente all’allestimento e pagare un tot per la postazione. Parteciparvi è bello perché permette di conoscere gente e sentirsi gratificata dal più lontano sconosciuto.  

Cosa rende originale il tuo progetto per te ma anche per chi indossa le tue creazioni?

La cosa che fin dall’inizio mi ha sempre affascinata e che mi è piaciuta, è stato creare ed impreziosire un oggetto, sia esso in fimo o legno, che fosse personalizzato ed esclusivo. Quando all’inizio li producevo solo per me, era soddisfacente avere indosso un prodotto unico tra l’altro realizzato con le mie mani. Sceglievo di abbinare per le occasioni, i miei manufatti con il resto dell’outfit rendendolo originale. Poi il concetto di originalità si è steso alla mia cerchia di fedelissimi che apprezzano il mio lavoro. Si tratta sempre di prodotti unici: chi compra da me è certo di aver acquistato un pezzo identitario ed esclusivo, fatto a mano.


Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni