Women of the Roots è un Progetto fotografico nato a Trieste e ideato da Caterina Gatto e Steven Jewett che ci porta alla scoperta di un universo di sensazioni ed emozioni per riconnetterci con il nostro sé più autentico. Nato dall’esigenza di trasporre in fotografia l’animo delle donne, questa galleria di immagini trasporta il fruitore in un mondo fantastico dove riscoprire sé stessi, il proprio rapporto con la natura e con l’ambiente circostante. Il progetto, nato a marzo del 2025, è stato ispirato dalle donne Wayuu, popolazione indigena che vive tra la Colombia ed il Venezuela custode di tradizioni antichissime legate al culto della natura che, ancora oggi, si sforza di preservare la propria identità a scapito del mondo moderno che ci spinge verso una globalizzazione dei costumi.
Il ritratto è lo strumento espressivo dominante di tutto il progetto. Ogni modella esprime tramite le immagini concetti astratti come la fioritura (blooming), le radici (roots), il fuoco (fire), etc. Come scritto sul profilo Instagram, ogni foto racconta una storia ed ora entriamo nel vivo tramite qualche domanda posta ai due fondatori:
Caterina Gatto / Steven Jewett (da qui in avanti CG e SJ)
Ciao ragazzi e grazie per aver deciso di partecipare a questa intervista, iniziamo a parlare della vostra formazione, come vi siete conosciuti e che ruolo svolgete all’interno del progetto Women of the Roots?
CG: Io e Steven ci siamo conosciuti sei anni fa tramite delle amicizie in comune. Lui (Steven) conosce il mio ragazzo da tantissimi anni e così ho potuto conoscerlo anche io. Entrambi abbiamo due formazioni completamente diverse, Steven è un fotografo mentre io mi occupo di comunicazione e marketing, ci siamo conosciuti meglio in un momento in cui mi sono avvicinata al modo delle foto ed il progetto Women of The Roots è un connubio tra i nostri due profili professionali.
A cosa vi siete ispirati per creare il progetto Women of The Roots?
CG: Siamo rimasti molto affascinati dalla storia delle donne Wayuu e da Angie (la nostra prima modella). Questo popolo indigeno che vuole comunicare un forte attaccamento alle proprie radici, alle tradizioni per noi è diventato un manifesto di resilienza femminile ed il punto di partenza per il nostro progetto Women of the Roots.
Poi, da lì, abbiamo spaziato coinvolgendo donne di diverse etnie con varie storie alle spalle. Abbiamo ritratto donne provenienti dalla Colombia, dalla Serbia, dal Libano, etc. qui è stato determinante il contributo di Steven nel cogliere tramite l’obiettivo l’essenza di queste modelle.
SW: la particolarità del nostro progetto è la diversità di queste donne, ognuna esprime in modo unico il proprio messaggio, non ce n’è una uguale ad un’altra. Le fotografie, scattate sia in studio che all’aperto, vogliono catturare queste differenze espressive legate però da una forte componente di “restanza”, questo è il messaggio che vorremmo trasmettere. Il percorso di ognuno di noi, come siamo arrivati ad oggi e come, le esperienze che abbiamo vissuto, ci hanno cambiato e reso quello che siamo.
Cosa desiderate trasmettere con il titolo “Women of the Roots”, qual è il vostro filo conduttore?
CG: il filo conduttore delle nostre foto è la rinascita tramite il contatto con la natura e le proprie radici che avviene distanziandosi dalla frenesia della modernità.
SW: desideriamo porre l’attenzione sulla natura che ci circonda e sull’influenza che questa ha su di noi. Spesso, nelle nostre città, non abbiamo spazi verdi sufficienti dove poter vivere ed esprimerci liberamente. Tramite le nostre fotografie, vogliamo sottolineare l’importanza dello spazio aperto.
Perché avete deciso di enfatizzare l’universo femminile?
SW: ho trovato le donne più disposte a mettersi in gioco, è semplice lavorare con loro, sono molto creative e ricettive verso le nuove idee.
CG: volevamo sottolineare l’importanza che ogni donna abbia la possibilità di esprimersi liberamente descrivendo come si sente in ogni momento della sua vita. Ci sono tante ragazze che, per paura o per pregiudizi, non riescono pienamente ad esprimersi. In questo senso, la fotografia è un mezzo molto potente che può fa luce su quello che ci portiamo dentro.
Ultima domanda, dove si possono guardare le fotografie del progetto Women of the Roots?
SW: Le fotografie si possono guardare sul nostro canale di Instagram che è il social che prediligiamo, il nostro sogno sarebbe organizzare una mostra fotografica a Trieste per questa Estate.