Why food is the new black? (ovvero, della moda del cibo)

Di Antonella Di Luciafoodporn-584

Che da qualche anno a questa parte il cibo vada di moda è chiaro a tutti. Basta provare a fare zapping in tv, dove su qualunque canale e a qualsiasi orario impazzano cooking show che sciorinano ricette succulente e vedono agguerritissimi concorrenti sfidarsi a colpi di frusta (da cucina). Ma non solo. Le blogger di cucina si contendono il tappeto rosso con quelle della moda mentre gli chef, da parte loro, sono sempre più delle star. Sono protagonisti-conduttori di programmi tv, opinionisti, scrivono su giornali e riviste, pubblicano libri o sono ospiti in eventi superfashion.

Secondo una ricerca Nielsen, se nel 2010 l’argomento preferito degli italiani era la musica, seguita da cinema e salute, nel 2014 la cucina è al primo posto. “Quando il denaro è poco, il cibo acquista maggiore importanza”, spiega Stefano Daelli, Strategy & Content Director di Market Revolution. E arriva ad assumere connotati addirittura sensuali, tant’è che, come scrisse Mary Eberstadt nel 2009 nel suo articolo “Is food the new sex?” sembra che con la rivoluzione sessuale e lo sdoganamento del sesso, l’ordine di moralità tra i due appetiti basilari dell’uomo si sia invertito e il cibo è diventato il nuovo tabù, la nostra nuova ossessione.

Ecco 8 top trend legati al mondo del food.

  • Foodie: è il neologismo creato per descrivere una nuova categoria di persone, che potremmo definire i fissati del cibo. Sono gastrofanatici, cultori del lievito madre, sempre alla ricerca dell’ultimo ristorantino di tendenza aperto in città, della sagra hipster o dell’agriturismo di grido, rigorosamente armati di smartphone con cui fotografare i piatti più fashion, da condividere sui social.
  • Antonino cannavacciuolo: semplicemente un idolo. L’uomo le cui affettuose pacche sulla spalla sono ormai diventate una leggenda. 120 kg di simpatia, ma anche di bravura e competenza, Cannavacciuolo è lo chef che il mondo ci invidia per “finezza ed equilibrio” e il suo ristorante stellato sul Lago d’Orta è già meta di pellegrinaggio. Alcuni lo definiscono il Gordon Ramsey italiano, perché conduce la versione nostrana di Cucine da Incubo, ma è riuscito a farlo con uno stile tutto suo. Campano e decisamente migliore.
  • Masterchef: portato alla ribalta dai vuoi che muoro di Bastianich, dal fascino snob di Cracco e dall’umorismo tagliente di Bruno Barbieri, è ormai un cult del palinsesto televisivo italiano.
  • Expo: il tema di Expo Milano 2015 è “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”. La campagna di comunicazione dell’evento, “Il Cibo è Vita”, promette  “scoprirete il ristorante più grande del mondo, assaggerete cibi mai provati prima, farete la spesa nel supermercato del futuro”.
  • Blog: da Chiara Maci a Chiara Santamaria, passando per Angela Frenda e i suoi Racconti di cucina sul Corriere. Di professione fanno le foodblogger. Hanno buon occhio, producono contenuti interessanti e  capiscono di marketing e comunicazione.
  • Instagram: lì ebbe origine la follia. Gli insta-maniac di tutto il mondo cominciarono a scattare foto di piatti, selfie mentre si cucina, selfie mentre si mangia e così via. L’hashtag #foodporn, che fa riferimento ad un’estetica del piatto talmente impeccabile da stimolare il desiderio, ha raggiunto cifre inimmaginabili. Qualche profilo da seguire? Idafrosk, jamieoliver e julyskitchen.
  • Italia: il nostro Paese è da sempre sinonimo del mangiar bene e offre itinerari enogastronomici superlativi. Praticamente ogni weekend sagre ed eventi sparsi sul territorio nazionale celebrano l’arte del buon vivere italiano, alla scoperta di posti e prodotti che tutto il mondo ci invidia.
  • App: tantissime le FoodApp create negli ultimi anni. Database di ricette, pratici timer, suggeritori di ristoranti completi di feedback e review dei clienti, veri e propri social network in cui condividere consigli su locali, ricette segrete, passioni. Indispensabili.
  • bandieraitcibo