Poche risposte dalle federazioni su protocolli sanitari e ripresa dell’attività agonistica: le società sportive del Vallo di Diano al lavoro per non perdere i più giovani
L’agenda degli appassionati era fittissima: le classiche di primavera, il Giro d’Italia e il Tour de France per gli appassionati di ciclismo; i campionati europei di calcio in versione itinerante; i tornei dello Slam sulla terra rossa e sull’erba. Infine, i Giochi olimpici di Tokyo, l’avventura sportiva più affascinante al mondo, capace di accomunare per due settimane campionissimi ed eroi silenziosi.
Le pagine di questa agenda sono state strappate dall’emergenza sanitaria: tre mesi senza sport e un’infinita serie di rinvii e di cancellazioni. Chi è già ripartito, invece, lo ha fatto a un prezzo pesantissimo: i campionati di calcio procedono a ritmi serratissimi pur di arrivare al capolinea della stagione; il Mondiale di Formula 1 naviga a vista, in quanto manca un calendario definitivo; la MotoGp ha deciso di non varcare i confini europei per limitare al massimo gli spostamenti di piloti e team.
Proviamo però a spingerci oltre: cosa sta succedendo in periferia, dove la pratica sportiva è ancora un potentissimo strumento di aggregazione sociale? Il coronavirus ha assestato un colpo durissimo a migliaia di società semiprofessionistiche, dilettantistiche e amatoriali che sono il motore dell’intero movimento sportivo italiano. Campionati sospesi, eventi annullati, attività di base ridotta ai minimi termini, aiuti economici insufficienti: cosa aspettarsi nel prossimo futuro, allora? Abbiamo ascoltato le voci di dirigenti e atleti del Vallo di Diano, estremo sud della Campania.
Il primo a prendere la parola è Francesco Ambrosano, capitano della Diesel Tecnica Pallacanestro Trinità, la squadra di Sala Consilina che partecipa al campionato di serie C Silver: «C’è un grosso punto di domanda a cui non è stata data alcuna risposta: cosa si è fatto in questi mesi per gli sport di contatto come il basket?», si domanda il giocatore di Battipaglia, che vestirà per il quarto consecutivo la maglia di Trinità. «Al di là del protocollo approvato dalla federazione, non sappiamo come e quando si potrà tornare a giocare. Il mio augurio è che si possa ripartire a settembre». Tuttavia, molte squadre potrebbero decidere di non iscriversi ai campionati dilettantistici per problemi economici. «Mi aspetto che i dirigenti federali» prosegue Ambrosano «aiutino le società in crisi non solo per assicurare la regolarità dei tornei, ma soprattutto per tutelare un patrimonio tecnico, umano e sportivo davvero prezioso».
Un patrimonio di cui i giovani sono senza dubbio il principale punto di riferimento. Come lavorare sulle motivazioni di bambini e adolescenti che hanno trascorso mesi e mesi in isolamento? Interviene il responsabile del settore giovanile della Polisportiva Basket Sala Consilina, Giuseppe Aumenta: «Le famiglie ci hanno chiesto di ripartire nel più breve tempo possibile per evitare che i loro figli perdessero interesse per l’attività sportiva». Richiesta esaudita: da un paio di settimane, caduto il divieto di praticare gli sport di contatto, i ragazzi di Sala Consilina hanno ricominciato a giocare nel campetto allestito all’interno dello stadio Osvaldo Rossi. «L’attività all’aperto è senza dubbio più semplice da organizzare» prosegue Aumenta «perché le regole da seguire sono decisamente meno stringenti. In ogni caso, aspettiamo istruzioni operative più dettagliate dal Comitato olimpico e dalla Federbasket anche sugli allenamenti al chiuso, dato che i protocolli inizialmente approvati falsavano oltremodo lo spirito del gioco». Con i più piccoli lavora anche l’istruttore di ciclismo Mario Pasquariello, che dirige dal 2017 la Tanagro Bike School, un’accademia di ciclismo giovanile nata in un piccolo centro della valle, San Pietro al Tanagro. La TBS ha un fratello maggiore, il Ciclo Team Tanagro, che ha legato il suo nome a due rassegne giovanili (i trofei Cycle Fevian e Tanagro Baby) e alla Granfondo del Tanagro, annullate a causa del COVID-19. La sospensione delle attività ha danneggiato anzitutto coloro che si erano appena avvicinati al ciclismo: «Temo che tanti giovani possano abbandonare la pratica sportiva» spiega Pasquariello «a maggior ragione se dovesse trascorrere un altro inverno senza allenamenti e senza gare. Ai più piccoli è altresì mancato il confronto diretto con i coetanei che, del resto, è il sale dell’agonismo». Con le prove su strada sospese fino a nuovo ordine, la Federciclismo campana sta lavorando per organizzare alcune competizioni a cronometro nel velodromo di Marcianise. Inoltre, i vertici federali hanno diramato le norme che dovranno essere rispettate dagli organizzatori delle corse: «Ogni società dovrà nominare un comitato anti-COVID a cui spetterà il compito di applicare le regole per prevenire il contagio. Nelle città che ospiteranno le corse, inoltre, dovranno essere individuate tre aree separate per i corridori, i dirigenti delle squadre e per il pubblico» conclude Pasquariello. Anche l’atletica ha dovuto arrendersi: ne ha fatto le spese una manifestazione giovane ma già apprezzata dagli amanti della corsa in montagna, il Trail “Madonna di Sito Alto”, organizzato dalla GG Trail di Sala Consilina. «Era tutto pronto per la terza edizione, alla quale avrebbero partecipato 100 atleti in più rispetto al 2019, ma abbiamo dovuto rinviare tutto all’anno prossimo», dichiara Antonio Spolzino, uno degli ideatori della manifestazione. Eppure, la società che opera nel comune più importante del Vallo ha già intenzione di ripartire: «Se la FIDAL (Federazione italiana di atletica leggera, ndr) ci darà il suo assenso, a settembre organizzeremo una gara di vertical trail (una corsa in salita con dislivello positivo, ndr) a numero chiuso». C’è fiducia anche per le manifestazioni su pista: «L’attività giovanile è ripresa il 10 luglio con una riunione ad Agropoli» – dice Vittorio Granata, tecnico della Metalfer Runner – Podistica Brienza 2000 – «alla quale hanno partecipato tre ragazzi iscritti alla gara degli 800 metri». I giorni della piena normalità sembrano davvero lontani, ma è confortante che si cerchi un barlume di speranza.
Già pubblicato su Quotidiano del Sud – L’altravoce dei Ventenni 20/7/2020
Nonostante sia cresciuto nell'era del digitale, si professa analogico e nostalmalinconico. Cultore di Springsteen, dei saggi storici e delle gassose, ha scoperto Venti in piena pandemia: amore a prima vista. Ricambiato, una volta tanto.