Reeperbahn e le sue luci (rosse e non)

Reeperbahn e le sue luci (rosse e non)

Reeperbahn è una zona strana. A primo impatto durante il giorno non è una via accogliente, è ariosa, ventosa e grigia. O la ami o la odi. La sera si riempie di gente, eppure la sensazione di non sentirsi veramente parte di qualcosa rimane. Forse perché ognuno va per i fatti suoi, in uno scantinato o oppure in coda all’ennesimo locale latino-americano. L’aria sa di frizzante, avete presente quando avvicinate al naso il flûte colmo di spumante per far finta di capirci qualcosa di vino? Ecco, la sensazione che ti da l’aria di Reeperbahn è più o meno quella.

Neanche un chilometro di lunghezza, Reeperbahn è una specie di leggenda ad Amburgo. A causa della sua vicinanza alla zona del porto, in passato le sue squallide bettole attiravano perlopiù marinai. Ben presto, Reeperbahn è diventato un quartiere a luci rosse. Chi ci andava era sicuro di trovare alcool a poco prezzo, scommesse clandestine e donne disponibili. Oggi, non tutto è rimasto uguale. Le insegne ci sono sempre – forse quelle di oggi, al neon, non esistevano in passato -, l’aria salmastra e i marciapiedi disordinati e battuti dal vento pure. La parola “Reeperbahn” significa proprio “marciapiede”. Un nome particolarmente azzeccato per un quartiere che ha fondato la propria esistenza sugli incontri casuali e sulle notti trascorse in piedi fuori dai locali.

Reeperbahn e la storia della musica

Reeperbahn è, oggi, una zona di contrasti: nel centro di St. Pauli (area alternativa e hipster, famosa per la squadra di calcio), è un zona luminosa – anche se la luce, qui, è quella artificiale delle insegne dei locali -, vibrante e peccaminosa. Oggi come ieri, è un punto cruciale per la musica ad Amburgo: qui si esibirono i Beatles negli anni Sessanta e qui, oggi, si possono trovare musical e spettacoli di cabaret. Le tracce dei Beatles si trovano in molti posti, tra cui il Jägerpassage, il Gretel & Alfons e il Kaiserkeller. C’è anche una piazza dedicata interamente a loro: la Beatles Platz.

Le luci scintillanti si vedono da lontano, la musica è pompata e le strade sono piene di chiacchiere. Tutto è possibile sulla Reeperbahn, dove notte dopo notte migliaia di persone di tutte le età, origini e preferenze musicali possono essere viste cavalcare lungo la strada. Qui si festeggiano gli addii al celibato, si va a far serata dopo un esame all’università, si ascoltano nuove band che suonano dal vivo e si può visitare negozi di lingerie e accessori erotici. Strip bar, locali di burlesque e cabaret erotici sono all’ordine del giorno (anzi, della notte). E’ qui che l’atmosfera da primi anni del Novecento si fa sentire di più, nell’aria c’è qualcosa di antico e segreto.

La notte sulla Reeperbahn

La prima volta che sono stata a Reeperbahn era mattina presto ed ero appena stata al mercato del pesce di Amburgo. Feci colazione con un trancio di pizza comprato in una panetteria piuttosto squallida e me ne tornai a casa, abbastanza delusa. Avevo sentito tanto parlare della Reeperbahn, e ora mi appariva vuota, inospitale, uguale a tutte le altre zone di Amburgo di domenica. Tornai una sera, quando con le mie amiche decidemmo di festeggiare la fine del semestre universitario con una serata tra donne. Reeperbahn era diventata una via vibrante, rumorosa e antica, come se di quei marinai che la visitavano nel passato fosse rimasto ancora qualcosa, piena zeppa di gente, di polizia e di musica. Quella sera entrammo in un paio di locali senza pagare nulla (ancora non ho scoperto il motivo), ballammo tantissimo reggaeton (nel profondo nord tedesco, esatto) e partecipammo a una festa universitaria in un pub irlandese dove ci regalarono mini-bottiglie di Jägermeister (anche qui, non ne ho ancora scoperto il motivo).

Reeperbahn è una via luminosa, ma anche diffidente, piena di scalette, anfratti e sottotetti. E’ musica di sera e silenzio di mattina. E’ il cuore di St. Pauli e della Amburgo del passato, esempio di quella atmosfera tenace e sempreverde che è sopravvissuta anche se è tutto intorno a lei è stato raso al suolo dalle bombe. E’ una via di divertimenti e di spensieratezza. State attenti, però, a portare con voi bottiglie di vetro tra le 22 di venerdì sera e le 6 di lunedì mattina alle 6, così come nelle notti prima e dopo i giorni festivi. Rischiereste una multa davvero salata. Divertimento sì, ma con ordine. In perfetto stile tedesco.

Martina Nicelli
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Classe 1996, milanese e iperattiva. Laureata in giurisprudenza, trascorre le sue giornate cercando soluzioni. Nel tempo libero scrive e legge, soprattutto gialli nordici e saghe familiari. Ama la montagna, le giornate uggiose, la musica folk e i cappotti. Ha fondato il blog amarettievino.