Pillole di sessualità 2/2: dialogo con un’amica informata sui fatti

Siamo sempre al Caffè Renzelli; Mario ed io stiamo ancora conversando di sessualità e vita quotidiana sotto lo sguardo indagatore e divertito delle persone che, pian piano, sono andate ad occupare i tavoli vicini al nostro.

Si è parlato della sigla LGBTIQ+, di identità di genere, orientamento sessuale, del bisogno umano di definirsi e di transessualità. Dal generale quindi, si è via via scesi nel particolare.

Se Mario potesse fare qualcosa, a livello generale, per migliorare il clima nei confronti della comunità LGBTIQ+ ed anche specificatamente trans, cosa farebbe?

Bisogna promuovere questi argomenti. Bisogna parlarne ed affrontarli anche nelle scuole. Ci vorrebbe una educazione alla sessualità; che non vuole essere assolutamente un’educazione al gender come dicono le destre. Alcune correnti politiche italiane [a.k.a Mario Adinolfi e Giorgia Meloni n.d.r] si sono appropriate indebitamente di questo temine faro della cultura post coloniale e decostruzionista che è gender, che non significa nient’altro che genere. Quando noi andiamo nelle scuole, non andiamo a omosessualizzare il mondo. [Ride]. Visto che molti subiscono proprio nella adolescenza episodi di bullismo e discriminazione, i ragazzi devono conoscere queste tematiche per poter accogliere l’altro.

Sicuramente parlare di sessualità, della comunità LGBTIQ+ è anche, come dici tu, parlare di bullismo e di integrazione delle differenze.

Certo. Aiuta i ragazzi a capire in primis di non essere soli in una fase della vita molto fragile qual è l’adolescenza; lo dice anche Manzoni con il fiore di Gertrude. Perché talvolta la famiglia, che è la prima agenzia di socializzazione, non è in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dei giovani. E dove fallisce la famiglia, devono esserci le istituzioni quindi la scuola.

Domanda estemporanea: Se dovessi individuare un’icona che ha ispirato il tuo modo di vedere il mondo ed il modo di percepire te stesso; un’icona gay, trans, lesbo… chi sceglieresti?

I modelli di femminilità mi hanno sempre molto colpito. Le grandi donne anche della letteratura. Le dark lady come poteva essere la protagonista de “Le relazioni pericolose” di Choderlos De Laclos, Madame Merteuil. Figure sicuramente autoritarie femminili mi hanno sempre affascinato. Se dovessi pensare ad una icona gay sceglierei sicuramente Raffaella Carrà. La sua risata, la sua travolgente allegria ricorda anche un po’ la mia.

Una canzone?

Per i più giovani consiglio tanto di ascoltare Born in this way di Lady Gaga. Per quelle della mia generazione Princesa di Fabrizio De Andrè che descrive proprio una donna transessuale, Fernandinho che diventa poi princesa. Parla di una prostituta, raccontando di una sfumatura che purtroppo è stata per molto tempo l’unica via per non negare la propria identità trans.

Al termine dell’intervista ufficiale, approfittando della expertise di Mario, ci siamo messe a stilare un breve elenco delle parole e dei concetti da cui, secondo noi, non si può assolutamente prescindere quando si parla di sessualità. Un vocabolarietto per chi si approccia alla sessualità “sine ira et iudicio“[senza rabbia e senza pregiudizio n.d.r.] come direbbe Enrico “Chicco” Mentana .

“Vocabolarietto sulla sessualità”

Asessuale: Persona che non possiede istinti sessuali.
Bigenere: Persona che si identifica con entrambi i generi; sia maschile che femminile.
Bisessuale: Persona attratta da persone di entrambi i sessi, sia maschi che femmine.
Cisessuale: sinonimo di eterosessuale.
Demisessuale: Persona attratta da individui con i quali sussiste una connessione emotiva.
Eterosessuale: Persona attratta da individui del sesso biologico opposto.
Gay: Persona attratta da individui del suo stesso sesso biologico. Si usa prevalentemente per indicare gli uomini attratti da altri uomini e come sinonimo di omosessuale.
Intersessuale: Persona che possiede organi genitali sia maschili che femminili.
Lesbica: Persona attratta da individui del suo stesso sesso biologico. Si usa per indicare solo donne attratte da altre donne.
Misgendering: Le persone transessuali si sentono misgenderate quando qualcuno usa il pronome sbagliato per rivolgersi a loro. Si sentono a disagio perché connotate diversamente da quella che è la loro propensione.
PansessualePersona attratta, non dal genere, ma dalla personalità di un individuo.
Poliamoroso: Persona che ama più persone contemporaneamente.
Transessuale:  La persona transessuale non trova rispondenza tra la propria fisicità e la sua identità di genere, decidendo così di sottoporsi ad un intervento di riassegnazione del sesso biologico.
Transgender:  Significa letteralmente oltre il genere e si dice di persona che si trova tra le polarità di maschile e femminile, ma non è propriamente nessuna delle due. 

Mario che pensi della nostra chiacchierata?

Mi è piaciuta molto. Possiamo dire di aver parlato di lettere, acronimi, di categorie, ma in realtà abbiamo parlato di persone che non sono nient’altro che le glitterate e colorate sfumature di una cosa bellissima che appare e scompare; l’arcobaleno.


Trovate la prima parte dell’intervista qui: