Paradossi alimentari ed EXPO 2015

Il primo maggio a Milano è stata inaugurata l’esposizione universale 2015, che durerà expofino al 31 ottobre. Il tema dell’esposizione è “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e comprende tutto ciò che riguarda l’alimentazione, dal tema dell’educazione alimentare a quello della mancanza di cibo fino agli OGM.

In economia il tema del food saving è ormai da qualche tempo oggetto di studio e ricerca. Perché, se da una parte c’è un problema di mancanza di cibo, dall’altro questo viene sprecato. Nel mondo, circa un terzo del cibo prodotto, viene infatti buttato via o rimane inutilizzato.
Sarebbe perciò necessario redistribuire le risorse in modo da raggiungere un equilibrio.

Per inquadrare il problema è innanzitutto opportuno dare qualche cifra: secondo la FAO, nel mondo, più del 10% della popolazione non ha la possibilità di nutrirsi adeguatamente e nei Paesi in via di sviluppo la percentuale raggiunge il 13%. Anche nei Paesi sviluppati negli ultimi tempi è aumentato il numero di coloro che non possono accedere a sufficienti risorse alimentari a causa della crisi. Tuttavia, dai dati FAO 2014, emerge che ogni anno la catena di distribuzione alimentare (food supply chain, come viene spesso definita) tratta più di 4 miliardi di tonnellate di alimenti all’anno, che sarebbero sufficienti a “nutrire il pianeta”, per dirlo con termini EXPO. La quantità totale di alimenti che passa per la food supply chain è detta “disponibilità alimentare”, da non confondere con il “consumo alimentare”, che denota gli alimenti destinati al consumo umano. Le altre componenti della disponibilità alimentare sono gli scarti alimentari (come ad esempio gli scarti della carne o il fogliame vegetale) e il surplus alimentare, che comprende alimenti perfettamente utilizzabili per il consumo (prodotti finiti e semilavorati), che per qualche ragione non raggiungono il mercato.

supply chain

Da questi dati emergono delle chiare inefficienze nella gestione delle risorse alimentari. Nello scenario aziendale, non sono ancora presenti (o sono molto deboli) gli accorgimenti che potrebbero portare a diminuire questo surplus alimentare, sebbene si stiano facendo diversi sforzi per aumentare l’efficienza delle imprese soprattutto tramite sviluppo tecnologico per ottimizzare gli sforzi dell’agricoltura e i processi di produzione, stoccaggio e trasporto delle risorse alimentari.

Il surplus alimentare rappresenta una grande opportunità per risolvere il problema della malnutrizione di interi Paesi e può essere utilizzato per raggiungere il benessere sociale. Si deve evitare che il surplus alimentare resti inutilizzato trasformandosi in spreco alimentare. Alcuni studi hanno mostrato che, soltanto in Italia, il 92,5% del surplus totale di cibo viene sprecato. Nel mondo, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo non vengono consumate e questo ammontare potrebbe sfamare circa 4 volte 800.000 persone, equivalente al 10% della popolazione mondiale.

Questi dati dovrebbero dare l’idea di quanto paradossale sia la situazione in cui ci troviamo e di quanto sia importante dare spazio a questi problemi e imparare a gestire le risorse alimentari in modo da raggiungere l’equilibrio e il benessere sociale. La questione è strettamente legata all’economia, poiché dalla corretta allocazione delle risorse trarrebbero vantaggio tutti gli agenti economici, dai produttori ai consumatori finali, con tutta la filiera che c’è tra di loro.

La speranza e il buon proposito di EXPO 2015 rimane quindi quello di sensibilizzare la popolazione a questi importanti temi per cercare di costruire insieme un mondo e un futuro migliori.

 

Marinella Amato
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Nata nel 1990, di Irsina (è in Basilicata, regione che esiste ed è bellissima!), vive a Milano. Si è appena laureata in Discipline economiche e sociali all’Università Bocconi. È testarda, sognatrice, ambiziosa e a tratti arrivista, è tanto dolce, un po’ paranoica e molto curiosa. Le piace leggere e ogni tanto le riesce di scrivere qualcosa di carino, quando si sente adeguatamente ispirata. Adora la matematica, l’economia, ed è appassionata di politica. Vorrebbe essere un po’ come Ipazia – sperando però di non finire come lei – e un po’ come la sua mamma, che ammira tantissimo. Non butta mai niente, le piace conservare tutto, in particolare i fiori.