La maggior parte delle persone che si trova ad affrontare un lungo viaggio, alcuni mesi di permanenza o un vero e proprio trasferimento all’estero, si trova davanti a una situazione di stress psicofisico che l’antropologo Kalervo Oberg definisce “Shock Culturale”. Con questo termine lo studioso si riferisce a uno stato di ansia, stress e frustrazione scatenati dal ritrovarsi immersi in una cultura estremamente differente dalla propria. La difficoltà di adattamento alla nuova cultura è causata da una iniziale inabilità di comprensione, interpretazione di nuovi stimoli, valori, simboli e espressioni presenti nel nuovo contesto sociale ma soprattutto dalla perdita di punti di riferimento, l’assenza di usi e volti familiari che possono portare a un conflitto d’identità, disorientamento, incomprensione, conflitto interpersonale e sensazione di impotenza.
La reazione al nuovo contesto
La prima reazione a questo pool di sensazioni destabilizzanti è il rifiuto della nuova cultura ospite e contemporaneamente una forte idealizzazione e mitizzazione della propria cultura d’origine (“Italians do it better”). Oberg considera lo shock culturale come una vera e propria malattia e per questo identifica alcuni sintomi principali:
- Sensazione di confusione e smarrimento
- Sensazione di impotenza nella risoluzione di ogni tipo di problematica
- Profonda tristezza e senso di solitudine
- Sensazione di incomprensione da parte degli altri
- Forte nostalgia di casa, delle proprie abitudini, delle persone che ami
- Forte malinconia
- Forte insicurezza, vulnerabilità e pensieri paranoici sulle intenzioni altrui
- Idealizzazione della propria cultura
- Ripensamenti sulla propria decisione di partire
- Assenza di regolarità del sonno
- Eccessiva attenzione agli standard igienici
- Eccessiva preoccupazione per la propria salute
Quanto più grande è la differenza di valori, credenze, costumi e usi della nuova cultura, o sono percepiti come tali dalla persona in oggetto, tanto più forti e intensi saranno i sintomi dello shock culturale.
Le Fasi dello Shock Culturale
Lo shock culturale normalmente si articola in 4 fasi distinte nel tempo:
Fase di Luna di Miele (Honeymoon Phase)
Questa fase coincide con l’arrivo nel nuovo paese e con il primo periodo a contatto con la nuova cultura. E’ una fase normalmente molto breve che può durare alcuni giorni o qualche settimana durante la quale la persona è affascinata e emozionata dai luoghi,i suoni, e i gusti della nuova cultura.
In questa fase le somiglianze tra le culture saltano fuori, e le differenze sono minimizzate e non considerate rilevanti egli eventi negativi sono ignorati.
Fase di Crisi (Crisis Phase)
In questa fase l’eccitazione svanisce e lascia il posto alla reale percezione del nuovo contesto e all’accentuarsi delle differenze culturali.
La persona comincia a vivere il quotidiano e a fare esperienza del reale e si scontra con problemi che appaiono irrisolvibili. La difficoltà di gestire la comunicazione e le attività comuni di ogni giorno dalla spesa o al trasporto pubblico, contribuiscono alla formazione di sentimenti di frustrazione, ostilità, stress, e ansia.
Ci si sente soli e si è convinti che nessuno riesca a comprendere, né sia interessato al nostro stato di malessere generale. Di conseguenza, l’individuo tende a alienarsi e a allontanarsi da ogni occasione di socializzazione e a rinchiudersi in se stesso fino a sviluppare un senso di rabbia e ostilità nei confronti della cultura e del paese ospitante. L’unica via d’uscita sembra tornare nel proprio paese..
Fase di recupero (Adjustement Phase)
Se la persona decide di restare, comincia gradualmente a accettare e interiorizzare la nuova cultura.
La fiducia in se stessi e l’autostima vengono recuperate e l’individuo inizia ad acquisire e ad assimilare i modi più appropriati e culturalmente riconosciuti di interagire e comunicare con gli altri e con l’ambiente circostante. Sviluppa una capacità di problem solving e affronta con facilità le difficoltà che si trova di fronte.
Il risultato di questa fase è che comincia a cambiare la percezione della cultura straniera.
Fase di Adattamento (Acceptance Phase)
Durante questa fase l’individuo inizia ad adattarsi per davvero alla nuova cultura, far sue le differenze, a costruire relazioni interpersonali forti e accettare tutto ciò che può offrire il nuovo contesto. Comincia a provare affetto sincero per gli usi locali e per il paese ospitante. Alla fine di questa fase la persona prova una forte soddisfazione, e sente di aver raggiunto un traguardo importante nella propria crescita personale per aver superato lo shock culturale.
Consigli per superare lo shock:
Come per ogni tematica non è bene generalizzare: ci sono persone che superano lo shock in un giorno, c’è chi ne soffre per mesi, ad ogni modo vi è un fattor comune: si può superare!
Qui di seguito alcuni consigli per vivere al meglio questa fase di transazione:
- Conoscere il più possibile sulla cultura del paese dove andrai a stare PRIMA di partire:
è noto infatti che ad accentuare lo shock ci sia un background di aspettative irrealistiche e errate che ci portiamo dietro e che vengono deluse nell’approccio con il reale.
- Imparare la lingua locale prima di partire: questo ti aiuterà a integrarti più facilmente e a poter esprimere le tue prime necessità da straniero con più efficacia.
- Cerca di conoscere più persone possibile nei primi periodi di soggiorno all’estero: eventi, concerti, viaggi o tour organizzati, servono a creare nuovi punti di riferimento e nuovi legami che ti aiuteranno a vivere bene nel nuovo contesto straniero.
- Sii paziente e non tornare a casa!: anche nei momenti di più grande tristezza e solitudine nel nuovo paese tieni duro e aspetta, dopo ogni tempesta c’è sempre il sole..!