Venti Blog

Lo shock Culturale: cos’é e come combatterlo!

La maggior parte delle persone che si trova ad affrontare un lungo viaggio, alcuni mesi di permanenza o un vero e proprio trasferimento all’estero, si trova davanti a una situazione di stress psicofisico che l’antropologo Kalervo Oberg definisce “Shock Culturale”. Con questo termine lo studioso si riferisce a uno stato di ansia, stress e frustrazione scatenati dal ritrovarsi immersi in una cultura estremamente differente dalla propria. La difficoltà di adattamento alla nuova cultura è causata da una iniziale inabilità di comprensione, interpretazione di nuovi stimoli, valori, simboli e espressioni presenti nel nuovo contesto sociale ma soprattutto dalla perdita di punti di riferimento, l’assenza di usi e volti familiari che possono portare a un conflitto d’identità, disorientamento, incomprensione, conflitto interpersonale e sensazione di impotenza.

La reazione al nuovo contesto

La prima reazione a questo pool di sensazioni destabilizzanti è il rifiuto della nuova cultura ospite e contemporaneamente una forte idealizzazione e mitizzazione della propria cultura d’origine (“Italians do it better”). Oberg considera lo shock culturale come una vera e propria malattia e per questo identifica alcuni sintomi principali:

Quanto più grande è la differenza di valori, credenze, costumi e usi della nuova cultura, o sono percepiti come tali dalla persona in oggetto, tanto più forti e intensi saranno i sintomi dello shock culturale.

Le Fasi dello Shock Culturale

Lo shock culturale normalmente si articola in 4 fasi distinte nel tempo:


Fase di Luna di Miele (Honeymoon Phase)

Questa fase coincide con l’arrivo nel nuovo paese e con il primo periodo a contatto con la nuova cultura. E’ una fase normalmente molto breve che può durare alcuni giorni o qualche settimana durante la quale la persona è affascinata e emozionata dai luoghi,i suoni, e i gusti della nuova cultura.

In questa fase le somiglianze tra le culture saltano fuori, e le differenze sono minimizzate e non considerate rilevanti egli eventi negativi sono ignorati.

Fase di Crisi (Crisis Phase)

In questa fase l’eccitazione svanisce e lascia il posto alla reale percezione del nuovo contesto e all’accentuarsi delle differenze culturali.

La persona comincia a vivere il quotidiano e a fare esperienza del reale e si scontra con problemi che appaiono irrisolvibili. La difficoltà di gestire la comunicazione e le attività comuni di ogni giorno dalla spesa o al trasporto pubblico, contribuiscono alla formazione di sentimenti di frustrazione, ostilità, stress, e ansia.

Ci si sente soli e si è convinti che nessuno riesca a comprendere, né sia interessato al nostro stato di malessere generale. Di conseguenza, l’individuo tende a alienarsi e a allontanarsi da ogni occasione di socializzazione e a rinchiudersi in se stesso fino a sviluppare un senso di rabbia e ostilità nei confronti della cultura e del paese ospitante. L’unica via d’uscita sembra tornare nel proprio paese..

Fase di recupero (Adjustement Phase)

Se la persona decide di restare, comincia gradualmente a accettare e interiorizzare la nuova cultura.

La fiducia in se stessi e l’autostima vengono recuperate e l’individuo inizia ad acquisire e ad assimilare i modi più appropriati e culturalmente riconosciuti di interagire e comunicare con gli altri e con l’ambiente circostante. Sviluppa una capacità di problem solving e affronta con facilità le difficoltà che si trova di fronte.
Il risultato di questa fase è che comincia a cambiare la percezione della cultura straniera.

Fase di Adattamento (Acceptance Phase)
Durante questa fase l’individuo inizia ad adattarsi per davvero alla nuova cultura, far sue le differenze, a costruire relazioni interpersonali forti e accettare tutto ciò che può offrire il nuovo contesto. Comincia a provare affetto sincero per gli usi locali e per il paese ospitante. Alla fine di questa fase la persona prova una forte soddisfazione, e sente di aver raggiunto un traguardo importante nella propria crescita personale per aver superato lo shock culturale.

Consigli per superare lo shock:

Come per ogni tematica non è bene generalizzare: ci sono persone che superano lo shock in un giorno, c’è chi ne soffre per mesi, ad ogni modo vi è un fattor comune: si può superare!

Qui di seguito alcuni consigli per vivere al meglio questa fase di transazione:

è noto infatti che ad accentuare lo shock ci sia un background di aspettative irrealistiche e errate che ci portiamo dietro e che vengono deluse nell’approccio con il reale.

 

 

Exit mobile version