Le letture natalizie che non possono mancare sotto l’albero

Il periodo natalizio contiene una magia speciale che riesce a rendere piacevole il periodo più freddo dell’anno. La preparazione degli addobbi, l’atmosfera di festa oltre che l’importanza dell’aspetto religioso rendono ogni giorno più emozionante.  Ed è questo il periodo migliore per restare al caldo delle proprie case, sotto un piumone o davanti al caminetto mentre fuori scorre l’inverno e riscoprire il piacere della lettura, magari proprio di fiabe natalizie che sono tra i classici della letteratura! Ecco alcuni libri che calzano a pennello con questo magico periodo invernale.

Il primo intramontabile classico è ovviamente “Il Canto di Natale” di Charles Dickens, un romanzo in cui l’avaro e scorbutico protagonista Scrooge durante la notte di Natale vive un sogno che gli cambierà la vita. Nella sua fredda e solitaria camera da letto gli faranno visita tre spiriti del Natale passato, presente e futuro. Il Signor Scrooge ha la possibilità di guardarsi dall’esterno constatando quanto male abbia inflitto a coloro i quali gli offrivano la loro amicizia e il loro calore; grazie allo spirito del fantasma del Natale futuro il meschino vedrà la sua fine senza nessuno che lo compiangerà ma soprattutto senza che qualcuno abbia conservato di lui un buon ricordo; finalmente lo spirito del Natale presente lo metterà davanti alla possibilità di cambiare perché il suo destino dipende unicamente dalle sue azioni. Un romanzo breve e ricco di sfumature e riflessioni sull’animo umano complesso e ondoso, una storia bellissima da raccontare anche ai bambini.

Per gli amanti dell’Inghilterra di inizio ‘900 non può mancare il racconto delicato e divertente dei meravigliosi topini della penna di Beatrix Potter, disegnatrice e autrice inglese. “Il sarto di Gloucester” è un topolino anziano e occhialuto che ama il suo lavoro, cuce vestiti in seta e organza per i più ricchi della città, ciononostante è sempre rimasto povero e vive in una piccola tana con il suo amico irriverente, il gatto Simpkin. Il sarto è tutto indaffarato perché deve cucire l’abito nuziale per il sindaco della città ma purtroppo a causa del freddo e della neve, l’anziano sarto si ammala ma sarà proprio una squadra di topini ricamatori che lo aiuteranno nella notte di Natale a rifinire il vestito da consegnare il giorno successivo. Una fiaba per bambini e adulti intrisa di calore e umanità, ogni topolino possiede una peculiarità che sarà determinante per portare a compimento il lavoro di squadra. Beatrix Potter ha preso spunto da una vicenda vera ma ha deciso di rendere tutto più fiabesco ambientandola nella notte di Natale e trasformando il sarto e i suoi aiutanti in laboriosi topolini. Hans Christian Andersen, tra le tantissime storie cui ha dato vita, ne ha ambientata una in particolare nella notte di Natale: “La piccola fiammiferaia”. Molti la ricorderanno, altri non la conosceranno perché è una di quelle storie terribili e dolcissime. La protagonista è una bambina povera che vende cerini sul bordo della strada innevata. I passanti sono indaffarati nei preparativi del cenone e nessuno le regala un soldo anzi da tutti viene bistrattata come una mendicante. La piccola non può tornare a casa senza nulla tra le mani e decide di trattenersi ancora nonostante la neve stia aumentando. Per riscaldarsi inizia ad accendere un fiammifero dopo l’altro e in quei pochi secondi di fiammella vede tutto ciò che desidera: una tavola imbandita, un camino e la sua adorata nonna che non c’è più. La bambina è così felice di vederla che le dà la mano e sale con lei nel cielo stellato. La mattina successiva tutti i passanti che fino alla sera prima la scacciavano bruscamente ora la osservano giacere sul tappeto di neve, consapevoli, ormai tardi, di quanto poco sarebbe bastato perché ciò non accadesse. Una fiaba, se così vogliamo definirla, come mai attuale per gli adulti ancor prima che per i bambini.

Passiamo a un autore classico, Nikolaj Vasil’evič Gogol’, che con il racconto “La notte prima di Natale” rimarca tutte le contraddizioni tipiche dei regimi dispotici richiamando molto il noto “Maestro e Margherita” di Bulgakov, mescolandole ad una storia d’amore in cui viene raccontata la condizione del popolo sotto il regno di Caterina II. Vakula è un fabbro innamorato di Oksana la più bella del villaggio Dikan’ka in Ucraina. Il diavolo in persona decide di pareggiare i conti col giovane che ha sempre parlato male del diavolo, così gli fa un dispetto: sale in cielo e ruba la luna facendo piombare nell’oscurità più nera l’intero villaggio. Ora è nelle mani di un fabbro riuscire a far valere il bene sul male. Un racconto onirico e cruciale per il periodo storico raccontato oltre che per la cultura di due popoli vicini e al contempo ostili: la Russia e l’Ucraina.

Per gli amanti del giallo non si può rinunciare alla penna enigmatica ed elegante della maestra Agatha Christie che ha ben pensato di affidare a Poirot un’indagine tutta natalizia nel libro “Il Natale di Poirot”.  Simeon Lee è un anziano inglese che decide di riunire la sua famiglia dopo molti anni invitandola alla cena di Natale. I figli mostrano fin da subito i difficili e contrastanti rapporti che hanno con l’anziano padre, ognuno di loro aveva un buon motivo per non andare a fargli visita da così tanto tempo. Le tensioni e i volti ambigui raggiungono il massimo dell’inquietudine quando, durante la serata, viene rinvenuto il cadavere dell’anziano in una camera chiusa dall’interno. Ogni presente è un indiziato, ecco che ancora una volta starà all’arguzia di Poirot svelare l’assassino. Insomma, le proposte di lettura sotto l’albero non mancano: basta solo scegliere un buon libro ed immergersi in una fiaba piena di topini muniti di ago e filo, in un romanzo russo in cui la neve fa da protagonista o in un’accattivante atmosfera di mistero, l’importante è leggere. Perché come diceva Umberto Eco, «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro».

Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni