Fuori piove. Mi preparo il cappuccino. Non ho il cacao e allora grattugio sopra un po’ di cioccolato fondente. E’ inusuale, lo so. Ma a me piace. Come mi piace muovermi con il rumore della pioggia in sottofondo.
Il mio pigiama è grande e caldo. Ci entrano due persone dentro, mi piace pensare che di notte qualcuno mi abbracci.
Oggi è 13 Novembre, la giornata mondiale della gentilezza. È strano avere una ricorrenza per un comportamento che dovrebbe essere così naturale come sorridere davanti al cielo. La giornata mondiale della gentilezza nasce a Tokyo il 1988 con la costituzione del World Kindness Movement. Solo nel 1997 inizia a diffondersi nel resto del mondo con la firma della “dichiarazione della gentilezza”.
A volte, il mondo è proprio un posto bizzarro mi dico mentre lavo la faccia con acqua fredda. Fredda come la giornata di oggi mentre inizia a farsi strada un accenno di inverno. Essere gentili, amabili, non è altro che prendersi cura nel trattare gli altri, ripenso mentre spengo il gas sotto al latte. Ma anche se stessi, in effetti. Proprio per questo, a volte, mi accarezzo e sussurro un “andrà tutto bene”.
Forse proprio per questo oggi è la giornata mondiale della gentilezza.
Un promemoria.
Un post-it attaccato sul frigo.
Come il compleanno. Per ricordare che sei nato, che vivi, che sei TU.
Gentilezza.
Ho letto da qualche parte che bisogna scegliere di essere gentili. Che i comportamenti sono una scelta. Anche se prima di sceglierlo bisogna esserlo.
Ed io scelgo e sceglierò sempre di essere gentile.
Ogni volta che dico “buongiorno”, ogni volta che chiedo “come stai”.
Ogni volta che ascolto chi ha qualcosa da dirmi.
Ogni volta che do una pacca sulle spalle.
Ogni volta che piango perché qualcosa mi fa male e scelgo le lacrime invece che la rabbia urlata.
Sceglierò sempre di essere gentile.
Quando apro le braccia per accogliere.
Quando sorrido, per rendere leggere le cose.
Quando raccolgo delle pietre dalla spiaggia e le metto in un sacchetto che equivale a dire “ti ho pensato tanto”.
Cerchiamo di non smettere di essere gentili, anche se spesso è difficile.
Soprattutto quando è difficile.
Com’è difficile riconoscere che nei cuori esiste un mondo.
Dite alle persone di quanto sia bella la vita con loro.
Alzate il telefono per sentire la loro voce.
Abbiate il coraggio di essere deboli, perché quella è gentilezza verso voi stessi.
E se le lacrime dovessero rigare il vostro volto, non abbiate paura: è vita che scorre. E’ cuore che batte. E se il cuore è gentile, ne varrà sempre la pena.
Prolissa per natura, sintetica per pigrizia. Classe 1990, laureata in Economia aziendale, indirizzo amministrazione e controllo, amante delle emozioni e di tutto ciò che è autentico. Scrivere della vita, degli sguardi e degli occhi delle persone, delle storie che appartengono al mondo è la sua priorità. Curiosa, attenta osservatrice e caparbia. Leggere, scrivere, suonare, pedalare, meditare, viaggiare e ascoltare: ecco la ricetta per la sua felicità.