leggi a tutela dell'ambiente
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Le proposte di legge a tutela dell’ambiente e della salute

Intervista a Flavio Proietti Pantosti di Officine Italia

La proposta di legge approvata l’8 febbraio 2022 inserisce la protezione dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistema  tra i principi della nostra Carta Costituzionale attraverso l’articolo 9. L’articolo 41 invece sancisce la protezione dell’ambiente e della salute rispetto all’attività economica.

Di questo parliamo con Flavio Proietti Pantosti, membro di Officine Italia, associazione parte della Rete Giovani.

 1. Tu cosa ne pensi e come viene percepita la notizia, a tuo parere, dai giovani?

È la prima volta che i principi della Costituzione vengono modificati, e questa modifica avviene per accogliere la sostenibilità ambientale (e l’attenzione alle future generazioni). Credo che questo sia un messaggio molto potente. Dal punto di vista pratico, è difficile dire sin d’ora quali saranno gli effetti che questa modifica potrà avere nel lungo periodo sul modo in cui il Paese e i decisori politici affronteranno tematiche così importanti però, un elemento di immediato effetto che vedo è di natura metodologica, e forse per questo doppiamente importante. D’ora in poi, nel prendere decisioni, la politica sarà forzata dalla stessa Costituzione ad alzare lo sguardo dal breveterminismo e ampliare il proprio orizzonte, operando un bilanciamento tra gli effetti immediati e le esternalità più ampie e di lungo periodo delle proprie scelte. 

La politica e l’amministrazione nel nostro Paese hanno bisogno da tempo di un cambiamento di metodo e prospettiva. Questa modifica, in questo momento di discontinuità, può esserne il punto di partenza. Un’occasione di rinnovamento così importante non ha però visto la giusta attenzione a livello mediatico a mio avviso, forse data dall’assenza di risultati immediati e tangibili sommata a una ancora scarsa sensibilità sul tema. Allo stesso tempo se penso ai social media ho visto reazioni di giovani e giovanissimi che mai mi sarei immaginato potessero interessarsi di diritto costituzionale. 

  1. Ci puoi descrivere l’impegno di Officine Italia per i temi ambientali in collaborazione con ASVIS, che ha fortemente voluto questi provvedimenti ?

L’Alleanza ha portato avanti queste tematiche su innumerevoli fronti, incluso quello legislativo-costituzionale e credo che continuerà ad essere un attore chiave nella transizione del nostro Paese verso una sostenibilità a tutto tondo. Come Officine siamo “nani seduti sulle spalle dei giganti” da questo punto di vista. Uno dei nostri grandi impegni sul tema ambientale negli ultimi mesi è coinciso con Cop26 e la pre-conferenza che si è tenuta a Milano per la quale, in collaborazione tra gli altri proprio con ASviS, abbiamo sviluppato dieci domande trasformative sul tema del cambiamento climatico che sono poi state consegnate al Ministro Cingolani a Glasgow. In questo progetto abbiamo coinvolto tanti stakeholder, aziende e istituzioni e soprattutto abbiamo raccolto input da oltre 300 giovani che hanno avuto la possibilità di sviluppare la propria domanda attraverso una piattaforma online.

  1. Il principio del rispetto generazionale è un altro principio caro a Officine Italia inserito ora in Costituzione, un altro grande risultato, ce ne puoi parlare più ampiamente? Come si è arrivati a questo risultato?

Il punto che rischia di sfuggire nel trattare la sostenibilità e le future generazioni come “principi separati” è proprio che non c’è l’uno senza l’altro. A più riprese ci siamo accorti delle interdipendenze e connessioni inestricabili tra natura, salute, società e anche economia e, non sorprendentemente quindi, la direzione in cui questa modifica della Costituzione ci spinge come cittadini, politici, o professionisti, insomma membri di una società, è una comprensione olistica delle scelte che facciamo ogni giorno e delle loro implicazioni, uno sforzo di accettazione della complessità del mondo che viviamo, che ne è la più grande ricchezza. Il percorso per arrivare a questo risultato è stato sicuramente lungo e complesso ma questo non ne riduce il valore, anzi, mi convince del fatto che sia in atto un cambiamento culturale profondo che supera la sola politica. Allo stesso tempo noi di Officine certo non abbiamo fatto che un piccolo pezzettino della composizione, quando già tanti altri attori avevano speso risorse ed energie per anni per portare avanti il tema, dobbiamo ringraziarli di cuore

4.  Quali sono gli impegni e i progetti futuri di Officine Italia?

Come sempre le idee sono molte di più di quello che abbiamo tempo e risorse per fare come volontari! Per quest’anno abbiamo in mente un programma di attivazione e formazione di giovani talenti in cui coinvolgeremo istituzioni e privati, testando un nuovo approccio collaborativo per affrontare le sfide del Paese. Affianco a questo, che per ora chiamiamo semplicemente “Officina”, vorremmo portare avanti alcuni progetti più piccoli che si collegano ai nostri temi cardine, come sempre sostenibilità, innovazione e coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali. Vediamo un 2022 veramente entusiasmante all’orizzonte.

  1. C’è un messaggio che vuoi mandare ai giovani alla luce dei risultati raggiunti, anche considerando il periodo difficile legato alla pandemia che stiamo attraversando ?

Il periodo che viviamo è caratterizzato, come vediamo in questi giorni, da un’instabilità su tanti fronti che spaventa e in qualche modo congela e limita l’energia di tante ragazze e ragazzi che vorrebbero fare la loro parte. Non mi sento nella posizione di mandare messaggi quanto piuttosto di ricordarci che è normale, noi siamo i primi a esserlo, l’importante è parlarne, cercare persone con cui fare squadra per battaglie che si hanno veramente a cuore e provare a fare qualcosa, per quanto piccolo possa sembrare, con gentilezza, fantasia e passione. L’effetto farfalla è molto più forte di quanto riusciamo a realizzare.


Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni-Quotidiano del Sud 28/02/2022