È un periodo difficile per tutti, inutile girarci intorno, inutile far finta che non sia così. Prima di parlare di cucina, noi di MangiaGraecia teniamo a plaudere alle iniziative di tutti quei giovani che, per quanto e come possono, si stanno prodigando per offrire anche un piccolo contributo alla battaglia che l’umanità intera sta fronteggiando contro questo nemico subdolo e invisibile. In particolare, vista l’estrema vicinanza alla nostra terra d’origine, rivolgiamo un ringraziamento speciale ai ragazzi cosentini che - come gli amici di Napoli, Reggio Calabria, Siracusa, Catanzaro e via dicendo - hanno devoluto grandi somme ai nosocomi cittadini. Ora più che mai, esprimiamo la nostra vicinanza, solidarietà e supporto al personale sanitario che con coraggio e orgoglio garantisce a tutti le adeguate cure mediche, esponendosi al pericolo in prima persona. GRAZIE! Fatta questa doverosa premessa, parliamo finalmente di cucina!
Non potendo mettere il muso fuori di casa, non ci resta che viaggiare col pensiero, ripercorrendo insieme i percorsi culinari che più ci hanno dato alla testa, con la speranza di tornare presto a sbriciolare insieme.
Per cui, ecco a voi il racconto di una delle gite più salienti che abbiamo fatto prima di questa pandemia.
Se mai capitaste dalle zone di Saturnia, infatti, fra un bagno termale e un fango di bellezza per viziare la pelle, concedetevi anche del tempo per coccolare il vostro stomaco.
Nei pressi, infatti, – precisamente nel borgo di pietra di Montemerano, Toscana – la chef Valeria Piccini ha allestito il suo tempio culinario, elevando al Dio della cucina il ristorante DA CAINO.
Per darvi una piccola idea di cosa potreste aspettarvi, basterà semplicemente leggere le insegne che accompagnano il nome del ristorante, presentando all’(a volte) ignaro avventore:
– Relais & Châteaux, Valeria Piccini Grand Chef;
– Jeunes Restaurateurs D’Europe;
– 2 Stelle Michelin 2020;
Quasi intimoriti da questa presentazione, entriamo nel locale come se stessimo entrando in casa dello Chef: ci fanno accomodare, infatti, in un intimo salottino con divano a L, tavolino e caminetto rigorosamente acceso, per un piccolo drink di benvenuto.
Di fianco si apre la piccola saletta riservata ai clienti, con soli 6 tavoli.
Accomodati a tavola, sfogliamo “il libro dei vini”: 100 pagine – rilegate in pelle – di vini selezionati regione per regione.
Cantina veramente invidiabile per gli amanti di Bacco.
Per stuzzicare le nostre papille, la Chef ci ha dato il benvenuto con un entrèe composto da:
– Tortellina all’olio su crema di zafferano, semi girasole tostati, crema di cipolla rossa;
– Millefoglie di anguilla, con foglia di sedano candita e salsa all’arancia;
– Bottoncino con patè di fegatini e mela verde;
A seguire un secondo entrèe a base di Mousse di ricotta di capra con zucca marinata, foglie di Fava e granella di pistacchio.
Dopodiché, ricapitolando le ordinazioni, ecco la sinossi della passeggiata fra i sapori che abbiamo fatto.
Come antipasto, abbiamo scelto:
– Carpaccio di maremmana con consistenza di topinambur;
– Baccalà con fichi, spinaci e ristretto di testina di maiale;
– Proposta di formaggi;
Come primi:
– Bottoni cremosi di patate del casentino con crema di cipolle al sale e tartufo nero (spaziali!);
– Tagliolino con rapetti, pomodori secchi e alici fresche dell’Argentario;
– Tortelli di cinta senese con brodetto di gallina e castagne;
I secondi:
– Bistecca di manzo maremmano biologico;
– Cinghiale al profumo di finocchietto selvatico su verdure grigliate;
Per finire, non potevamo andare via senza un assaggio dei dolci, a cui si aggiunga la piccola pasticceria e il pre-dessert.
Inaspettatamente pieni come degli otri, le porzioni erano abbondanti, a testimonianza che la Top Cuisine non deve lasciare per forza affamati.
Una scorpacciata stellata e stellare, da sgranocchiare con gli occhi in attesa di poter mettere le papille fuori di casa.
Ma siamo fiduciosi, presto torneremo a gozzovigliare insieme alla migliore compagnia di sempre.
Nel frattempo, resistiamo, torneremo a riassaggiare le stelle!