“10 Agosto 2015, G is for Google”
Un mesetto fa con un post sul blog ufficiale di Google i suoi fondatori, Larry Page e Sergey Brin hanno dato uno degli annunci più inaspettati dell’estate: Google Inc. non si chiamerà più così, ma diventerà Alphabet Inc.
Whaaaaaaat?!!?”
Prima di andare in panico, non è il nome del nostro motore di ricerca preferito che cambia, ma solo quello della sua holding company. Menomale perché la parola Google è diventata perfino un verbo. I due fondatori diventeranno quindi CEO e Presidente di Alphabet, mentre il CEO di Google sarà Sundar Pichai, che già da Ottobre 2014 aveva fatto un passo in avanti tra i ranghi, affiancando Page.
Questa decisione può essere inaspettata, ma ha totalmente senso. Sin dall’inizio Google non si è relegata ad essere solo un motore di ricerca, ma si è mossa per entrare non solo in settori collaterali, ma anche in quelli più innovativi, facendo ricerca in aree con potenziale rivoluzionario.
A partire dagli sforzi nel settore medico e scientifico, fino agli investimenti nella realtà virtuale e nella costruzione di un software che permette alle auto di guidare da sé… dalla A alla Z appunto.
Dalla suo fondazione ad adesso Google ha collezionato progetti e business, come le lettere di un alfabeto, diverse tra loro, ma comunque insieme.
La separazione viene fatta proprio in questa ottica: tutti i business devono poter crescere separatamente, ma insieme, offrendo un servizio che sia sempre migliore ed innovativo. La scelta di Page e Brin ha totalmente senso! E Google prova ancora una volta la propria innovatività e il proprio essere anticonvenzionale.
Possiamo aspettarci solo grandi cose dal futuro di questa azienda. Nel libro “The Big Switch” di Nicholas Carr – lettura che consiglio a tutti, appassionati di IT e non – l’autore parla del futuro di Google e di come il motore di ricerca può essere migliorato fino a diventare simile all’intelligenza umana. Un tema affascinante, al limite tra realtà e fantascienza.
Con questa riorganizzazione, gli sforzi saranno più focalizzati e andranno in questa direzione. E finalmente qualche settimana fa Google si è data una rinfrescata e ha svelato anche il suo nuovo logo: i colori sono rimati uguali, ma è cambiato il font, più vicino al “material design” adottato da Android.
Il futuro inizia adesso e andrà oltre ogni nostra aspettativa.
Nata nel 1991 in Calabria, università a Milano (secondo anno di specialistica in Economics and Management of Innovation and Technology). Cittadina del mondo, curiosa e con mille interessi. La routine la annoia, stare sempre nello stesso posto non fa per lei. Scappa dalle responsabilità da adulti (che prima o poi la raggiungeranno). Appassionata di tutto ciò che è imprenditorialità, tecnologia, innovazione, made in Italy etc etc etc.