Foto di Aranxa Esteve su Unsplash

I non-festival musicali dell’estate italiana

Una breve rassegna dei principali festival musicali italiani in un’estate senza musica

Estate, tempo di sole, vacanze e festival musicali. O, perlomeno, solitamente è così.
Quest’anno, a causa della pandemia che ha colpito il mondo intero e, più nello specifico, il nostro Paese, molti dei festival ormai considerati quasi pietre miliari dell’estate si sono visti costretti o a rimandare del tutto gli eventi o ad adottare soluzioni alternative.

Tra i festival che hanno fanno slittare il tutto all’anno prossimo possiamo annoverare il Rock in Roma, il Firenze Rocks, l’IDAYS festival di Milano ed il Lucca Summer Festival. Ovviamente sono molti altri i festival che fanno parte di questo elenco, ma a mio parere già citando questi pochi si può avere una panoramica della situazione.

Per chi come me è appassionato di musica, i festival estivi hanno sempre avuto un’importanza particolare. Cadendo infatti nel periodo in cui, bene o male, si ha di meno da fare (lavoratori non in ferie esclusi), essi sono sempre stati attesi con ansia, dal momento dell’annuncio della lineup fino al giorno del concerto.

Non posso dire di aver partecipato ad ognuno di questi festival ma, da brava romana, ho certamente esperienza con il Rock in Roma. Attese di ore ed ore sotto il sole brutale dell’estate romana, quantità di bottiglie ghiacciate da far invidia al reparto surgelati e crema solare messa a ripetizione, il Rock in Roma è senza dubbio l’evento dell’anno per i romani appassionati di musica. Chi come me ha vissuto alcuni di questi concerti sa per certo che vi si arriva stremati, complici la corsa folle verso il palco e la pressione che si abbassa con il passare delle ore, ma sa anche che ne sarà valsa la pena. Per quanto mi riguarda, i concerti più attesi di questo festival sarebbero stati quelli dei The Lumineers e dei Cigarettes After Sex. Sicuramente apprezzabile rimane il messaggio con cui è stato annunciato il rinvio dell’intero festival: “Sarà un’estate senza Rock in Roma”, ma, soprattutto, “la salute e la sicurezza del nostro pubblico, dei nostri artisti, delle crew e di tutte le persone coinvolte nell’organizzazione del festival sono la nostra priorità”.  

Spostandoci leggermente più a nord abbiamo il Firenze Rocks. Noto per avere sempre una lineup da paura, con mostri sacri del calibro dei The Cure e dei Guns N’Roses, anche il Firenze Rocks si è visto costretto ad annullare i vari concerti. Personalmente, aspettavo con ansia il concerto dei Red Hot Chili Peppers, soprattutto dopo la notizia del rientro di Jack Frusciante nel gruppo. Notevole, in questo caso, che alcuni dei gruppi “maggiori” abbiano già riconfermato la loro presenza nel 2021, dando speranza a chi aveva già acquistato i biglietti. Infatti, la politica che sembrerebbe essere stata adottata per i concerti è quella di offrire la possibilità di un rimborso, la cui richiesta va presentate entro le date specificate dagli organizzatori, ma anche quella di consentire di usare il biglietto non più valido per il 2020 per gli eventi del 2021, ovviamente se riconfermati.

Spostandoci ancora più a nord abbiamo l’IDAYS festival. Anche qui, lineup da strapparsi i capelli, con nomi quali System of a Down e Korn (un mix che ha da subito attirato la mia attenzione), Aerosmith e Foo Fighters, citando solo alcuni dei nomi che sarebbero dovuti salire sul palco quest’anno. Anche in questo caso, purtroppo, i concerti sono stati annullati, ma si vede già un barlume di speranza in quanto i nomi citati faranno parte dell’edizione del 2021, per cui è sempre valida la politica del rimborso o “voucher” secondo l’articolo 88 del Decreto Legge 18 del 17 marzo 2020, convertito poi in legge il 24 Aprile 2020.

Leggermente più particolare è la situazione del Lucca Summer Festival, il quale quest’anno era riuscito ad organizzare una serie di concerti uno meglio dell’altro. Dico che la situazione è più particolare perché, in questo caso, alcuni concerti sono già stati riconfermati, quali quelli di Beck e Liam Gallagher, mentre altri risultano ancora sospesi a data da destinarsi. Purtroppo, unico nome che di sicuro non sarà presente all’edizione del 2021 è quello di Paul McCartney, creando evidentemente scompiglio tale da portare gli organizzatori del festival a scusarsi quasi personalmente per questa tragedia. Poetica e speranzosa, però, è l’immagine che si viene a creare dall’ultima del messaggio di comunicazione del mancato festival di quest’anno: “Torneremo a ritrovarci davanti a un palco, illuminati dai colori di un tramonto toscano e sarà uno dei momenti più felici della nostra vita. Perché in quel momento ritroveremo la musica e l’emozione di condividere una passione con migliaia di persone come noi”. Si può vedere qui, infatti, sottolineata una delle cose che personalmente preferisco dei concerti, ovvero il conoscere persone che condividono la stessa passione.

Parlando più in generale dell’organizzazione dei festival ci si chiede, però, se fosse necessario rinviare del tutto gli eventi o se fosse stato possibile adottare alternative a prova di COVID. Parlando con due amici, Matteo e Rizka, entrambi assidui frequentatori di festival e concerti in generale, si può vedere che la sensazione che traspare è quella che, a seconda del tipo di evento, non fosse esattamente necessario rinviare tutto. Rizka, infatti, ha partecipato di recente ad uno degli eventi dell’Opera al Circo Massimo e ha sottolineato il numero ridotto di spettatori e, soprattutto, le regole di distanziamento sociale applicate ai posti a sedere. Matteo, invece, ci dice che festival come quello di Montelago non si prestano minimamente a soluzione anti-COVID, data la specificità del festival in cui si dà la possibilità di affittare tende e di risiedere lì per la durata del festival.

Quindi, in conclusione, sebbene in alcuni casi teoreticamente sarebbe stato possibile evitare di rinviare i festival, è certo che le decisioni riflettono l’attenzione verso la sicurezza delle persone che, in un modo o nell’altro, prendono parte ai suddetti festival e, in quanto tale, direi che non sono minimamente criticabili.

Articolo già pubblicato sul Quotidiano del Sud – l’Altravoce dei ventenni di lunedì 10 agosto 2020

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