Grinta, il potere della Passione e della Perseveranza – Angela Duckworth #Recensioni in disordine

Primavera sospesa, tempo di recensioni in pigiama, in una “quarantena” – cosí la chiamano e ormai non ci fa piú sobbalzare – alternata fra Ted Talk e Libri salvati per dopo nel carrello Amazon.
Torno a raccontarvi un libro a copertina in giú, in ordine cronologico di lettura, dalla settimana numero 1 a… quella in cui, i numeri non servon più.

3.03.2020Lockdown, Giorno 1

In tv dicono che forse non potremo uscire per un pó, ci dovremo nascondere nei nostri appartamenti fuori sede e aspettare.

Ed è strano ma è quasi una vita che mi preparo a questo momento, è quasi una lista illeggibile di cose lasciate indietro che prende vita nella mia testa e nel mio stomaco.

Giusto il tempo di confermare l’ordine, come un lento rituale per andare in guerra, scartare l’imballaggio quadrato, con le massime precauzioni, e infilarmi fra le lenzuola di questo lungo weekend.

GRIT, why passion and resilience are the secret to success è il penultimo della lista di cosecheavrei dovutofareeleggerema, e lo so, lo so, che le liste si seguono ed eseguono dall’alto verso il basso ma ho deciso che la leggeró al contrario, un pò per coerenza ai countdown che piacciono tanto di questi tempi.

Ho scelto di iniziare ogni recensione in disordine e raccontarla con le sole parole dell’autore, perchè in fondo, chi sono io per recensire un libro, un libro della docente Psicologa laureata in neuroscienze ad Oxford come Angela Duckworth, poi…

Iniziamo?

Definito dall’Indipendent “The self-help  mantra”, Grit vuole essere un manuale di teoria e istruzioni per l’uso sulla, Signore e Signori, Quarantene e Quaranteni (cit.) sulla forza della GRINTA, chiamatela come volete, “resilienza”, “determinazione”,”ac-ca-ni-men-to”, il sottotitolo ce lo indica chiaramente: “è l’unica vera chiave di volta al talento”.

“Grit isn’t just working incredibly hard. That’s only part of it”

Il percorso in cui ci coinvolge l’autrice si snoda in tredici capitoli di scienza e storytelling, tre sezioni che si tingono di pennellate di Psicologia Comportamentale e Test effettuati sugli individui “di talento” e non.

Ed è proprio lui, il congenito, istintivo, naturale talento a distrarci irrimediabilmente, sostiene Angela D. a “penna tratta”. A tal punto da, ignorare irrimediabilmente, le discipline a noi piú lontane e prontamente escluderle dalla nostra ventiquattrore di abilità innate, in cui siamo immediatamente bravi.

Il concetto del talento, ci incanta, disorienta e diserta.

Catapultati in una societá dell’intelligenza, cultrice del “genio”, che pone così tanta enfasi sui “talenti naturali”, ci hanno guidato da sempre ad attenerci a ciò cui siamo portati. Gli adulti ci insegnano ad evitare il fallimento, a tutti i costi, come un qualcosa di intrinsecamente cattivo ma, ironia della sorte? il modo più semplice di fallire è semplicemente non provare per l’ossessiva, irragionevole, paura del fallimento.

Il “talento innato” è utile?  Ovviamente e attenzione, Signori, non si nega la sua esistenza ma la grinta conta di più… esattamente il doppio! Dimostrato analiticamente dall’autrice tramite una miriade di studi e casi affascinanti,

“..as much as talent counts, grit always counts twice

Chiaro? L’obiettivo, certo, non sará diventare il prossimo Mozart, Dickens o Usain Bolt, ma piuttosto imparare a compiere uno sforzo considerevole in ció che realmente crediamo, cosí da raggiungere il nostro potenziale personale, che è molto di più, e molto più “esteso” di quanto possiamo immaginare.

“Do things better than they have ever been done before”

Perseveranza oltre ogni limite, il trucco è svelato, nessuna stregoneria. “It’s a persistent desire to do it better” che l’autrice lega ad una combinazione di quattro ingredienti, da leggere in fila:  

  1. Scopertá, scopri la tua “passione”, a tutti i costi ma con spontaneo e vivido interesse; non forzarti, non giudicarti, segui il tuo istinto e non solo, segui le persone che ti ispirano.

Developing your personal grit depends critically on other people […] If you want to be grittier, find a gritty culture and join it”

Ma attenzione, non attendere l’ ”epiphany”.

 “A calling is not some fully formed thing that you find, it’s much more dynamic”

La realtà è che i nostri interessi sono fragili, vagamente definiti e necessitano anni e anni di coltivazione e affinamento.

“..is a little of discovery, followed by a lot of development, and the a lifetime of deepening

2. Pratica deliberata, “change the way you experience it” non è solo la quantità di tempo che sei disposto a dedicare a un argomento, ma la qualità di quel tempo. Costruisci le tue abitudini, le tue routine, e immergiti.

When you have a habit of practicing at same time and in the same place every day, you hardly have to think about getting stated. You just do.”

3. Scopo, devi attribuire un significato sinceramente forte e credere fermamente che fará realmente la differenza, per te e per le persone intorno.

“How you see your work is more important that your job title”   

4. Speranza, sii in grado di immaginare un risultato positivo, indipendentemente da quanto spesso non riesci a raggiungerlo. Se non intravedi o semplicemente immagini uno spiraglio di luce alla fine della galleria, non sarai disposto a compiere quel passo in piú.

Cedo così l’ultima parola, a lei, Angela Duckworth, allegandovi uno dei Ted Talk, che ha ispirato questo libro e irrimediabilmente anche me.

Guardatelo fino in fondo e riconsiderate l’affascinante e indomabile potere della grinta.

Simona Papaluca
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Un metro e settanta (quasi) di idee cambiabili e intercambiabili, economista per caso e fotografa per forza maggiore. A volte legge libri che recensisce male.