Depuriamoci con il tarassaco!


Il Taraxacum officinale è una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Asteracee. E’ una pianta erbacea perenne con un’altezza compresa tra i 3 e gli 8 cm. Le foglie sono oblunghe e presentano il bordo dentellato (da qui il nome “dente di leone” con cui è anche nota la pianta). Il fusto è uno scapo cavo, glabro e lattiginoso, sormontato da un’infiorescenza gialla detta capolino.

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Le proprietà curative del tarassaco sono note sin dal’antichità e sono molteplici.

La droga è costituita da foglie e radici e viene utilizzata come depurativo. In particolare il tarassaco è in grado di aumentare la secrezione biliare, stimolare i processi di coniugazione delle sostanze tossiche, aiutando così a prevenire i calcoli biliari.  Ha inoltre proprietà lassative, antinfiammatorie e antireumatiche e, come hanno dimostrato diversi studi, antitumorali.008-Tarassaco-ww-pianta

Per quanto riguarda l’attività diuretica, gli studi hanno messo in luce che è più efficace l’estratto della pianta rispetto a quello delle radici. Il tarassaco presenta un elevato contenuto di potassio, che va a bilanciare quello eliminato con le urine ed è pertanto immune dagli effetti collaterali dovuti alla perdita di questo minerale. Sul piano invece degli effetti antitumorali, studi condotti su cellule del cancro alla prostata e su una variante del cancro mammario, hanno messo in luce che le diverse parti della pianta inibiscono la proliferazione e l’invasione cellulare, evidenziando perché sia importante inserire le piante medicinali nelle terapie convenzionali.

Marinella Amato
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Nata nel 1990, di Irsina (è in Basilicata, regione che esiste ed è bellissima!), vive a Milano. Si è appena laureata in Discipline economiche e sociali all’Università Bocconi. È testarda, sognatrice, ambiziosa e a tratti arrivista, è tanto dolce, un po’ paranoica e molto curiosa. Le piace leggere e ogni tanto le riesce di scrivere qualcosa di carino, quando si sente adeguatamente ispirata. Adora la matematica, l’economia, ed è appassionata di politica. Vorrebbe essere un po’ come Ipazia – sperando però di non finire come lei – e un po’ come la sua mamma, che ammira tantissimo. Non butta mai niente, le piace conservare tutto, in particolare i fiori.