Da grande… Voglio diventare AVVOCATO!

 

Il tanto temuto esame d’avvocato è una sfida, un traguardo, uno scoglio da superare.
Dopo la laurea in giurisprudenza, i fatidici diciotto mesi di pratica, le udienze del semestre, i tre giorni che non dimenticherete mai (e che non augurereste nemmeno al vostro peggior nemico) sono arrivati. Ma, fidatevi, SI SOPRAVVIVE!

Com’è strutturata la prova?

Come tutti gli aspiranti avvocati sanno, l’esame verte su tre prove: il primo giorno sarà la volta del parere di civile, il secondo di quello di penale e, dulcis in fundo, l’atto a scelta tra civile, penale e amministrativo.
I “fortunati” che si troveranno ad affrontare l’esame nei prossimi due anni possono tirare un sospiro di sollievo, perché sarà ancora consentito l’uso dei codici commentati.

Ma come affrontare al meglio la preparazione? Scuola di preparazione si o scuola di preparazione no?

Innanzitutto, NO PANIC!!!
E’ una prova importante, indubbiamente. Io ricordo ancora la vocina nella mia testa in stile Samara (la protagonista del film “The Ring”) che ripeteva: “Tre giorni”… ma è molto importante non farsi prendere dal panico. Quindi, non ascoltate i soggetti ansiogeni che incontrerete in fila per l’identificazione, né, tanto meno, lasciatevi intimidire dai pancioni delle donne in attesa o dai capelli brizzolati che vedrete.
Io sono qui per la quarta volta!”
L’anno scorso mi ha corretto Firenze. Che bastardi!
Disconnette il cervello, fate finta di non sentire, annuite in maniera passiva.
L’esame è un’esperienza molto soggettiva e dipende da vari fattori (oltre che caratteriali e fisici).

Per la preparazione teorica c’è chi si affida al “fai da te” e chi invece preferisce affidarsi alle mani esperte di scuole specializzate. Ad oggi, la gamma di scuole che offrono servizi di preparazione all’esame di avvocato è molto vasta e va dalle più tradizionali alle nuove, che combinano modalità di apprendimento classiche con altre più all’avanguardia, prevedendo anche l’uso di nuove tecnologie.

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Prepararsi con LexLav  

LexLav è un progetto innovativo nell’ambito della formazione privata giuridica, che si qualifica in particolare per la partecipazione attiva dello studente. Nello specifico, tutti i master di formazione e i corsi (tra cui quello di preparazione all’esame di avvocato) non tralasciano l’aspetto teorico, ma sono orientati verso un mix di teoria e pratica, e prevedono anche l’utilizzo di una piattaforma online.

Abbiamo intervistato il responsabile, Lorenzo Lavorato, che ci ha illustrato il corso di preparazione all’esame di abilitazione.

LexLav offre un corso ordinario di durata annuale e un corso intensivo a ridosso dei tre mesi precedenti allo svolgimento delle prove scritte. Entrambi i corsi mirano a fornire al candidato una ripetizione strutturata delle materie e la conoscenza delle giuste tecniche redazionali, fornendo un metodo che ben si adatta a tutte le tracce concorsuali e che permette di affrontare la prova con gli strumenti adatti.

LexLav si avvale di un approccio casistico e molto pratico senza perdersi in teorie vane e labirinti giurisprudenziali, pur non tralasciando questo aspetto, grazie all’alternanza tra lezioni pratiche e teoriche, sia per quanto riguarda il diritto civile che il diritto penale.
Sono inoltre previste delle giornate di simulazione dell’esame, perché, si sa, l’esame di abilitazione per la professione di avvocato è prima di tutto una prova fisica ed è quindi importante imparare a gestire lo stress.
Nello specifico, ci si concentra sullo svolgimento delle tracce nelle 7 ore previste, con esercitazioni ad hoc e correzione personalizzata degli elaborati. Quest’ultimo aspetto è essenziale: la correzione degli elaborati consiste in un giudizio numerico e un giudizio esteso, in modo tale da segnalare i punti di forza e di debolezza per poter redigere un elaborato di qualità.
La correzione avviene su una scheda suddivisa in osservazioni preliminari, in cui si individuano gli elementi di predisposizione alla lettura, primo elemento di valutazione dei commissari. Particolare attenzione, quindi, viene data alla tempistica, la lunghezza e i segni di riconoscimento, grammatica e sintassi, grafia, lettura scorrevole e introduzione. Si passa poi alle osservazioni strutturali e quindi alla struttura dell’elaborato, i collegamenti interni allo stesso, la motivazione e l’esposizione giuridica. Per quanto riguarda invece le osservazioni nel merito, la scheda considera l’individuazione delle questioni giuridiche, la soluzione e le conclusioni.

L’importanza della scrittura

Lorenzo sottolinea che ciò che fa veramente la differenza è la modalità con cui vengono scritte le prove e riveste importanza anche mostrare una bella scrittura (oltre che una grammatica perfetta, ovviamente), che sarà il biglietto da visita del futuro avvocato.
LexLav insegna a gestire anche questi aspetti, importanti quanto l’elevata preparazione del candidato, in quanto costituiscono quel quid che fa la differenza nei tre giorni di agonia di ciascun aspirante avvocato.

La riforma dell’esame di abilitazione

Abbiamo poi chiesto a Lorenzo cosa pensa dell’esame di avvocato in sè e cosa si dovrebbe modificare. Ci ha risposto che gli elementi da tenere in considerazione per una riforma delle tre prove sarebbero indubbiamente i tempi di correzione e il numero dei candidati. Sarebbe opportuno innanzitutto fissare, come per la facoltà di medicina, un numero chiuso di studenti anche per giurisprudenza; inoltre, si dovrebbe strutturare l’abilitazione su due diversi fronti: un esame vero e proprio come modalità oggettivante, ovvero come soglia di sbarramento per particolari cause, e un’altra abilitazione “base” da conseguire in maniera meno complessa e più immediata alla conclusione dei diciotto mesi di pratica. Per quanto riguarda invece l’utilizzo dei codici commentati o meno, è indifferente, in quanto non sarebbe un elemento che inciderebbe sull’esito dell’esame stesso. Tuttavia, escludendo l’utilizzo di tale strumento, è certo che si dovrebbe modificare radicalmente la modalità di correzione dell’esame.

Consigli pratici per affrontare l’esame

Per ultimo, Lorenzo ci ha detto quali sono le parole d’ordine per preparare al meglio l’esame: pianificazione e organizzazione.
L’aspirante avvocato deve ritagliarsi un momento di svago al di fuori dello studio, magari la sera dopo una giornata di intenso lavoro. Anche la settimana prima dell’esame è bene dedicarsi ai propri hobby e seguire anche i propri riti scaramantici. Come dice De filippo: “Essere superstiziosi è da ignoranti, non esserlo porta male”.
E poi, un po’ di ansia non fa male purché sia costruttiva e dia la carica!

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Maria Cristina Mazzei
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Nata il 7 ottobre 1989 a Cosenza. Romana d’adozione dal 2007, dove ha iniziato ad inseguire i suoi sogni. Luissina e laureata nel 2012 in giurisprudenza. Consulente aziendale dal 2013. Solare, estroversa, iperattiva. Orgogliosa, testarda e anche un po’ lunatica. Ama la semplicità, la sincerità e il coraggio. Odia i formalismi, la falsità e i giri di parole. Adora l’arte in tutte le sue forme e la vita notturna. La citazione preferita che più la rappresenta è “Per Aspera, Ad Astra”, perché attraverso la forza di volontà e l’impegno si possono raggiungere i propri obiettivi con grande soddisfazione, nonostante la strada sia piena di ostacoli.