“La Lucania è un paesaggio calcareo, e in certi momenti sembra di allunare più che di arrivare.”
(Diego Carpitella)
Chi viene in Basilicata si rende conto, appena arriva, di quanto la natura del paesaggio sia aspra e selvaggia. I boschi e le montagne saltano subito agli occhi e dominano la maggior parte del territorio. Il Parco Nazionale del Pollino con i suoi 192 565 ettari, di cui 88 650 nel versante lucano e 103 915 in quello calabro,
è il parco nazionale più grande d’Italia ed è stato dichiarato sito patrimonio mondiale dall’UNESCO. Se si scende verso sud si incontra il deserto della Lucania, i calanchi, scolpiti dal vento nel corso dei secoli, prima di arrivare al mare. Il mare della Magna Grecia, con le Tavole Palatine e le lunghe spiagge sabbiose. Poi, ovviamente, non si può non ricordare Matera, Capitale Europea della Cultura 2019 e set cinematografico sempre più ambito dalle produzioni italiane e hollywoodiane. Ma la Basilicata non è solo paesaggi mozzafiato e incontaminati o borghi incastonati tra le montagne e città scavate nel tufo, è anche avventura, divertimento e adrenalina.
La morfologia del territorio ben si presta ad ospitare grandi attrattori turistici artificiali e naturali. Il Volo dell’Angelo, un cavo d’acciaio tra le vette di Pietrapertosa e Castelmezzano, che ha aperto la strada a questo tipo di attività nella regione, attira migliaia di turisti ogni anno, pronti a provare il brivido di sorvolare le Dolomiti Lucane sospesi su un cavo a centinaia di metri d’altezza. Nel Parco Nazionale del Pollino, a San Costantino Albanese c’è, invece, il Volo dell’aquila, una simulazione di un volo in deltaplano sui boschi del parco. Un vero e proprio parco avventura si trova, poi, sul Monte Serra Pollino, a 1030 m sul livello del mare, nel Comune di Trecchina. Il Parco delle Stelle ha un panorama naturalistico eccezionale in quanto è possibile ammirare il mare e la costa Tirrenica di Maratea. All’interno del parco avventura troviamo una slittovia, una area volo per parapendio, una pista downhill e un percorso equestre e altre attrazioni per piccoli e grandi avventurieri. Ma l’avventura non finisce qui, è possibile fare river tubing, sempre nel Pollino, a Viggianello, e scendere lungo il fiume Mercure/Lao su delle ciambelle monoposto.
Non può mancare la strada ferrata, con il percorso delle Sette Pietre, a Pietrapertosa, che permette di apprezzare ancora meglio la bellezza delle Dolomiti Lucane e i paesaggi mozzafiato che le caratterizzano, con un percorso a metà tra l’escursionismo e l’arrampicata.
A Sasso di Castalda c’è, invece, il Ponte alla Luna, un ponte tibetano a 102 metri di altezza dal torrente sottostante.
Gli attrattori turistici naturali sono ovviamente i boschi, che dominano il territorio della Basilicata, il cui nome originario, Lucania, deriva proprio da “lucus”, che significa bosco sacro, bosco della luce. I popoli lucani per secoli hanno vissuto nei boschi e il bosco è sempre stata la prima fonte economica del territorio, il cuore pulsante della vita e dell’economia. Lo stretto contatto tra la natura e l’uomo si percepisce e il profondo rispetto che i lucani hanno sempre avuto per i loro boschi e le loro montagne è emblema di una rapporto intenso, che dura tutt’oggi.
La montagne e le colline della Basilicata si prestano molto bene al trekking e ad una attività che sta prendendo piede negli ultimi anni, quella del nordic walking, e infatti sono presenti numerosi percorsi, dislocati in tutta la regione, anche con istruttori specializzati, che consentono di godere della natura incontaminata e camminare per diversi chilometri.
Matera, diventando Capitale Europea della Cultura nel 2019, è salita finalmente alle luci della ribalta ed è entrata nel giro del turismo nazionale ed internazionale, facendo conoscere a tutti la bellezza di una città scavata nella roccia. Grazie alla vetrina mondiale che è Matera si inizia a conoscere anche l’entroterra lucano, i boschi, i borghi sospesi sulle montagne o nascosti tra i parchi.
Proprio nei boschi delle Dolomiti c’è un altro interessantissimo parco, quello della Grancia, Parco Storico Rurale ed Ambientale, dove ogni estate, in un anfiteatro naturale, viene portata in scena “ La storia bandita”, spettacolo che narra la vicende del brigantaggio post-unitario in Basilicata ed in particolare la storia di Carmine Crocco, noto brigante lucano che guidò gli uomini di queste terre nel più grande movimento di brigantaggio del sud Italia.
Restando in area culturale, nella provincia di Matera, a Tursi, è possibile partecipare al Teatro dei Calanchi, delle rappresentazioni artistiche che hanno luogo nel deserto della Lucania, i calanchi appunto. I parchi archeologici sono numerosi, a cominciare dalle Tavole Palatine, tra Bernalda e Metaponto, nella Magna Grecia, culla della cultura classica.
Ce n’è davvero per tutti i gusti, parchi avventura ed esplorazione di territori ancora selvaggi, per chi ha voglia di una vacanza a contatto con la natura, lontani dalla frenesia delle città, ma con un pizzico di adrenalina, oppure cultura e scoperta di tradizioni antiche, di storie contadine, che ancora oggi vengono custodite e tramandate, in questi luoghi un po’ magici e sospesi nel tempo.
Rocco Papaleo, nel suo film “Basilicata coast to coast”, dice “la Basilicata esiste, è un po’ come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi” e io ci credo. Credo nella Basilicata e nel suo potenziale turistico, perché la sua ricchezza naturale è immensa e se ben sfruttata, tenendo sempre riguardo a preservare la natura del territorio e l’autenticità, può davvero essere fonte economica primaria per una terra troppo spesso sfruttata dalla politica e abbandonata da chi dovrebbe difenderla. La Basilicata esiste e visitarla e viverla è un’esperienza straordinaria.
Articolo già pubblicato sul Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia di lunedì 17 agosto 2020
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