Allergie di primavera: vi odio e vi combatto con il Ribes Nero!

Di Marinella Amato

Ribes-nigrum-by-William-Woodville,-in-Medical-Botany-1790E chiaramente, con un alleato come il Ribes, vincerò.
Il Ribes Nigrum, appartenente alla famiglia delle Grossulariaceae, è un arbusto diffuso in tutta Europa, può raggiungere altezze di due metri e presenta fogliame deciduo e fusti ramosi. I fiori sono di colore biancastro, mentre i frutti si presentano sotto forma di bacche.
Questa pianta ha molte proprietà curative, tra cui forse la più conosciuta è quella antistaminica.
In erboristeria vengono utilizzate diverse parti della pianta: le gemme, le foglie e i frutti.
Le gemme si caratterizzano per essere ricche di flavonoidi e glicosidi, che stimolano la produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. Proprio per questo la pianta è utilizzata per ridurre le infiammazioni e come antistaminico, agendo sia a livello cutaneo, sia di vie respiratorie. È inoltre indicato in caso di asma, riniti allergiche e croniche, bronchiti, faringiti, dermatiti e congiuntivite. Altra proprietà è quella di avere azione immunostimolante e combattere la stanchezza.
Le foglie hanno proprietà depurative e diuretiche, mentre i frutti hanno un’azione astringente e vasoprotettrice e sono quindi particolarmente indicati per fragilità capillare e couperose.
Curiosità: la pianta ha il significato di scacciare gli “umori neri” e la malinconia ed in passato era utilizzata per guarire pestilenze e febbri. Il ribes infatti, rappresentava un lato oscuro, ma non malevolo.

ribes nero 1

Marinella Amato
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Nata nel 1990, di Irsina (è in Basilicata, regione che esiste ed è bellissima!), vive a Milano. Si è appena laureata in Discipline economiche e sociali all’Università Bocconi. È testarda, sognatrice, ambiziosa e a tratti arrivista, è tanto dolce, un po’ paranoica e molto curiosa. Le piace leggere e ogni tanto le riesce di scrivere qualcosa di carino, quando si sente adeguatamente ispirata. Adora la matematica, l’economia, ed è appassionata di politica. Vorrebbe essere un po’ come Ipazia – sperando però di non finire come lei – e un po’ come la sua mamma, che ammira tantissimo. Non butta mai niente, le piace conservare tutto, in particolare i fiori.