Marotta&Cafiero editori

I ciucci possono davvero volare

Storia di Rosario Esposito La Rossa e degli spacciatori di libri

Questo racconto è liberamente tratto dall’intervista del 29 gennaio 2021 a Rosario Esposito La Rossa e Gino Marrone a cura di Martina Orefice per La Dante di Lovanio.

Oggi, 23 maggio, sono passati 29 anni dall’uccisione di Giovanni Falcone, sua moglie e gli agenti della scorta. Cosa ci è rimasto del loro sacrificio e di quello di Paolo Borsellino e della sua scorta? Le loro idee corrono ancora sulle gambe di qualcuno? Sì, sulle gambe di ‘non-eroi’ che combattono la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra, la sacra corona unita, facendo ciò che amano e che sentono giusto.

A gennaio, con l’associazione La Dante di Lovanio, ho avuto il piacere di intervistare uno di questi ‘non-eroi’, Rosario Esposito La Rossa.

Rosario Esposito La Rossa, davanti alla sua Scugnizzeria (foto tratta dal profilo Instagram della casa editrice Marotta&Cafiero)

Dove si vendeva la droga oggi si spacciano libri

Rosario è direttore editoriale, innovatore, coordinatore, scrittore, ambientalista… ma la definizione che io preferisco è “realizzatore di sogni”. E ne ha realizzati di sogni, da quando ha spostato la casa editrice Marotta&Cafiero dalla benestante collina di Posillipo, a Napoli, al degradante confine tra Scampia e Melito, a nord di Napoli. A 19 anni, Rosario, insieme all’allora fidanzata Maddalena, ha ricevuto in regalo la casa editrice dagli stessi proprietari, Tommaso Marotta e Anna Cafiero, dopo aver pubblicato un libro con loro, due anni prima, su una tragica vicenda familiare.
Rosario a 15 anni giocava nell’SSC Napoli e non pensava a fare altro nella vita, finché il cugino, Antonio Landieri, non è stato ucciso dalla camorra, per 5’000 € , da cinque ventenni con mitragliette dall’Afghanistan, così fatti di cocaina da spararsi tra loro. Antonio è stato il primo disabile vittima innocente di camorra e una delle rare persone a non aver mai giocato a calcio ma ad avere uno stadio a sé intitolato, l’Antonio Landieri di Scampia. Una tragedia con un lieto fine? Solo grazie alle battaglie di Rosario, di Maddalena, degli amici e dei familiari di Antonio.
All’inizio, Antonio era stato definito un camorrista in contatto con il cartello di Calì (Colombia); è stato seppellito senza funerale, senza tomba… Ci sono voluti tra i 10 e i 14 anni affinché lo Stato Italiano riconoscesse Antonio vittima innocente, arrestasse e condannasse (a 123 anni) i suoi assassini e gli intitolasse lo stadio comunale. Ci sono voluti, invece, soltanto 2 anni affinché suo cugino Rosario pubblicasse con la Marotta&Cafiero il libro da cui sarebbe partita la rivoluzione culturale di Scampia.

Si credeva che la casa editrice avrebbe chiuso dopo 2 settimane…”Chi ca**o legge a Scampia?!” e, invece, Rosario ha fondato la sua banda di spacciatori di libri, là dove prima si vendeva la droga, dimostrando che si può fare cultura sociale rimanendo nel proprio quartiere e trasformando la morte di un innocente in un fiore sbocciato nel cemento.

Lo slogan de La Scugnizzeria e della Marotta&Cafiero (dalla pagina Instagram della Marotta&Cafiero)

Sono passati più di 10 anni e intanto Rosario ha sognato e realizzato, pubblicando Domenico Rea, Ernesto Che Guevara, Pino Aprile, Günter Grass e non in ultimo Stephen King, in inedita versione di saggista con “Guns – Contro le armi”, un titolo quanto mai evocativo a Scampia. Proprio questo punto di contatto tra la trama del libro e lo scenario dove il libro sarebbe stato stampato ha fatto sì che un tale colosso mondiale accettasse di pubblicare con una piccola casa editrice del Mezzogiorno, regione d’Europa a più alta disoccupazione. Ed è stato solo l’inizio. In meno di 6 mesi Rosario ha pubblicato Daniel Pennac, Antonio Skármeta, Mario Mendoza. Quest’ultimo è un nome particolarmente significativo perché unisce Scampia e Calì per la vendita non più di droga ma di libri. Convertendo la battuta di Gomorra “Ce magnamm ‘e colombiane” in “Ce abbracciamme ‘e colombiane”.

La Scugnizzeria, angolo di bellezza che salverà il mondo

Vi sembra tanta roba? Forse la Marotta&Cafiero lo è, ma Rosario è anche più della Marotta&Cafiero. E questo non è il suo progetto più grande. Lo è a livello nazionale, visti i nomi in catalogo, le preziose edizioni a tiratura limitata del Cantico delle Creature o di Pinocchio ordinate da tutta Italia e la partecipazione al Salone del Libro, ma a livello locale, nel microcosmo di Scampia e dintorni, il progetto più grande di Rosario e Maddalena è La Scugnizzeria. Quando gli ho chiesto di spiegare cosa fosse la Scugnizzeria, mi ha risposto: “Ancora lo devo capire!” . In effetti, la Scugnizzeria è quella “bellezza che salverà il mondo”; la Scugnizzeria non si può spiegare, si deve conoscere. Potremo definirla un “incubatore”, termine tanto caro alla odierna cultura di tendenza delle start-up, viste le tante attività sotto il suo nome che incredibilmente continuano a crescere.

Alcune delle attività de La Scugnizzeria
(foto di Martina Orefice)

Già libreria (unica del quartiere), laboratorio di cinema e teatro, radio, centro di artigianato femminile e scuola di scrittura, anche La Scugnizzeria ha diffuso all’inizio dell’anno una serie di notizie disarmanti: l’apertura de ‘La Biblioteca degli Scugnizzi’, uno spazio lettura, studio e relax con 2’000 volumi; ‘L’Ospedale dei Libri’, ‘Il Museo del Libro’, primo in Campania; ‘La Palestra Tipografica’, per insegnare ai ragazzi la tipografia con macchine dell’Ottocento. Dal piombo dei proiettili a quello dei 20’000 caratteri mobili della Palestra Tipografica. Ci sarà anche un giocattolificio dove i bambini potranno costruire con il legno yo-yo, bacchette magiche, costruzioni… E a proposito di bacchette magiche, Rosario ha dichiarato “Noi non abbiamo la bacchetta magica, non facciamo Superman di mestiere: abbiamo tanta voglia, voglia non di emergere ma di immergerci nella vita di questi ragazzi. Noi non dobbiamo vincere ma convincere questi ragazzi che un altro mondo è possibile. Dobbiamo smettere di preoccuparci di questi ragazzi e dobbiamo iniziare ad occuparci di questi ragazzi.

Cosa può fare un ragazzo che smette di “lavorare” per la camorra?

Rosario ha aggiunto, parlando del Nastro d’Argento vinto alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia da Maddalena e dai ragazzi del laboratorio di cinema e teatro: “…non esiste la fortuna ma il talento che incontra l’opportunità e noi dobbiamo essere questo per questi ragazzi: opportunità , senza aspettare aiuti dall’alto, partendo dal basso facendo piccoli passi, ma ogni volta un passo.” Certo pubblicare Stephen King è stato motivo di orgoglio ma lo è ancora di più l’articolo del The Guardian che ha offerto ai suoi 16 milioni di lettori una nuova immagine di Scampia. Rosario ci tiene a precisare che tutto questo non è un miracolo ma viene da una precisa azione sociale e politica di creare opportunità, cioè lavoro per i giovani.

Il problema, infatti, è proprio il lavoro: cosa può fare un ragazzo che smette di “lavorare” per la camorra? L’obiettivo è creare un hub, un centro per aiutare gli scugnizzi a fare impresa perché “…se un ragazzo vuole anche aprire una salumeria, dove va? Come fa ad imparare a fare le fatture, ad aprire una partita iva, …? Non hanno strumenti, non hanno a chi rivolgersi per trasformare un’idea in un lavoro, non c’è un’agenzia di microcredito nel nostro territorio.” 
Che cosa serve? Rosario è convinto che “…al Sud manca lo spirito imprenditoriale: io dico sempre ai nostri ragazzi che dobbiamo avere l’astuzia e la furbizia del Sud ma dobbiamo anche ispirarci a un modello organizzativo che è quello settentrionale dal punto di vista imprenditoriale. Credo che questo mix potrà davvero fare la differenza.

Sapevi che i ciucci volano davvero?

Tutti noi possiamo essere spacciatori di libri (foto di Martina Orefice)

Il simbolo de La Scugnizzeria non a caso è un “ciuccio” con le ali: a Napoli, a qualcuno che crede in una cosa di impossibile, si risponde “Gaurda il ciuccio che vola!” E Rosario crede fortemente in qualcosa che per gli altri sarà impossibile: Rosario vuole mettere le ali ai ciucci, ai suoi scugnizzi per farli volare in alto a Scampia, in Italia, nel mondo. …E noi? Noi staremo a guardare, con gli occhi al cielo aspettando di vedere questi ciucci passare? No! Possiamo diventare anche noi spacciatori di libri (dalla grafica pazzesca!), acquistandoli online o in loco per noi o per donarli in sospeso a questi scugnizzi.

Una lettura lunga, lo so, ma non racchiude neppure tutto ciò che Rosario è o fa e che potete scoprire dalla video dell’intervista o attraverso le pagine Instagram della Marotta&Cafiero e de La Scugnizzeria. Ah, e raccontate, raccontate, raccontate questa favola a quanti conoscete.

GRAZIE ROSARIO, GRAZIE SPACCIATORI DI LIBRI… E IN BOCCA AL LUPO AI CIUCCI CON LE ALI!