La Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro è un ente privato senza fini di lucro nata nel 1965 allorquando il cancro era un nemico ancora sconosciuto e faceva più paura di adesso perché sembrava incredibilmente indistruttibile.
Per molti sconfiggerlo era un’utopia, ma per alcuni – ritenuti “folli” – valeva la pena tentare la battaglia.
Tra questi folli, i primi ad avviare la ricerca e ad istituire la fondazione, furono Umberto Veronesi e Giuseppe Della Porta che hanno avuto il coraggio di essere così sognatori da provarci per davvero.
L’AIRC è cresciuta passando da associazione milanese a realtà presente su tutto il territorio nazionale. Oggi è supportata da 17 comitati regionali, 20.000 volontari e 4.500.000 sostenitori.
L’AIRC nasce quindi con un obiettivo ben preciso: quello di sostenere gli studiosi del settore, attraverso iniziative volte alla raccolta di fondi da destinare alla ricerca, affinchè vengano raggiunti nuovi fondamentali traguardi nell’ambito del progresso della cura del cancro.
L’AIRC si occupa altresì di veicolare un messaggio di prevenzione: ci suggerisce tutte quelle accortezze per prevenire la malattia, ma anche come combatterla, trasmettendo un messaggio di speranza attraverso la diffusione dei risultati ottenuti e delle nuove tecniche terapeutiche scoperte.
A tale scopo, la fondazione finanzia numerosi progetti di ricerca presso Ospedali, Università e diversi istituti scientifici.
Oltre alla parte prettamente scientifica e di studio caratterizzata dalla ricerca nei diversi laboratori, l’apporto maggioritario e più importante che da l’AIRC da circa 50 anni è l’opera di sensibilizzazione del pubblico attraverso un’attività posta in essere dai suoi innumerevoli sostenitori e volontari, fonte di “forza e entusiasmo per continuare la battaglia contro il cancro”.
Nelle sue diramazioni territoriali, l’AIRC ottiene un aiuto concreto e indispensabile mediante i suoi Comitati regionali definiti come “la vera e propria anima di AIRC e hanno lo scopo di diffonderne l’immagine sul territorio, di appoggiarne le iniziative e di promuovere l’acquisizione di nuovi sostenitori, al fine di sensibilizzarli sull’utilità e necessità del loro contributo per il finanziamento della Ricerca oncologica”.
I Comitati regionali, di concerto con la sede centrale, organizzano continuamente eventi di sensibilizzazione: oltre alla famosa giornata dell’Azalee, in occasione della festa della mamma, da un po’ di anni AIRC si è impegnata nella vendita delle “Arance della salute”.
La nostra terra pullula di prodotti freschi e genuini, puri e sani e salutari, fonte di salvezza per il nostro organismo: quale modo migliore per sponsorizzare la ricerca?
Oggi i volontari di tutta Italia sono scesi in piazza per sostenere i progetti dell’AIRC mediante la vendita di arance, miele e marmellata.
Abbiamo incontrato il Presidente Regionale del Comitato Calabria AIRC, Rosella Pellegrini, e i volontari del Comitato Giovani dell’AIRC Calabria.
Presidente, che significato attribuisce a questa giornata?
“E’ un momento per fare bene a se’ stessi, sia con le arance che aiutano a prevenire il tumore ma soprattutto per sostenere la ricerca oncologica”.
Danilo Aloe, volontario AIRC, in rappresentanza del Comitato Giovani AIRC Calabria, invece ci racconta lo scopo del progetto e la motivazione che unisce tanti giovani per un fine così nobile.
“L’AIRC è sempre in prima linea per sensibilizzare la società civile e non mantenere distanti quelle che sono le problematiche che, purtroppo, in qualche modo attanagliano un po’ tutti noi. Il nostro è un movimento bello e spontaneo, che da 10 anni opera sul territorio calabrese su iniziativa e impulso del presidente Ciccio De Napoli che fortunatamente ha scelto di coinvolgerci in questa bella avventura. Abbiamo tutti recepito un messaggio fondamentale: il contributo di ciascuno di noi è prezioso. Non abbiamo di certo la pretesa di dare una valenza tecnico-scientifica a ciò che facciamo in quanto ovviamente non abbiamo le necessarie competenze mediche; la nostra missione è semplicemente quella di offrire secondo i nostri contatti e le nostre possibilità un apporto, un aiuto per raccogliere i fondi da destinare ai progetti di ricerca.”
Infine, raccogliamo la testimonianza di Amanda Caruso, neolaureata in Farmacia, con tesi in Patologia Generale e attuale dottoranda in Medicina Traslazionale presso il laboratorio di Oncologia Molecolare del Centro Sanitario (Università della Calabria), anch’essa volontaria AIRC.
“La ricerca intesa come strumento di conoscenza, guidata da una grande passione, è spinta da un solo obiettivo principale: la lotta verso qualcosa che non riusciamo a controllare.
Il cancro è una brutta bestia da sconfiggere, curare, ma soprattutto prevenire. Proprio per questo il sostegno di associazioni come l’AIRC e di tutti coloro che contribuiscono con una piccola donazione è il trigger della nostra caparbietà.”
L’AIRC è una realtà meravigliosa, in continua espansione, che cerca di dare risposte sempre più concrete e risolutive per la lotta contro i tumori.
Partecipare a queste giornate di sensibilizzazione è un nostro dovere morale: verso gli altri ma anche verso noi stessi.
Tantissime persone, ogni giorno, hanno scelto di dire “Contro il cancro, io ci sono”.
Comprare un sacchetto di arance, è un modo come un altro per sostenere questo grido all’unisono.
E per te, cosa rappresenta un’arancia?
Vi aspettiamo il 25 e il 26 gennaio in tutte le piazze di Italia con le arance della salute.