SNAPCHAT, L’APP CHE HA DETTO NO A ZUCKERBERG: FONTE DI SICUREZZA O DI RISCHIO?

Di Elvira Scarnati

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Molti ancora non la conoscono, si chiama Snapchat, è un’app di messaggistica gratuita, concorrente diretta di Whatsapp, Telegram, Facebook Messenger e Google Hangouts ma con un maggior grado di libertà e protezione nell’invio di contenuti. Gli utenti possono inviare foto, video e messaggi che si autodistruggono dopo pochi secondi: nel momento dell’invio bisogna semplicemente indicare quanto tempo avrà a disposizione il lettore per visualizzare il contenuto (da 1 a 10 secondi). Ed il gioco è fatto!131217125909-sna13-evan-spiegel-bobby-murphy-620xa

Nata come Pictaboo, dall’idea di due amici, Evan Spiegel e Bobby Murphy, Snapchat è stata lanciata nel settembre del 2011, con lo scopo di far condividere foto e video divertenti, imbarazzanti, sconci e compromettenti, eliminando il rischio di diffusione al di là del destinatario.
Nonostante lo scetticismo iniziale, più di 350 milioni di immagini sono state scambiate su Snapchat, contro i 400 milioni di Facebook, e in poco tempo, si è giunti a versioni sempre più aggiornate. L’ultimo aggiornamento risale a pochi giorni fa e consiste nell’aggiunta della chat e della videochiamata.

La maggiore libertà nella condivisone di contenuti ha, però, anche risvolti negativi.

Innanzitutto, si sta assistendo alla rapida diffusione del fenomeno “sexting”, l’invio di contenuto malizioso ed a luci rosse, soprattutto tra i giovanissimi, tanto da far parlare di “allarme sexting”.

Con Snapchat l’utente è “sicuro” che in pochi secondi l’immagine e/o il video a rischio saranno eliminati, ma gli hacker di tutto il mondo sono sempre in agguato per scovare pecche nel sistema, tanto che oggi esistono molti trucchi per aggirare i limiti e memorizzare i messaggi: si va dal semplice screenshot, alla creazione di vere app, come SnapHack.
Il team di Snapchat ha provveduto rapidamente a disincentivare l’uso dello screenshot: per vedere il messagio ricevuto bisogna mantenere premuto sullo schermo dello smartphone almeno un dito, così, da rendere difficoltoso attuare uno screenshot; ma nel caso in cui venga comunque effettuato, il mittente viene informato automaticamente dal sistema.

Per di più, seconodo la Gilbson Security, in Snapchat è presente un errore di sistema che consente agli hacker di conoscere informazioni rilevanti sugli utenti. Proprio ad inizio anno, l’appè stata vittima dell’attacco di un gruppo di hacker, che ha diffuso in rete username, numeri telefonici ed informazioni sulla residenza di circa 4,6 milioni di utenti.

Nonostante queste difficoltà, il successo di Snapchat è stato clamoroso, tanto che lo stesso Zuckerberg ha cercato, invano, di acquistarla con un’offerta di circa 3 miliardi di dollari, prima di procedere con l’acquisto di Whatsapp. Inoltre, la sua quotazione continua a salire e sempre più sono anche i fondi che riceve a sostegno della sua crescita (essendo un’app gratuita e priva di pubblicità, è sostenuta esclusivamente da finanziamenti esterni). Ad oggi, Snapchat vale circa 4 miliardi di dollari.

Ma considerando i rischi sopraesposti, sorge spontanea una domanda: cosa è maggiore, il vantaggio che Snapchat offre o il rischio a cui espone?
Probabilmente senza quest’app ci si penserebbe cento volte prima di condividere con altri determinato materiale, ma, proprio contando sull’autodistruzione, si creano e condividono files imbarazzanti, sconci e compromettenti.
E’ bene quindi riflettere su quale materiale inviare, considerando i pro e i contro, gli effetti e gli eventuali danni che la nostra immagine subirebbe, da un punto di vista sociale e lavorativo, a seguito di un’involontaria diffusione di tali contenuti.images

Continuiamo ad usare i social network per restare in contatto con le persone e col mondo. Continuiamo a postare e pubblicare contenuti. Continuiamo a ridere e scherzare condividendo smorfie e contenuti divertenti, magari anche imbarazzanti, ma non fidiamoci troppo delle nuove tecnologie: “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”!