Una delle tecnologie più discusse degli ultimi anni è stata sicuramente la realtà virtuale e anche per un certo verso la realtà aumentata. Anno dopo anno le abbiamo viste nelle classifiche delle tecnologie che avrebbero trasformato il mondo del business e a cui tutti gli imprenditori e le aziende dovevano guardare per capire in che direzione impregnarsi per la ricerca e sviluppo.
Inizialmente lo scenario non era molto chiaro: a parte sfruttare la realtà virtuale nella gaming industry, come si poteva integrarla nella vita di tutti i giorni? Inserire la realtà virtuale nella strategia di un’azienda non è semplice, perché bisogna tenere in considerazione la necessità di un investimento in hardware – headset e controller – per poter dare ai consumatori un’esperienza soddisfacente. La necessità di questi apparati limita poi molto l’applicabilità: un retailer infatti può pensare di mettere in piedi un servizio, oppure una campagna di marketing che integri questa tecnologia, solo in limitati spazi e momenti.
La tecnologia sorella, la realtà aumentata, che negli ultimi mesi ha attirato l’attenzione di tutti, gamer, social media influencer, blogger e aziende, ha sicuramente un raggio di applicazione più ampio. Mentre la realtà virtuale costruisce un mondo “parallelo” per l’utente, visto attraverso appunto un headset (uno dei più popolari è Oculus Rift acquisito da Facebook), la realtà aumentata aggiunge un “filtro” all’ambiente e può essere visto attraverso la maggior parte dei dispositivi mobili che conosciamo benissimo, come smartphone e tablet.
Ecco come aumenta il numero di persone raggiungibili e le occasioni in cui possono usufruire di un servizio che integri la realtà aumentata. In comune le due tecnologie hanno sicuramente il fatto che l’utente o consumatore è posto al centro della sua esperienza, del suo rapporto personale con il brand.
Una scelta da fare a priori è quella sulla tecnologia da integrare. La scelta di VR o AR per un brand deve basarsi su delle dimensioni ben precise, che riguardano l’esperienza che si vuole dare al consumatore: nel caso del retail si sceglierà se l’esperienza sarà in-store o out-of-store, per poi determinare come questa tecnologia può risolvere i problemi dei consumatori e migliorare la propria esperienza. Importante anche non dimenticare come la VR o l’AR si inseriscono nel business model dell’azienda.
Uno dei settori che ha iniziato a muovere i primi passi nella direzione verso l’adozione di questa tecnologia è il settore del fashion, che ha gradualmente integrato la tecnologia nel modo in cui interagisce con i clienti, non solo nel momento dell’acquisto, ma anche nella costruzione di un rapporto unico e nella fidelizzazione del cliente.
Negli ultimi anni le piattaforme di social media sono diventate il centro del rapporto che le aziende di modo hanno instaurato con la tecnologia, gli investimenti in social media sono raddoppiati negli ultimi anni e sono nate figure professionali che prima non esistevano. Adesso la realtà aumentata presenta una grande occasione per arricchire e personalizzare l’esperienza che il cliente ha con un brand. Alcuni esempi ci vengono dati dalla Fashion Week in corso adesso a New York, dove possiamo assistere ad alcuni utilizzi sia della realtà virtuale che della realtà aumentata nelle sfilate di moda.
Prendendo spunto dall’utilizzo nel mondo della moda, abbiamo selezionato le 5 modalità secondo noi più interessanti in cui le aziende hanno utilizzato (e utilizzano) la realtà virtuale e la realtà aumentata.
- L’applicazione più popolare e che forse ha cambiato la nostra routine giornaliera per sempre è il gioco per mobile Pokèmon Go, che ha integrato la realtà aumentata per dare vita alle creature che prima vedevamo solo in TV e che adesso potrebbero nascondersi anche dietro il nostro divano. Il gioco è stato scaricato 500 milioni di volte e i suoi utenti hanno percorso 4,6 miliardi di chilometri.
- Rebecca Minkoff ha aperto virtualmente le porte del suo fashion show a milioni di utenti nel mondo e tramite la partnership con Zeekit ha permesso persino di provare virtualmente i capi visti in passerella.
- La realtà aumentata può essere impiegata anche per dare più vita ai capi di moda, come ha fatto Kailu Guan con la sua linea: puntando la fotocamera del telefono sui suoi capi i pattern e le forme prendono vita.
- Coca Cola ha usato la realtà virtuale per far fare un giro in slitta alle persone insieme a Babbo Natale.
- Topshop invece fa vivere le emozioni della passerella ai clienti durante la settimana della moda di Londra