Attenzione questa rubrica ha esclusivamente fini divulgativi, non fate autodiagnosi, in primo luogo perchè potreste sbagliare, in secondo luogo perchè non vorrei laurearmi e rischiare di non trovare lavoro.
3.0 Clamidia: easy to get, easy to test, easy to treat
Sfatiamo subito un mito, non guardo “Sex and the city”, sono solo incredibilmente fortunato, così in una torrida giornata estiva, in preda allo zapping selvaggio, mi sono imbattuto in questa vecchia replica di Sex and the city, da cui ho tratto l’argomento di oggi, cioè la Clamidia. La Clamidia è la malattia a trasmissione esclusivamente sessuale più diffusa al mondo, pensate che ne sono affette ben 50 milioni di persone nel mondo, un numero quasi equiparabile all’intera popolazione italiana. L’artefice di questa patologia è un batterio molto particolare dal nome impronunciabile “Chlamydia trachomatis”. La particolarità di questo batterio è la necessità di ritrovarsi dentro una cellula per vivere e replicarsi. Ma giacché è un batterio intracellulare che non riesce a vivere e replicarsi fuori dalla cellula, come riesce ad infettare altre cellule?
L’evoluzione ha fornito una risposta a questa domanda, dotando Chlamydia della capacità di esistere in 2 forme diverse, Il corpo reticolare ed il corpo elementare. Il corpo reticolare è la forma in grado di vivere solo all’interno delle cellule, mentre il corpo elementare è in grado di vivere all’esterno. Quando venite a contatto con il corpo elementare, questo penetra all’interno dell’organismo, lega ed invade la cellula, sfruttando come chiavi delle proteine dette MOMPs. A questo punto il corpo elementare dentro la cellula trova un ambiente idoneo alla crescita ed arricchendosi di acqua diventa corpo reticolare. Il corpo reticolare può replicarsi formando nuovi corpi reticolari e corpi elementari che, rilasciati all’esterno, diffonderanno l’infezione alle altre cellule. La modalità d’ingresso del batterio può essere paragonata a quella delle celebri spie dei film d’azione. Il nostro 007 (il corpo elementare) entra nel covo dei nemici, uccide una delle guardie e ne utilizza i vestiti per nascondere la propria identità (il corpo elementare diventa corpo reticolare).
Le zone in cui si localizza il batterio variano in base al sesso. Nell’uomo si trova nell’uretra, il canale sfruttato per l’emissione dell’urina e del liquido seminale, mentre nella donna si distribuisce principalmente nella cervice uterina, cioè la porta d’ingresso dell’utero. La presenza dei batteri in queste zone determina la rottura delle cellule infettate ed anche il reclutamento di cellule del sistema immunitario che rilasciano sostanze generalmente in grado di distruggere il batterio.
Solo dopo questo percorso il batterio può causare la clamidia. È interessante chiarire che l’elevata diffusione di questa patologia è principalmente dovuta al fatto che in molti casi è priva di sintomi caratteristici, soprattutto nelle donne. Quando invece la patologia è sintomatica (7-12 giorni dopo il contatto) tra i principali sintomi si annoverano difficoltà a urinare, sia nell’uomo sia nella donna, perdite di sangue non associate al ciclo, dolore durante o dopo i rapporti sessuali, dolore nella parte inferiore dell’addome solo nelle donne e fastidi ai testicoli negli uomini. Oltre a questi sintomi, all’infezione da clamidia si può associare la formazione del linfogranuloma venereo, cioè un granuloma formato da un accumulo di cellule del sistema immunitario, che si colloca a livello dei linfonodi inguinali.
Inoltre poiché i batteri si trovano nei secreti genitali, il contatto di questi liquidi con gli occhi può causare il tracoma, una particolare forma di congiuntivite, patologia associata a infiammazione e bruciore a livello della parte più esterna dell’occhio.
La clamidia viene trasmessa per via sessuale, sia tramite penetrazione vaginale sia anale e può anche essere trasmessa al neonato al momento del parto. In questo caso il neonato mostrerà congiuntivite e polmonite.
La diagnosi di questa patologia si fa tramite un tampone vaginale od uretrale. Per la clamidia esiste una terapia antibiotica efficace. A questo punto vi chiederete qual è l’utilità di curare la clamidia quando nella maggior parte dei casi non dà sintomi?
Curare la clamidia è necessario per evitarne le complicanze, che sono sia nell’uomo che nella donna l’infertilità, causata nelle donne dalla malattia infiammatoria pelvica. Questa complicanza si ha nei casi di clamidia non trattati, perché la risposta infiammatoria non è efficace, finendo così per alterare e chiudere le tube uterine, sede della fecondazione.
Il principale alleato della clamidia è l’ignoranza, perché per evitarla basta un profilattico, per curarla basta un antibiotico e come direbbero gli Snow Patrol “Open your eyes”. Dimenticavo, in tutte le malattie sessualmente trasmissibili, il protocollo terapeutico prevede che siano curati tutti gli eventuali partners sessuali presenti e passati, pronti a richiamare ex lasciate/i in maniera burrascosa?