Se c’è una cosa che accomuna tutti in questa fase fatta di nuovi delicati equilibri, è la voglia di tornare a viaggiare. Siamo in tanti a chiederci se sarà lo stesso ora che ci è richiesta maggiore prudenza, ma i veri viaggiatori (con la mente almeno) non si sono mai fermati, e si stavano preparando a ripartire con uno spirito nuovo. È l’esempio di Fiorello Infusino e Francesco Calabrese, laureati all’Università della Calabria, che lo scorso novembre hanno fondato l’organizzazione giovanile Go Around, con un obiettivo comune: restituire valore alla Calabria, raccontandola attraverso i social.
Il progetto di Go4round è giovane e ambizioso, come lo sono sicuramente i suoi fondatori. Vi va di raccontarci come è nato?
Fiorello: “Go Around nasce dalla nostra passione comune per la Calabria. C’era una gran voglia di tornare a viaggiare, e di farlo in modo più consapevole, ma all’inizio eravamo spinti dalla voglia di fare informazione, di raccontare la nostra terra. Dopo è iniziato un percorso che di giorno in giorno ha richiesto a tutti noi grande impegno; nonostante ciò, nessuno si è mai tirato indietro, e di questo sono felice!”.
Go4around ha molte sfaccettature ma ha un unico intento che è quello di diffondere in modo semplice e con i più moderni mezzi di comunicazione, la cultura calabrese: dalla storia, all’arte, dalla gastronomia, all’imprenditoria. Qual è la vostra percezione rispetto la conoscenza che il cittadino calabrese ha di questi temi?
Francesco: “Ci sono tante persone che hanno una buona conoscenza della Calabria, la seguono e la diffondono! Quello che ci interessa colmare infatti, non è tanto un vuoto di conoscenza, quanto un vuoto di mentalità. L’idea come dicevi tu, che questa terra non possa offrire o rappresentare quello che altre offrono o rappresentano. D’altronde se la Calabria è stata per buona parte dell’età antica, e per quasi mille anni tra il tardo antico e l’alto medioevo, una delle terre più ricche del mondo conosciuto, quando non esistevano i mezzi che abbiamo oggi, mi viene difficile non credere nel suo potenziale. A maggior ragione che le distanze si sono accorciate, e che gli strumenti per comunicare si sono moltiplicati. La Calabria non ha niente da invidiare alle altre regioni d’Italia.” – osserva Francesco.
“La Calabria è una terra in cui non ci sono possibilità!” – dicono. Mi piacerebbe avere la vostra opinione sul futuro dei giovani che restano e sulle possibilità che la nostra terra ha da offrire.
Fiorello: “Personalmente credo che l’emergenza sanitaria abbia accelerato un processo che stava in parte già avvenendo. Ho sentito spesso questa frase, “In Calabria non ho possibilità!” – e questo senso di rassegnazione non sembra incomprensibile, anzi – tuttavia da quando abbiamo avviato il progetto, soprattutto rispetto ai video dedicati alle aziende, abbiamo avuto dei feedback molto positivi. In tanti non sapevano che alcune delle nostre imprese sono eccellenze note in tutto il mondo. Questo dimostra che quello che manca più di tutto qui, è proprio un divulgatore, che diffonda la cultura imprenditoriale soprattutto tra i giovani neolaureati. La Calabria merita di essere raccontata in modo diverso da come è stato fatto finora, per portarla al pari delle altre bellezze d’Italia!”
Francesco: “Aggiungo che le possibilità sono da ricercarsi non solo in ambito imprenditoriale, ma anche in ambito culturale! Anche io sono cresciuto nel mito della Calabria che non lascia via d’uscita se non andar via, ma ho voluto tenacemente restare perché credo qui si possa fare tanto, e inseguire anche le proprie passioni. Bisogna crederci di più!” – mi sento di aggiungere, anche quando non è semplice.
Go4around è essa stessa fatta di giovani che sono rimasti: progetti futuri?
Francesco: “Sicuramente vogliamo continuare a raccontare la Calabria, perché sono in pochi a farlo. Siamo ambiziosi e vogliamo che la Calabria sia nota della sua totalità; non soltanto per quelli che sono i luoghi più in voga. Far conoscere l’unicità di questa terra, agli europei che da sempre visitano le nostre terre, ma soprattutto agli italiani.”
Fiorello: “Le direzioni che vogliamo intraprendere sono tante: vogliamo essere sempre più “agili” e arrivare a mettere su eventi culturali, e artistici. Un altro obiettivo è di aumentare il focus sulle imprese, perché costituiscano uno stimolo per la nascita di startup giovani. I nostri giovani talenti non devono essere costretti ad andare via: loro possono portare innovazione!”
Ci salutiamo, ma non lascio andare la sensazione che, senza rendermene conto, mi abbiano già portata nel loro incredibile viaggio.
Già pubblicato in versione ridotta su L’Altravoce dei Ventenni-Quotidiano del Sud 14/06/2021