Intervista al CEO genovese, Thomas Cuberli
Meritocrazia, nella sua accezione più moderna, significa letteralmente “potere al merito”, e si concretizza nell’opportunità concessa al singolo di farsi strada sulla base delle sue abilità, delle sue esperienze, e delle sue idee, prescindendo da criteri ascrittivi e da logiche clientelari, troppo spesso radicate nei tessuti del nostro bel paese. Qualcuno direbbe che in Italia la realizzazione di un percorso politico meritocratico, fondato sulle idee, sui valori, e sulle competenze, sia un’utopia vera e propria.
È cosi? Non esiste meritocrazia nella scena politica italiana? – lo abbiamo chiesto a Thomas Cuberli, imprenditore genovese e CEO di “Facciamo Politica”, la start up sociale che facilita l’ingresso dei giovani nel mondo della politica.
“Credo che nel mondo politico la meritocrazia sia quasi completamente assente. La politica di oggi non predilige le persone competenti, ma i fedeli, e questo spesso si traduce in uno spreco di risorse e di talenti, la parte migliore del nostro paese: i giovani! Con l’emergenza sanitaria, inoltre, è venuta a mancare loro la possibilità di militare nei partiti, fare gavetta e accumulare esperienza, impedendo così un ricambio generazionale.”
Possibilità forse già limitata da un velo di scetticismo da parte dei giovani nei confronti delle dinamiche interne al contesto politico. Secondo te quali sono i principali ostacoli per chi vuole intraprendere questo percorso in Italia?
“Noi abbiamo individuato due grandi ostacoli: un ostacolo di conoscenza, ovvero la mancanza di informazioni chiare e sintetiche sulle regolamentazioni che determinano l’accesso al mondo politico, e un ostacolo economico, per via degli elevati costi che una campagna elettorale comporta al candidato. La nostra è, infatti, una start up sociale, ovvero senza scopo di lucro, che nasce proprio per dare a tutti la possibilità di mettersi in gioco.”
Come nasce “Facciamo Politica” e in che modo si propone di rendere accessibile la politica ai giovani?
“L’idea nasce dal bisogno morale di fare qualcosa per il nostro paese. Ritengo che la politica non sia una passione ma una necessità, per cui è fondamentale mettere al centro persone che sentono questa necessità, e hanno voglia di fare, di dare un valore al proprio percorso di studi, alle proprie esperienze. Alla base della piattaforma c’è il concetto di Homo Novus, colui il quale non ha mai rivestito cariche politiche, proprio perché ci proponiamo di dare a chiunque abbia un programma valido e sostenibile, l’opportunità di mettersi in gioco ed essere scelto per le sue capacità.”
Come sarà strutturata la piattaforma?
“Per rispondere all’esigenza di abbattere le barriere di conoscenza, abbiamo pensato di inserire una fase di formazione a monte della candidatura: sul portale sarà infatti disponibile un tutorial sulle leggi che determinano e scandiscono la vita politica in Italia. Sullo stesso portale, verrà pubblicata inoltre una cartina aggiornata in tempo reale, per monitorare tutti i prossimi appuntamenti elettorali locali, nazionali ed europei. Ai candidati che vogliono intraprendere questo percorso, basterà presentarsi con un breve video, parlando del proprio background, delle esperienze, ed esponendo il proprio programma. Una volta pubblicato, gli utenti iscritti voteranno i loro candidati preferiti, e il più votato/ la più votata, riceverà il sostegno di “Facciamo Politica” nella creazione della pre-campagna elettorale reale; vogliamo costituire una cassa di risonanza per la campagna dei candidati. Infine, per ovviare alle barriere economiche avvieremo un crowdfunding, a sostegno del candidato/della candidata vincitore/vincitrice, per la sua vera campagna elettorale.”
Cuberli convince perché sorride mentre parla, come qualcuno che crede in ciò che fa, e vive facendo ciò in cui crede. Tra le tante cose che lo startupper genovese ha a cuore, ci sono due principi, che ha posto a fondamento della sua piattaforma: neutralità e trasparenza.
In che modo “Facciamo Politica” garantisce la validità del voto sulla piattaforma? – chiedo in virtù di esperienze passate in cui l’attendibilità del voto on line è stata messa in discussione.
“La votazione sulla nostra piattaforma sarà certificata dalla tecnologia Blockchain, proprio al fine di garantire un voto che sia sicuro, anonimo e non modificabile. In Italia non c’è trasparenza, e questo rappresentava un altro importante ostacolo da superare.”