X Factor Italia ha funzionato nell’ultimo decennio attenendosi rigorosamente a un modello aureo sempre identico, sotto la conduzione risoluta ed elegante di Cattelan. Proprio quest’anno che l’ideatore del format Simon Cowell ha annunciato l’abbandono del progetto in UK, perché da sempre “troppo uguale a sé stesso”, la nuova edizione italiana ha invece deciso di puntare su alcuni importanti cambiamenti.
Anzitutto, è stato accantonato il tradizionale sistema delle categorie: ciascun giudice ha potuto formare liberamente la propria squadra, con l’unico limite di scegliere almeno un solista e una band. Anche da qui lo slogan “come as you are”. La nuova regola consente di calibrare meglio le forze contrapposte, per garantire una sfida sempre intensa. Per questo primo anno, l’assegnazione dei cantanti alle squadre è stata mediata dalla produzione, ma servirebbe un metodo più intrigante, che coinvolga possibilmente l’artista nella scelta. In ogni caso, il nuovo sistema finora ha retto dignitosamente e le squadre sembrano nel complesso abbastanza bilanciate.
La seconda – e non meno interessante – novità è il conduttore Ludovico Tersigni, noto al grande pubblico per la partecipazione ad alcune recenti serie di successo (Tutto può succedere, Skam Italia, Summertime). Tersigni è stato chiamato a raccogliere un testimone davvero impegnativo: sedere sul trono che fu dell’apprezzatissimo Cattelan. È entrato in trasmissione con garbata genuinità, sul suo skateboard, senza darsi troppe arie, aiutato nei primi passi da un quartetto di giudici ormai collaudato. Nonostante l’eredità del predecessore sia ingombrante in certi momenti, Tersigni ha superato più che bene la prova e ha dimostrato di reggere il palco, offrendo una conduzione leggera, piacevole e sempre a fuoco, senza nulla da invidiare a Paola Di Benedetto dell’Hot Factor.
Dunque, grandi novità in casa X Factor, che ha cambiato pelle in Italia anche per evitare di restare “troppo uguale a sé stesso”: prova superata, almeno per ora.
Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni