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Una musica può fare

L’altro giorno sono passata da piazza del Popolo, affollatissima e rovente per il primo caldo.
Turisti, bambini, anziani, passeggiavano indisturbati, mentre alcuni cercavano, invano, riparo all’ombra. E poi, incurante sotto i raggi caldi, un musicista di strada. Era rossissimo in viso, i capelli lunghi sembravano non dargli respiro, era tutto sudato. Ma non gli interessava, la musica, in quel momento, aveva la priorità sul caldo e sullo sforzo. Lo guardavo affascinata, trasportata dalle note di una melodia che non conoscevo.

Quanto potere ha la musica!

Avete mai pensato a quanto una canzone influisca sul vostro umore? La musica ha infinite possibilità di comunicare, è forse uno dei modi più immediati che abbiamo per “processare le emozioni”. C’è una canzone per ogni momento, come il tormentone estivo che, ad un certo punto inizi a canticchiare per sfinimento, oppure la canzone più malinconica per i giorni d’inverno in cui inizia ad imbrunire prima che la giornata lavorativa sia finita.
La musica è cura, terapia: fa ridere, rende spensierati e allegri; viceversa può rendere silenziosi, riflessivi, tristi. A volte, può anche invertire gli stati d’animo, aiutandoci a sorridere dopo un mare di lacrime.

Capita di associare canzoni a persone, a momenti particolari e, per questo, sembra che le parole del testo stiano parlando proprio a noi e a nessun altro. Si crea connessione ed empatia, riempie il tempo.

Altre volte succede che una canzone abbia una carica emotiva tale che ci impedisce di ascoltarla anche per lunghi periodi, perché riporta alla mente episodi spiacevoli, memorie dolorose. Forse tutto questo accade perché la musica nasce da dentro, dai sentimenti, dalle emozioni, dai pensieri banali, dalla vita quotidiana.

Perché certamente, e questo non bisogna scordarlo, la musica è arte e sublimazione.

Con la musica dal vivo, poi, entriamo in contatto con quel mondo che sempre ci accompagna, ma lo facciamo in maniera totale, assoluta.
Un concerto o un’esibizione live hanno con sé delle vibrazioni speciali, irripetibiliSi entra in contatto con l’artista, con le corde della sua chitarra e della sua voce, sembra quasi di partire, andare lontano.

Dal vivo, ogni nota sembra più reale e pura.

La musica è aggregazione, abbraccio collettivo: concertoni, festival (pensate al MIAMI, Colorfest, Ypsigrok, Sziget…)  o magari karaoke. Urlare a squarciagola senza paura di essere stonati, calpestare i piedi del vicino senza rendersene conto, non chiedere scusa perché si è tutti troppo impegnati ad ascoltare e vivere la musica insieme.

Quando ci guardiamo attorno ad un concerto vediamo che, a ballare e scatenarsi su quel pezzo che ci piace tanto, oltre a noi, ci sono altre centinaia di persone. E allora ci muoviamo liberi su un ritmo che comunica a tutti cose diverse oppure uguali, chissà? La musica ci è accanto mentre passano gli anni, è una certezza costante, non va via, sappiamo che sta sempre lì quando ne abbiamo bisogno. E così, ascoltando una canzone ci prepariamo la mattina, facciamo la doccia, puliamo i piatti e spegniamo le luci la sera. Una canzone può raccontare storie, rievocare voci lontane e sbiadite nel tempo, perché per fortuna, è eterna.

La musica è uno dei modi migliori che abbiamo per conoscere una persona e noi stessi, per scavare nei punti più remoti anche senza chiedere il permesso, riscoprendo  emozioni che avevamo dimenticato. E’ forse la parte più intima, sincera e quasi tangibile di una persona, quando si è in grado di ascoltare.

Sta tutto lì.

L’estate 2017 ci riserverà non pochi festival ed eventi musicali, a seguire i più interessanti:

Credits immagine:Grazia.it
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