Il settore dell’ospitalità e dei viaggi si sta impegnando a favore del turismo sostenibile per incentivare verso vacanze che siano in linea con i progetti di sostenibilità a salvaguardia dell’ambiente. Molte catene alberghiere nazionali ma soprattutto internazionali stanno già, da questa estate, promuovendo delle iniziative per minimizzare l’impatto sull’ambiente, abbracciando il give back (letteralmente dare per ricevere indietro) nei confronti delle comunità locali, così da avviare un circolo virtuoso di inclusione, anche territoriale.
Questa direzione, che favorisce la sostenibilità anche delle culture e dei territori, è supportata dai dati illustrati in una recente indagine dell’International luxury travel market (Iltm) – un evento esclusivo che coinvolge tutti i più importanti fornitori di viaggi di lusso che incontrano acquirenti da tutto il mondo – e in collaborazione con American express travel, secondo cui il 45 per cento del segmento più ricco della popolazione si dimostra più ecologicamente sensibile e sta pianificando una vacanza proiettata a dare priorità alla sostenibilità. Di fatto, il concetto del give back è sempre più affine e calato all’ambito della responsabilità sociale d’impresa da parte delle aziende, che si impegnano a investire in azioni concrete parte della loro ricchezza. In prima linea anche i grandi gruppi dell’hôtellerie, tra donazioni, progetti filantropici, ma anche piccoli grandi gesti dove il viaggiatore è parte attiva nella creazione di valore condiviso.
Il Belmond Mount Nelson Hotel, brand di lussuose strutture ricettive, ha lanciato un percorso che li porta a rifornirsi presso le “Q’omer Wasicha” (piccole serre, in quechua) che producono verdure ed erbe aromatiche che solitamente non crescono ad alta quota. Queste mettono a disposizione di 19 comunità del luogo gli strumenti per coltivarle: ad oggi sono attive 37 serre comunitarie e 6 familiari. Il Belmond, oltre a ciò, organizza tour guidati, visite agli orti, incontri con “mama” Christina che è la leader di queste serre in modo da aumentare le possibilità di scelta di prodotti freschi, cucinati in loco o in un Harvest Lunch nel parco dell’hotel. Anche in Italia i Belmond sono attivi in questa direzione: il Castello di Casole, in Toscana, offre al vicino centro educativo Casa Fattoria servizi sociosanitari ed educativi per migliorare la qualità della vita di persone con disabilità. Lo fa attraverso laboratori di ceramica, cucina, pittura e anche cura dell’orto-giardino e degli animali da cortile. Come accade a Borgo San Felice, Relais & Chateaux, nella campagna senese, che insieme alla fondazione Allianz, hanno ideato un progetto di agricoltura sociale dedicato ai ragazzi disabili, “L’orto e l’aia nel borgo”: grazie agli insegnamenti degli anziani del luogo, hanno trovato un’occasione di lavoro nell’orticoltura. L’attenzione al tema è forte.
Già dallo scorso anno anche il ministero della università e della ricerca, in linea con le direttive della Comunità europea, si era mosso per la realizzazione del progetto Interreg Med “Incircle” dedicato alla diffusione dei principi dell’economia circolare nella pianificazione di un turismo sostenibile. Coordinato da Area Science Park, aveva riunito quattordici partner provenienti da sei diversi Paesi dell’area mediterranea (Italia, Grecia, Spagna, Albania, Malta, Cipro) con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento causato dal turismo con l’introduzione di tecnologie e processi innovativi, preservare la qualità e la disponibilità delle risorse naturali e migliorare la qualità della vita dei residenti e dei turisti. Il progetto si è mosso attraverso una serie di fasi: la prima di test durante la quale sono stata coinvolte cinque città pilota e cinque territori; la seconda fase, definita di trasferimento, ha visto replicare le esperienze raccolte in altrettanti sei nuovi territori mediterranei che sono stati i replicatori attraverso cui sviluppare le strategie di turismo circolare. Tra queste sei organizzazioni selezionate sono anche rientrate le italiane GAL Terra Barocca, nel Ragusano (Sicilia) e il Consorzio Oltrepò Mantovano (Lombardia). I risultati del progetto sono poi stati discussi e presentati a Barcellona.
Positivi gli obiettivi conseguiti: grazie alle attività di Incircle è stata promulgata la prima legge in Spagna e nell’Unione Europea sull’economia circolare applicata al turismo. La norma prevede il coinvolgimento dei portatori di interesse e delle autorità politiche nello sviluppo di una strategia e di un piano di azione per trasformare il turismo sulle isole secondo principi di circolarità. Inoltre, Incircle ha definito delle linee di supporto ai decisori politici nella transizione verso un turismo più responsabile e circolare.