Fin da piccoli siamo confrontati con la realtà di cosa sia la battaglia tra presente e futuro, quello che possiamo fare adesso e quello che potremo fare domani.
“Mamma, posso avere un biscotto?”
“Aspetta, tra poco sarà ora di cena.”
“Ma io ho fame adesso!”
Goldstein fa un esempio molto evocativo per spiegare questa battaglia.
Vi ricordate Ulisse che passa davanti alle Sirene? Sapeva che il canto delle sirene l’avrebbe chiamato ad abbandonare la rotta, per questo dice ai suoi marinai di tapparsi le orecchie e lega se stesso all’albero della nave, ordinandogli di non liberarlo qualsiasi implorazione e preghiera avrebbe fatto loro.
“Legarsi all’albero maestro” è una specie di “commitment to vices”, cioè del modo in cui creiamo delle costrizioni che ci impediscano di compiere qualcosa che potrebbe danneggiarci in futuro, ma darci piacere nel presente.
Un esempio calzante: non compriamo dolci o li teniamo sullo scaffale più alto della cucina per non mangiarli. Perché oggi sicuramente avremmo piacere a mangiare una merendina, ma tra qualche tempo forse no se la nostra dieta avrà fallito.
È la battaglia tra quello che siamo oggi e quello che saremo domani. È come se fossimo due persone distinte: vediamo come siamo noi oggi, con i nostri bisogni e la possibilità di una gratificazione immediata, e poi ci siamo noi nel futuro. Un’idea più che un qualcosa di reale. Per alcune persone è difficile immaginarsi tra dieci, quindici anni, figurarsi immaginarsi la gratificazione che potremo avere allora. È una battaglia più che iniqua, perché di solito quello che siamo adesso prevale e quindi mangiamo la merendina, fumiamo quella sigaretta, tradiamo i nostri partner e compriamo tutte quelle cose che ci danno gratificazione immediata.
E alla fine? Alla fine ci troviamo senza avere i risparmi adeguati, senza poter comprare una macchina, senza poter fare il viaggio che desideravamo fare.
Ma dopo che abbiamo riconosciuto il problema, come possiamo iniziare a risparmiare e ad esercitare questo muscolo che è la disciplina e diventare più forti?
Prima di tutto dobbiamo imparare a pensare in ottica di lungo termine: fissare degli obiettivi di risparmio e per continuare ad aderire al piano e non “sgarrare”.
All’evento organizzato da Nebula Talent qualche settimana fa, i ragazzi di Gimme5 hanno presentato uno strumento semplice da capire e facilmente accessibile per tutti. Hanno anche raccontato di come esista una “soglia psicologica” sulla cifra da investire – le persone credono servano cifre esorbitanti per accedere ai fondi di investimento – e poi delle vere e proprie barriere fisiche, perché crediamo di dover andare in banca, fare file infinite, firmare mille carte etc… Gimme5 nasce da un
Si può scegliere anche il profilo di rischio che volete per il vostro risparmio, Prudente, Dinamico o Aggressivo, e se avete bisogno di smobilizzare il denaro i costi per uscire dal fondo sono molto competitivi: solo un 1€. Anche i costi di gestione sono tra i più bassi del mercato – tra lo 0,3% e il 2,25%, a seconda del fondo.
I soldi di certo non compreranno la felicità, ma essere “intelligenti” riguardo a come li spendiamo o li gestiamo di certo può portare tranquillità alle persone che saremo nel futuro e a riuscire a toglierci qualche sfizio in più.