Venti Blog

Posta elettronica certificata: a che serve?

Gli strumenti di comunicazione sono oggidì ontologicamente differenti da quelli che si usavano una volta: basti pensare che nel periodo compreso tra i 12.000 e i 4000 anni a.C., ovvero durante la civiltà dei Sumeri e degli Egiziani, nacque la scrittura e quindi la primordiale forma di comunicazione fra le persone. 
Qualche millennio dopo si giunse alla più grande trasformazione tecnologico-culturale nella storia dell’Europa: la stampa a caratteri mobili. La carta, quindi, una volta stampata, passava agevolmente di mano in mano e così pure le informazioni in essa contenute. 
La vera rivoluzione, però, si ebbe con l’invenzione del telegrafo: i messaggi potevano viaggiare anche più velocemente del messaggero ambasciatore.           
Ovviamente il tutto subì una notevole ed ennesima trasformazione nell’era di internet: messaggistica istantanea, chat, e-mail.   
Oggi siamo tutti ad un passo dai nostri dispositivi e comunicare non è mai stato così semplice.
Ultimo avvento nell’era della trasmissione digitale è la nascita della PEC.

Che cosa è la PEC?
La Posta Elettronica Certificata (PEC) è un sistema di comunicazione simile alla classica posta elettronica attraverso il quale vengono trasmessi documenti informatici, la cui caratteristica principale è, però, la certezza dell’invio e della consegna di quanto trasmesso al destinatario, con la possibilità di opporre la stessa ai terzi.    
Essa viene definita all’art. 1 lett. g) del D.P.R. 68/2005 come “ogni sistema di posta elettronica nel quale sia fornita al mittente la documentazione elettronica attestante l’invio e la consegna di documenti informatici”.   


L’art. 4 stabilisce che la trasmissione dei messaggi consegnati via PEC è valida agli effetti di legge; tale articolo va letto insieme all’art. 48, comma 2 CAD, a norma del quale “la trasmissione del documento informatico per via telematica, effettuata ai sensi del comma 1, equivale, salvo che la legge disponga diversamente, alla notificazione per mezzo posta”.


Per quanto concerne l’invio e la consegna del documento informatico, “il documento informatico trasmesso per via telematica si intende spedito dal mittente se inviato al proprio gestore, e si intende consegnato al destinatario se reso disponibile all’indirizzo elettronico da questo dichiarato, nella casella di post elettronica dal destinatario messa a disposizione”.            
Infatti, l’art. 4 stabilisce che la validità e ricezione del messaggio viene attestata dalla ricevuta di accettazione e di avvenuta consegna: la prima contiene i dati di certificazione che costituiscono prova dell’avvenuta spedizione del messaggio di posta elettronica certificata, la seconda certificail momento della consegna tramite un testo, leggibile dal mittente, contenente i dati di certificazione.   


Il server avvisa altresì in caso di mancata consegna del messaggio PEC: “quando il messaggio di posta elettronica certificata non risulta consegnabile, il gestore comunicaal mittente, entro le ventiquattro ore successive all’invio, la mancata consegnatramite un avviso secondo le modalità previste dalle regole tecniche di cui all’art. 17”.        


Caratteristica fondamentale del procedimento di PEC è la garanzia di integrità del messaggio trasmesso disciplinato dall’art. 11, il quale prevede che i gestori di PEC:

  1. trasmettono il messaggio dal mittente al destinatario integro in tutte le sue parti, includendolo nella busta di trasporto;
  2. mantengono traccia delle operazioni svolte su un apposito log dei messaggi;
  3. vengono conservati per trenta mesi.      

E’ obbligatorio avere un indirizzo PEC?          
Insomma, oggi è doveroso avere un account di posta elettronica certificata per comunicare, utilizzando i massimi sistemi di sicurezza, autenticità e segretezza.     
Con specifico riguardo all’obbligo di dotarsi della PEC, l’art. 16, comma 7, D.L. 185/2008 aveva previsto a carico dei professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato l’obbligo di comunicare ai rispettivi Ordini o colleghi il proprio indirizzo entro un anno dalla sua entrata in vigore.        
Generalmente, però, oggi avere un indirizzo di posta elettronica certificata è requisito per diverse procedure relative alla P.A.


Ma quindi, quali sono la sua funzione e la sua utilità?       
In sostanza, la PEC certifica l’invio, l’integrità e l’avvenuta consegna del messaggio. Integrità in quanto tramite la PEC si ha la garanzia che, in virtù dei protocolli di sicurezza utilizzati, il messaggio e i suoi allegati non possono essere modificati.
I vantaggi della stessa rispetto ad una classica raccomandata con ritorno sono evidenti: si pensi ai brevi tempi di trasmissione o zero costi di invio o ricezione (tranne, ovviamente, del canone annuo per il servizio stesso). 
La PEC, inoltre, oggi viene utilizzata persino per l’invio di contratti, ordini e fatture, per la trasmissione di documenti alle Pubbliche Amministrazioni e tutte le altre cose che possano avere valore legale.

Ultime info: come si attiva un indirizzo di Posta Elettronica Certificata?            
In realtà si tratta di un’operazione semplice: occorre abbonarsi ad un servizio di PEC scegliendo il gestore del servizio (a pagamento) di Posta Elettronica Certificata (i più famosi Aruba o Giuffrè); poi inviare la documentazione necessaria per l’attivazione compilando un apposito form, e, infine, configurare l’account.

Exit mobile version