L’importanza della prevenzione dei tumori della mammella, anche in giovane età
Torna la campagna Nastro Rosa della LILT, dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce del carcinoma mammario che, ogni anno, consente di offrire visite senologiche gratuite presso gli ambulatori aderenti, distribuiti su tutto il territorio nazionale, contattando il numero verde 800-998877 e di distribuire materiale informativo grazie all’azione delle Associazioni Provinciali. Ogni anno sono circa 60.000 i nuovi casi di carcinoma mammario, che si conferma la neoplasia più frequente nelle donne e rappresenta circa il 30% di tutti i tumori.
Lo slogan di quest’anno, “La prevenzione è sempre la risposta giusta”, racchiude appieno la missione di LILT: conoscere il proprio corpo e saper interpretare i segnali che ci manda è fondamentale per la diagnosi precoce, anche in giovane età. Anzi, è bene cominciare fin da giovanissime proprio perché c’è una prevenzione giusta per ogni età che permette di battere il cancro sul tempo. Consapevolezza, attenzione e serenità: queste le parole chiave che LILT vuole trasmettere, insieme all’importanza di mettere da parte ogni tipo di remora e fare le scelte giuste per la nostra salute, come fare attività fisica, mangiare in maniera equilibrata, evitare fumo e alcol, eseguire frequentemente l’autovalutazione del seno e sottoporci a controlli periodici. Con l’emergenza sanitaria, la prevenzione oncologica era passata in secondo piano e una quota significativa di donne non si era sottoposta agli screening, ma gli ultimi dati PASSI raccolti da EpiCentro ISS mostrano un’inversione di tendenza per il periodo 2021-2022. In questo lasso di tempo il 70% delle donne tra i 50 e i 69 anni si è sottoposta a screening mammografico a scopo preventivo, sia all’interno di programmi organizzati che su iniziativa personale. La quota di donne che vi si è sottoposta è maggiore fra quelle più istruite o con maggiori risorse economiche, fra le donne con cittadinanza italiana rispetto alle straniere e fra le donne conviventi o coniugate. Analizzando i dati emerge un chiaro gradiente Nord-Sud: la copertura al Nord è dell’80%, del 76% al Centro e solo del 58% nelle regioni del Sud. La Regione a copertura maggiore è il Friuli Venezia Giulia (88%), mentre la Calabria è fanalino di coda (43%). Non è trascurabile la quota di donne tra i 50 e i 69 anni che non si è mai sottoposta a una mammografia a scopo preventivo oppure lo ha fatto in maniera non ottimale: 1 donna su 10 non ha mai eseguito lo screening e il 20% riferisce di averlo eseguito da oltre due anni. Le ragioni che spingono le donne a non effettuare i controlli, secondo un’indagine svolta da Fondazione Veronesi, riguardano soprattutto il disagio per l’esame, le inefficienze (tempi d’attesa o mancato invito da parte dell’ASP) e il timore dell’esito.
In alcune Regioni si sta sperimentando l’ampliamento della fascia di età, dai 45 ai 74 anni, ma anche le donne più giovani possono e devono attuare strategie di prevenzione. È importante effettuare una volta all’anno una visita ginecologica affinché lo specialista, in base al caso individuale, possa valutare gli esami e i controlli da effettuare periodicamente. Inoltre, almeno una volta al mese bisognerebbe eseguire un’autovalutazione del seno, così da poter comunicare tempestivamente al proprio medico l’individuazione di eventuali cambiamenti verificatisi nel tempo o persistenti. Come sottolineato da Francesco Schittulli, presidente della LILT, «Per raggiungere il traguardo della mortalità zero per cancro al seno, quello che chiediamo alle Istituzioni è un forte e concreto impegno nel garantire uniformità territoriale (nazionale) dello screening annuale, a partire dai 40 anni e sino ai 75 anni di età, un follow-up programmato per le donne già colpite dal cancro al seno e un coinvolgimento attivo e diretto del mondo scolastico, per insegnare alle più giovani i corretti stili di vita e la pratica dell’autoesame. Le giovani donne rappresentano infatti un target particolarmente interessato, visto che negli ultimi dieci anni si sta registrando un progressivo incremento di casi di tumore al seno in donne under 50 anni». Secondo lo studio “Breast Cancer in Adolescent and Young Adult Women Under the Age of 40 Years”, infatti, i tumori della mammella, a partire dal 2004, sono in aumento tra i 15 e i 39 anni di età e la maggior parte presenta già metastasi al momento della diagnosi. La prevenzione, insomma, non ha età e può partire già dai 20 anni con controlli annuali al seno eseguiti da uno specialista, affiancati all’ecografia in caso di necessità o alla mammografia biennale dopo i 45 anni. Non facciamoci cogliere impreparate: prendiamoci cura di noi stesse.
Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni