Capisci di stare pericolosamente invecchiando se ricordi i trilli di MSN. Ormai non si usa più, ormai Facebook ha il predominio su tutto.
Nei momenti di svago prima si ci scambiava i diari, partivano quelle frasi altisonanti e molto profonde; adesso se hai un’ora di buca in classe partono 456 foto, 15 video e per non farci mancare nulla anche un paio di “stati” sulla noia di stare in classe.
E’ in atto un’evoluzione anche per la sottile arte della copiatura: noi eravamo fan del calcio alla sedia al compagno di fronte, oppure delle parole in codice, per non dimenticare le scritte sui muri, sui banchi, sui jeans, sulle scuole delle scarpe, sulle gomme da cancellare… avremmo scritto ovunque pur essendo ben consapevoli che studiando avremmo risparmiato tempo e fatica. Certo per copiare, tanto ieri quanto oggi, ci vuole sempre una gran botta di…fortuna, ma adesso il tutto è più facilitato: i gigabyte salveranno gli studenti! Quindi, se sei tanto scaltro da prendere il cellulare e inviare un messaggio di gruppo, beh, forse uno screenshot della versione tradotta ti arriverà. E internet ha preso possesso anche del fantomatico pranzo dei 100 giorni: vengono creati eventi su Facebook manco fosse la notte degli Oscar e riescono a creare cortometraggi sui 5 anni passati insieme che avrebbero fatto impallidire Scorsese.
Ma il meglio arriva il giorno della maturità: già il solo spessore di uno smartphone garantisce il successo, si può infilare ovunque, prima se eri fortunato riuscivi a infilare un LG nel calzino, ma era così spesso che ti impediva di camminare normalmente. Un classico è la fuga in bagno con annessa chiamata a casa in perfetto stile “Chi vuol essere milionario”.
Le statistiche parlano chiaro: quell’aiuto il 95% delle volte non serve a nulla; per essere effettivamente di qualche utilità all’altro capo del telefono dev’esserci Bill Gates. Al contrario, oggi, una bella ricerca su Google risolve una sacco di problemi di comunicazione. I temari fra poco diventeranno vintage o si creerà un’app (possibile che nessuno ci abbia pensato ancora???).
Sembra strano come in così poco tempo ci sia stato un cambiamento così evidente. Il 2009, l’anno della mia maturità, è ancora dietro l’angolo, eppure sembra così diverso, e il 2014 sembrerà preistoria fra 10 anni.
Tutto si muove così velocemente e se non ti fermi un attimo neanche te ne rendi conto, ti adegui agli agi e ti scordi di com’era il prima. Ti dimentichi delle meravigliose tracce del compito di italiano; ti dimentichi della versione di latino, che a dirla tutta era più un collage, e che è stato più divertente; ti dimentichi della paura della terza prova, delle domande assurde di matematica, della rabbia provata per il presidente di commissione “che non ci fa copiare”, delle mani sudate e dell’ansia. Poi ti tornano in mente, a tratti e confuse, e ti rendi conto che non hai avuto le agevolazioni di uno screenshot o di una chat in comune per riuscire a comunicare meglio, ma va bene così… è stato bello così.
Quindi forse il titolo di questo pezzo è sbagliato, sarebbe più giusto dire: “Maturità, meno male che t’ho preso nel 2009!”