L’operazione scoiattolo e “una donna”, gli scivoloni nella campagna elettorale per il Colle

Sono iniziati lunedì 24 gennaio gli scrutini per l’elezione del (o della) Presidente della Repubblica. Le candidature, come ben sappiamo, non avvengono quasi mai in forma ufficiale, ma vengono solitamente costruite dai partiti attraverso giochi informali di alleanze e di accordi che i giornali cercano di carpire e riportare sotto forma di scoop più o meno attendibili nelle settimane immediatamente precedenti. I nomi che si sono susseguiti sono stati per lo più quello di Mario Draghi e di Sergio Mattarella, ma abbiamo potuto osservare due fenomeni inconsueti. Da una parte siamo stati spettatori della cosiddetta “operazione scoiattolo”, dall’altra abbiamo assistito alla nascita della mitologica figura di “una donna”. Di cosa stiamo parlando?

Con “operazione scoiattolo” si intendono le azioni messe in campo da Silvio Berlusconi che, con l’aiuto di Vittorio Sgarbi e pallottoliere alla mano, sta facendo squillare incessantemente i cellulari di alcuni grandi elettori alla ricerca dei voti necessari per farsi eleggere Presidente della Repubblica. Non solo Gruppo Misto e fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle, ma anche parlamentari di Italia Viva e Partito Democratico: nel mirino di Berlusconi ci sono proprio tutti. 

Quella di “una donna” è, invece, una figura che aleggia nell’aria, si fa strada nei salotti culturali e televisivi, occupa titoloni sui giornali, ma senza aggiungere nulla alla corsa. Perché, ammettiamolo, volere “una donna” al Quirinale non significa nulla ed è offensivo. Proviamo insieme: quali nomi avanzereste per la carica e perché? Non riuscire a elencarne più di un paio e non andare oltre figure che abbiano già ricoperto ruoli istituzionali è difficile per molti ed è rappresentativo del soffitto di cristallo contro cui ancora ci scontriamo. Siamo ormai ben oltre le quote rosa e facciamo ancora i conti con l’arretratezza culturale del nostro Paese intorno ai cui tavoli del potere siedono uomini che si professano pronti a una Presidente. Pronti, in che senso? La verità è che siamo ancora, tutti e tutte, vittime di squilibri di potere difficili da sdoganare, persino sul Colle.

Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni-Quotidiano del Sud 24/01/2022