LARÌ: tra umiltà e determinazione

Instagram, Facebook e molti altri social media, ci danno la possibilità di essere catapultati in mondi paralleli, che sembrano essere lontani anni luce dalla nostra realtà, ma che in verità sono più vicini di quanto si possa immaginare. È con questa profonda idea che nasce questa intervista; non importa se si tratti di un mondo lontano, perchè tutto è ormai a portata di mano.

Claudia Pellegrino, in arte Claudia Larí, è un pianeta a sé. Oggi, come sempre in ogni sua pubblicazione, è elegante, alla moda ed i suoi occhi trasmettono un’infinita dolcezza. Il suo lato artistico, preso dalla madre, spicca fortemente anche con un solo sguardo, ma quando si racconta, il suo lato imprenditoriale, preso dal padre, entra a gamba tesa. È ammaliante, spinge l’interlocutore al facile ascolto e la sua semplicità, nel grande mix di cose che fa, è strabiliante. Parla di sé con l’imbarazzo di una bambina nel suo primo giorno di scuola, ma mostra una crescita profonda, risultato di tante delusioni ed attacchi dall’esterno.

Questa giovane content creator, studentessa di giurisprudenza presso l’Università della Calabria, condivide la sua arte attraverso i social e da lí ha fatto partire il suo sogno: “mio padre mi dice sempre che per realizzare una cosa, devi sognarla almeno tre volte al giorno. Io le tre volte le supero sempre”.

Larì nasce da un artista giapponese, il quale disegnava i corpi nudi su alcune donne vestite; la mente di Claudia si ispira a questa linea e si contorna del suo grande stile e dell’arte che vede anche nel piccolo. Da questa passione, mi racconta ancora con incredulità, la collaborazione inaspettata con Adidas, derivante da un messaggio sui social, ma trasformatosi in una commistione di stile e modernità. Il 2017 segna un cambiamento in questa bionda ragazza dagli occhi verdi, che tra la voglia di crescere ed imparare, nella movimentata vita da studentessa e sognatrice, si ritrova a stretto contatto con brand che riempiono il nostro mercato e tutto il mondo intero, riducendo i kilometri di distanza ed accrescendo la curiosità di chi guarda.

“Hanno contattato me che non avevo studiato design, a avevo solo il piacere e la costanza di imparare”, dice ancora con meraviglia. Le chiedo se abbia continuato a proporsi e dalla risposta affermativa, mi ritrovo lanciato in un pianeta fatto di media-kit, dati statistici, feed e progetti personali. Il suo mondo, quello fatto di linee, accostamenti e colori, doveva essere spiegato in questa scatola di informazioni e presentata a vari brand. Alcuni hanno risposto positivamente, ma con l’amaro in bocca Claudia sottolinea che ormai, essendo Instagram molto saturo, non è più l’influencer o l’artista ad essere contattato, ma viceversa.

Ma questo pensiero non sembra turbare troppo l’artista cosentina, la quale, in collaborazione con altra agenzia, riesce a collaborare con Calvin Klein, gestendo per loro una campagna. “Sono stata con loro sei mesi e mi è piaciuto moltissimo lavorare con loro” dice spiegando l’ottimo rapporto mantenuto con l’agenzia stessa.

“E dopo Giurisprudenza? Cosa vorresti fare?”. Il sogno di Claudia si è modificato, dalla voglia di trovarsi seduta in un’aula di tribunale in veste di magistrato, è divenuto quello di usare quella innata capacità di portare stile e sfumature nelle immagini che per noi appaiono come semplici linee.

“Mi piace cercare il bello, il nuovo, il diverso. È un pregio poterne godere”. Questa è la frase che maggiormente mi ha colpito, collegabile alla nascita di un suo ulteriore progetto, che continua a crescere e a prendere piede sul territorio italiano: Cromosomi. Questa idea nasce per il piacere che ha sempre avuto nell’ascolto della musica Indie, prendendo il nome da una canzone de “Lo stato sociale”, ma soprattutto per indicare la creazione di un’identità. Una semplice condivisione delle canzoni di tale genere, si è trasformata nell’unione perfetta tra musica ed illustrazioni. “Spesso l’illustrazione viene vista come sottocategoria dell’arte, ma dietro c’è un lungo e meticoloso lavoro” dice da appassionata del genere. Così si spingono gli illustratori a scegliere delle frasi di alcune canzoni Indie e condividerle per raggiungere maggiormente gli appassionati del settore.

Che l’idea sia stata geniale, ce lo dicono non solo i quasi 150000 followers, ma anche la presenza al concertone del Primo Maggio a Roma, dove Cromosomi non era solo una pagina come le altre, ma era riconosciuta anche da grandi interpreti. Tra le grandi etichette, compare una luce dal mezzo semplice e che porta in auge la musica di genere. La Sony, inoltre, ha contattato i ragazzi di questo progetto per la realizzazione di una mostra per la conferenza stampa del Faber Nostrum, un disco in cui diversi cantanti hanno ripreso e rivisitato le canzoni di De André.

È semplice capire come Claudia Larì abbia fatto affidamento alla sua voglia di arrivare agli altri, sfruttando al meglio l’essenza di crescere senza avere fretta di giungere all’obiettivo. Il suo sogno si definisce con una specializzazione da voler intraprendere dopo la laurea in giurisprudenza, a Milano, dove reputa che il quantitativo di altre menti, possa solo aiutare a crescere. Ma il suo piano editoriale della vita, prevede tanti desideri come un brand, una propria agenzia ed il ritorno in Calabria, perché “può essere una condanna, ma anche un privilegio, poiché è un territorio fertile”.

Sono un ragazzo che si è trovato a viaggiare spesso nella sua vita, per passione, studio e lavoro, ma sentire una ragazza ancor più giovane, con così tanta voglia di crescere e di tornare, mi rende molto orgoglioso. Bisogna sempre lavorare per rendere reali i propri sogni, costruendo ed inserendo ogni tassello nella giusta posizione. Ricordare le proprie radici e condividere con gli altri la loro forza e la loro bellezza, rende il tutto ancor più perfetto. Se poi questo obiettivo lo sogniamo almeno tre volte al giorno, reputiamoci fortunati, perché magari è quello giusto.