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Laos Fest, la kermesse che unisce musica, storia e tutela dell’ambiente nel cuore di Scalea

Non solo musica, ma anche scoperta e valorizzazione del territorio: torna a Scalea (CS), il 3 e 4 agosto 2023, Laos Fest.

Il festival, giunto alla settimana edizione, sarà ospitato in una location d’eccezione: il Palazzo dei Principi Spinelli, nel cuore del centro storico del borgo calabrese, per un’edizione all’insegna della bellezza e della storia. Alla fine dei concerti, il pubblico potrà infatti spostarsi nel cortile del Palazzo per l’aftershow. La manifestazione è organizzata dall’associazione Levante APS in collaborazione con Music Labs e L’altra Casa e si propone di offrire a un pubblico vasto e assortito una varietà musicale inattesa e la possibilità di vivere un’esperienza unica a contatto diretto con l’arte. Ma c’è di più: anche quest’anno Laos Fest intende affiancare alla musica la tutela dell’ambiente e la sostenibilità e, per questo motivo, l’edizione 2023 sarà completamente plastic free.

La line up stessa della kermesse sembra anticipare le suggestioni di questa edizione. Sei sono gli artisti che vi prenderanno parte: DADA’ e il suo elettropop, Assurditè e il suo inconfondibile r&b, i SANTATERESA che fondono it pop e sonorità british, l’introspettivo Colombre, Avincola e il suo cantautorato 2.0 e la voce graffiante di Giovanni Toscano.

Per saperne di più, abbiamo intervistato Davide Barletta, direttore artistico del festival.

Com’è nata l’idea del festival?

«L’idea del festival è nata dalla voglia di (ri)portare la musica live a Scalea. Con l’avvento della musica indie che coinvolge i giovani e in considerazione del fatto che Scalea riunisce molti giovani, soprattutto in estate, abbiamo deciso di offrire qualcosa di nuovo alla comunità.

Proprio durante il periodo covid abbiamo pensato di creare un format che potesse unire e coinvolgere senza trascurare le distanze che ci venivano imposte in quel periodo».

Quali sono i valori e le idee che danno vita a Laos Fest?

«I valori che danno vita al Laos fest sono la voglia di condivisione di emozioni date dalla musica e il rispetto per l’ambiente. Le idee sono quelle di portare la musica indie, il cantautorato italiano ma anche musica sperimentale in un territorio che da anni sembrava non avere il coraggio di scommettere sull’intrattenimento dal vivo».

Quale il tema di questa edizione e come nasce la decisione di portare la kermesse nel centro del borgo?

«Il tema di questa edizione è CONTAMINAZIONI con cui si vuole esprimere proprio la dicotomia tra la nuova musica che appassiona ed entusiasma i giovani e l’inedita location scelta per l’evento che sarà il centro storico di Scalea. Nel borgo antico della città infatti si ascolteranno generi musicali che vanno dal delicato ma graffiante cantautorato italiano all’elettro pop che farà ballare il pubblico in piazza».

Qual è il bilancio sinora e quali le aspettative per questa edizione?

«Il pubblico finora ha sempre risposto bene, anche durante il periodo covid in cui sicuramente le accortezze da osservare rendevano tutto più difficile, abbiamo visto tutti incuriositi dall’idea del telo sul prato con la tranquillità di poter trascorrere una bella serata in compagnia di buona musica. Con la fine dell’emergenza, soprattutto lo scorso anno, si è notata ancora di più la voglia di partecipare attivamente all’evento, tutte e tre le serate infatti hanno portato sotto il palco un gran numero di spettatori. Quest’anno vedremo cosa ci aspetta, ma anche dal punto di vista social si sta notando molto interessamento alla line up composta da artisti vari che effettivamente riescono a coinvolgere vari target di pubblico. Per il futuro siamo fiduciosi e ci impegneremo tanto affinché possa andare sempre meglio, mirando a venue sempre più spaziose, sperando che le attività locali e gli enti possano continuare sostenerci».

Laos Fest può essere definito una scommessa vinta nel mare della rassegnazione calabrese?

«La promozione del Laos Fest nasce proprio da un desiderio di riscatto e di rivalsa: anche la Calabria ha diritto di vantare belle iniziative e la musica, si sa, è sicuramente una forma d’arte capace di coinvolgere i più e di rendere tutto più affascinante. Quindi sì, probabilmente il Laos Fest sta riuscendo a dimostrare che non è utile rassegnarsi rispetto a quello che di negativo ci succede intorno, bensì è importante pensare che ognuno di noi, nel proprio piccolo può fare qualcosa di buono, e crederci è sicuramente un ottimo primo passo per vincere la scommessa di creare qualcosa di positivo che duri nel tempo».

Non ci resta che acquistare i biglietti, ancora disponibili su DICE al link https://link.dice.fm/laos-fest-2023 e lasciarci trascinare in questa entusiasmante esperienza.

Crediti 📷: Ilaria Caroprese

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