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LA BARDANA, ORSO CONTRO L’ACNE (E NON SOLO)

LA NATURA CI SOCCORRE-RUBRICA SULLE PROPRIETA’ BENEFICHE DELLA NATURA


Di Marinella Amato

La bardana (Arctium lappa) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Compositae, famiglia nota anche con il nome di Asteraceae. Può arrivare fino a 2 metri di altezza ed è per questo nota anche come Bardana maggiore.

Il nome del genere (Arctium) deriva dal greco e significa orso, alludendo probabilmente alla villosità che conferisce a questa pianta un aspetto ispido. Il nome della specie (Iappa) è invece probabilmente di origine celtica e significa mano, probabilmente perché i capolini hanno un involucro squamoso che forma una sorta di riccio dagli aculei uncinati che si aggrappano facilmente agli indumenti o al vello degli animali che vi passano accanto. Altra ipotesi sull’origine del nome è quella che lo fa derivare dal greco Iabein, che significa aggrapparsi, con lo stesso significato del precedente.

La parte della pianta che contiene principi attivi è costituita dalla radice.

La bardana ha proprietà depurative, antiacneiche, antiseborroiche, antisettiche, ipoglicemizzanti, coleretiche. È un buon diuretico ed eliminatore degli acidi urici. Un uso regolare contribuisce a normalizzare l’eccessiva secrezione sebacea.

Per quanto riguarda le sue proprietà antiacneiche, la bardana normalizza la secrezione sebacea e ha un’azione disinfettante definita antibiotico-simile perché ha la capacità di ridurre gradualmente la carica batterica della pelle, contribuendo così a igienizzarla e a limitare la formazione dei brufoli, senza però avere le controindicazioni degli antibiotici di sintesi.

La bardana è utilizzata sia per uso interno, sotto forma di tisane, gocce e capsule, sia per uso locale sotto forma di impacchi del decotto, creme, saponi, detergenti e tonici. L’azione ipoglicemizzante può essere un coadiuvante per mantenere costante la glicerina in caso di diabete senile, in affiancamento ad una corretta alimentazione. È indicata anche per prevenire la gotta, la calcolosi urinaria e l’artrosi.

Concludiamo con alcune curiosità: un medico francese osservò che i contadini curavano le affezioni catarrali dell’apparato respiratorio provocando la traspirazione ai piedi avvolti in larghe foglie di Bardana. È questa una metodica che richiama antiche conoscenze: sulla pianta del piede si trova infatti un punto che viene stimolato dagli agopuntori per calmare la tosse; le foglie fresche contuse applicate sulle punture di zanzare, vespe, api e calabroni calmano rapidamente il dolore e diminuiscono il gonfiore; lo studio della particolare caratteristica dei suoi capolini ricurvi, utilizzati per la dispersione dei suoi semi attraverso gli animali (dipersione zoocora), la cui caratteristica più nota è quella di attaccarsi ai vestiti, sembra che abbia ispirato l’invenzione del velcro.

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