Il lettore tipo (colui o colei che ha un’innata passione per la lettura e che possiede una libreria in continua espansione) è caratterizzato da una sorta di presunzione: crede di conoscere l’andamento della storia già dalla copertina, meglio ancora dalla quarta di copertina. E la metà delle volte questa presunzione NON viene stroncata. Quante volte vi è capitato? ‘No io il libro con la foto di un angelo semi-nudo che assomiglia a Brad Pitt non lo compro che sarà sicuramente una castroneria a livelli spettacolari’ (io lo leggerei ma non lo trovo). Oppure, difficilmente una storia con 4 ragazzi in un cimitero avrà risvolti romantici, e non c’è speranza che la storia fra il bello e dannato e la ragazza acqua e sapone diventi un thriller. Ma alle volte avviene il “miracolo”. Entri in libreria con l’aria dell’intellettuale vissuto e lo sguardo ti cade su un libro di cui non hai mai sentito parlare e l’autore è per te un emerito sconosciuto, ma decidi di sperimentare, male che vada finirà in fondo fra i libri che “hai letto una volta e che non leggerai mai più”. Cominci a leggerlo ed è sempre più bello e sei sempre più ipnotizzato. Poi arriva il colpo di grazia. Giri l’ultima pagina e: o sei scioccato con annesso sguardo vitreo, o sei piegato dalle risate, perché l’autore ti ha palesemente preso per i fondelli, o sei in una valle di lacrime in completa disperazione. Bene, credo che questi siano i libri più belli in assoluto. Tacitamente tutti i lettori cercano questi libri. Sono una sorta di quadrifoglio. Ti entrano direttamente nel cuore e nel cervello e vorresti ritornare al momento in cui, senza nessun entusiasmo, hai cominciato a leggerlo.
Jojo Moyes è nata e cresciuta a Londra. Giornalista per il Sunday Morning Post e poi per l’Indipendence, dal 2002 si dedica completamente alla narrativa.
Io prima di te è la storia di un incontro. Louisa Clark è una giovane ventiseienne; è buona e non hai mai preteso troppo da se stessa e dalla vita, si accontenta del minimo, si accontenta perché in realtà non sa bene quello che vuole. Will è precisamente l’opposto. Una vita passata fra gli sport più estremi, in costante movimento alla ricerca del brivido. Un incidente davanti casa lo costringe su una sedia a rotelle, dimostrando così l’imprevedibilità e crudeltà della vita che all’improvviso gli strappa l’uso delle gambe e, parzialmente, anche quello delle mani. Louisa viene assunta dalla madre di Will per tenere compagnia al figlio che ormai, dal giorno dell’incidente, conduce una vita di pura sofferenza e privazioni imposte dalla nuova situazione in cui si trova, ma anche autoimposte. Will è stanco e arrabbiato, è sarcastico e pungente. La madre crede che Louisa riesca a riportare colore e vivacità a Will. Lei, così impulsiva e irriverente, non si lascia intimorire e poco a poco scalfisce questo muro di dolore che Will si è costruito. Ma il tutto basterà? Io prima di te è una storia d’amore. Ma l’amore non è solo tra un ragazzo e una ragazza, qui viene celebrato anche l’amore per la vita. Una vita in costante cambiamento. Una vita che credevi ben pianificata e che in un attimo si distrugge.Una vita che dal dolore può diventare bellissima grazie a una persona al tuo fianco. Ma Io prima di te è anche una storia di coraggio. Il coraggio di rialzarsi dopo una caduta, il coraggio di ritornare a sorridere, il coraggio di prendere una posizione, il coraggio di scegliere come si vuole vivere.