Federico Nuzzo è un avvocato ed imprenditore intraprendente. Presidente del PYC (Palermo Youth Centre), dopo aver fondato uno studio legale insieme ad altri giovani colleghi è diventato coordinatore legale per “Resto al Sud – consulenza e progettazione.”
Raccontaci di te e del PYC
Durante la mia carriera universitaria ho avuto il piacere di fare rappresentanza studentesca con l’UDU e di ricoprire la carica di presidente del Consiglio degli studenti. Nel 2012, dopo l’università, abbiamo preso un piccolo spazio creando un primo nucleo, e poi poco a poco siamo cresciuti e unendo le forze con altre associazioni giovanili è nato il PYC – il nostro sogno aggregativo – che comprende cittadini giovani con l’obiettivo di condividere spazi comuni, progetti e attività. Nel frattempo abbiamo vinto un importante bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri, abbiamo avuto il placet dal Comune di Palermo che ci ha dato in concessione una struttura dentro Villa Trabia. Il progetto “La nuova Villa Trabia” ha previsto la ristrutturazione totale di una palazzina che era stata data alle fiamme, e noi con i fondi pubblici e con un autofinanziamento l’abbiamo ristrutturata e aperto il secondo centro. L’associazione The Factory, una delle realtà da cui è nata l’idea del PYC, fa parte del circuito Arci: la nostra idea romantica è creare un luogo per i giovani, di cedere il passo ad una nuova generazione che possa utilizzare quello spazio per le proprie necessità: cambiando le generazioni cambiano anche i modi di divertirsi ed è giusto che i giovani si auto-organizzino. Ogni anno abbiamo l’obiettivo di creare un nuovo gruppo coinvolgendo ragazzi di un’età compresa tra i 20 e i 25 anni, che abbiano il tempo giusto da dedicare al volontariato e alla gestione della struttura. Il PYC è un circolo low cost dove ci sentiamo a casa e possiamo esprimerci, proponendo iniziative, corsi, cineforum, dibattiti, ciascuno può presentare la propria iniziativa.
Parlaci delle tue attività imprenditoriali e del progetto “Resto al Sud – consulenza e progettazione”
Sono diventato avvocato molto giovane e ho esercitato la professione per diversi anni, tuttavia mi sono ritrovato in un mondo “ingessato” in cui occupare una posizione di prestigio a Palermo è un obiettivo difficile: bisogna attendere anni, ritagliarsi i propri spazi, c’è molta precarietà, una precarietà innata data dal fatto di essere avvocati. All’Università ci hanno insegnato molte nozioni di diritto ma non a fare impresa, ci hanno lasciato in questo mare del mercato delle consulenze legali senza un orientamento, ed ogni avvocato è una piccola impresa. Sei anni fa ho creato uno studio legale indipendente con alcuni giovani colleghi: ci occupiamo dal diritto amministrativo, civile fino al penale.
Nel frattempo – soprattutto durante il lockdown – ho fatto consulenza legale aziendale, ho aiutato alcune imprese a nascere e ho capito che la mia strada poteva essere la valorizzazione del servizio di consulenza per le start-up. Inoltre, avevo già delle skills di progettazione e unendo queste competenze ho creato un servizio telematico di gestione di opportunità di finanziamento per la creazione di nuove imprese, per cui ho fondato una società di consulenza con una modalità innovativa di presenza sul mercato.
Infatti, abbiamo individuato delle opportunità di finanza agevolata per l’apertura di nuove imprese creando dei singoli portali con un marketing dedicato ai soggetti finali, con dei funnel costruiti attorno ai requisiti richiesti per quelle singole misure. Così abbiamo creato restoalsudconsulenza.it, il portale nuoveimpresetassozero.it e ora ci sarà il nuovo impresadonnaconsuelza.it. Ogni strumento ha la propria organizzazione, la sua squadra di consulenti, progettisti, gestione del cliente, coordinamento generale e comunicazione. Si tratta di dipartimenti che funzionano per singoli prodotti: la nostra società di consulenza, Opta, ha una nuova filosofia di gestione delle opportunità di finanza agevolata – per tutte le opportunità di finanziamento che abbiano una scadenza temporale un pò più lunga e che siano a sportello – noi creiamo il prodotto e il portale con un funnel. Attraverso una serie di domande automatizzate con nostri strumenti telematici “il lead” (potenziale cliente) si autoesclude fino a quando soltanto i lead che reputiamo validi per il nostro servizio arrivano nel modulo di contatto, e da lì li gestiamo. Ogni agevolazione ha le sue caratteristiche, siamo noi a cercare il contatto del potenziale cliente che meglio si abbina con le opportunità e lo facciamo approdare su un sito dedicato alle specifiche esigenze.
Ci occupiamo di tutto quello che riguarda l’ottenimento del finanziamento da Invitalia per aprire l’impresa, presentare la domanda, prepararsi al colloquio, ottenere la finanza agevolata e gestire il progetto. Per il resto l’imprenditore dovrà dotarsi di altre figure di fiducia che possano aiutarlo nel business. Tra le mie attività c’è anche un piccolo ristorante che abbiamo aperto con “Resto al Sud”; Sabrina, mia moglie, è la titolare ed io ho avuto il piacere di comprarmene la metà. Abbiamo lanciato “Burgherini”, un brand innovativo: scegliendo di proporre dei panini di dimensioni più ridotte consentiamo al cliente di prendere tre gusti diversi, con ingredienti selezionati e di grande qualità. Inoltre ciascun panino ha una sua storia, un personaggio e un suo carattere. C’è anche la mia nuova società innovativa, “Opesce”:il nostro metodo prevede la prenotazione del pesce il giorno prima sul portale, o su whatsapp business, noi la notte lo acquistiamo al mercato o lo prendiamo dai pescherecci che hanno pescato quella notte, viene lavorato, arriva a Palermo e lo consegniamo a casa il giorno successivo. Per noi conta la trasparenza: nel nostro listino c’è anche del pesce di allevamento, ma la sincerità con il cliente è fondamentale. È questo il nostro punto di forza.
Quante attività avete aiutato ad aprire?
Quasi 200 attività. Abbiamo progetti in varie regioni tra le quali Calabria, Campania, Sardegna e Abruzzo.
Quali consigli daresti ad un giovane che voglia avviare un’attività?
Chi vuole fare l’imprenditore deve rendersi conto che è un’attività rischiosa, in cui le persone dipendono da te. Il mio consiglio è di fare un’analisi attraverso l’osservazione dei competitors che sono già in quel mercato, osservare quali sono i loro punti di forza, le strategie, in che cosa riescono e in cosa puoi migliorare per prendere quote di mercato. Domandarsi se quel dato prodotto o servizio è già richiesto, se posso pareggiare l’offerta del mio competitor; se invece non ci sono concorrenti devi domandarti il perché, cercare di osservare nella realtà come quel prodotto o servizio è venduto. Noi facciamo molta autoimprenditorialità ed il nostro obiettivo è quello di creare team che abbiano affinità con quel business. Io da avvocato posso aprire un ristorante, tuttavia per farlo devo coinvolgere soggetti del settore, ed è fondamentale che coloro che vogliano sviluppare un’idea trovino un ruolo attivo all’interno dell’organizzazione aziendale. Il miglior business è quello in cui coinvolgi nel team soggetti esperti in ruoli fondamentali per quel settore: comunicazione, amministrazione, gestione del cliente, produzione e commercializzazione.
Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni