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“Improvvisamente il giorno si fece notte”

Di Wera Di Cianni

“Il Sole è tolto dal cielo e un’oscurità sinistra invade la terra” (Odissea, Omero). Così era vista l’eclissi dagli antichi Greci, un evento di origine sconosciuta, improvviso, che incuteva paura ed era indice della rabbia e dell’odio degli dei nei confronti degli umani. Tale fenomeno riuscì a spaventare persino il re persiano Serse nel lontano 480 a.C., prima della battaglia delle Termopili, come ci racconta Erodoto. Se il Sole era il “nunzio del futuro” per i Greci, la Luna lo era per i Persiani: così i Magi tranquillizzarono il sovrano, sostenendo che in questo modo “il dio mostrava ai Greci l’eclissi delle loro città”. Anche nella Cina di quattromila anni fa l’eclissi rappresentava un cattivo presagio per le sorti del re, e si suonavano tamburi e si scagliavano frecce per spaventare e combattere il dragone che divorava il Sole; gli astronomi che sbagliavano le previsioni delle eclissi erano destinati a morte certa.

Nei secoli successivi finalmente l’eclissi cominciò ad assumere una connotazione positiva, iniziò ad essere vista come un fenomeno da ammirare, rappresentava un esempio della complessità e della bellezza della natura e, per gli scienziati costituì un modo per analizzare quei fenomeni che in presenza del Sole era difficile studiare. Risale ad esempio alla metà dell’800 la prima foto della corona solare durante un’eclissi che, mediante lo studio dello spettro di emissione della luce, permise ai due scienziati, Janssen, da un ossevatorio sulla cima del Monte Bianco e Lockyer, di scoprire il secondo elemento più abbondante nell’universo, l’elio. Agli inizi del Novecento l’osservazione delle eclissi permise persino di avere una conferma alla teoria della relatività di Einstein. La spedizione di Sir Eddington in Brasile e Guinea Spagnola fornì le foto necessarie a verificare che la luce delle stelle risultava deviata dal campo gravitazionale del Sole.
L’eclissi (dal greco ἔκ+λείπειν: allontanarsi, nascondersi da) è un evento dovuto alla coincidenza del diametro angolare della Luna visto dalla Terra (angolo sotto il quale si vede l’oggetto da terra) col diametro angolare del Sole. La Luna quindi (diametro, distanza dalla Terra) quando si trova nel punto fortuito riesce ad oscurare con il suo disco il Sole (diametro, distanza dalla Terra), nonostante le dimensioni e le distanze differenti. Se la Luna si trova in opposizione, quindi ad interporsi tra Luna e Sole è la Terra, si ha un’eclissi di Luna.

Oggi l’importanza di questo evento risiede non soltanto nella possibilità di osservare meglio altri fenomeni, quali brillamenti e altri fenomeni esplosivi coronali, quanto nello studio dell’eclissi stessa, nella possibilità di migliorare la conoscenza dei suoi tempi e delle sue caratteristiche fondamentali, di risalire a previsioni sempre più precise di eclissi antiche e future.
Oggi un’eclissi di Sole totale ha visto la Luna interporsi tra Sole e Terra; il fenomeno è stato visibile anche nel nostro emisfero seppure in modo parziale, abbiamo infatti assistito ad una riduzione notevole della luminosità del Sole con la sua superficie coperta dalla Luna quasi per il 70% al Nord, ma non senza una condizione di buio totale, come è stato invece nell’emisfero australe. Questo tipo di eclissi appartiene alla famiglia ‘Saros’ ovvero di quelle che si ripetono identiche dopo un ciclo di 18 anni, ma visto che la Terra ruota, la stessa eclissi si ripeterà in un altra località. Quindi per poter osservare la prossima eclissi totale dall’Italia dovremo aspettare un po’. Oggi è stato possibile controllare e misurare per la prima volta, in paesi come la Germania, in cui si usa molta energia solare ricavabile da pannelli, l’impatto dell’eclissi sulla produzione di energia solare.
Quando si assiste a questi fenomeni è importante proteggere bene gli occhi in quanto un’esposizione e visione del Sole anche di qualche minuto può provocare danni temporanei ma anche irreparabili alla nostra vista: è necessario dotarsi di occhiali con appositi filtri, reperibili in negozi di materiale astronomico o vedere il fenomeno presso l’osservatorio più vicino mediante telescopio solare, evitando metodi fai-da-te.


È possibile vedere le eclissi anche mediante il sito del Virtual Telescope (dove il fenomeno di oggi è stato monitorato per tutta la sua durata) metodo forse meno romantico e diretto, ma che ci permette di avere una visione più dettagliata e gli occhi protetti.

Buona visione per le prossime eclissi!

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