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IL GIARDINO DEI TALENTI

Di Giovanna Cataldo

È finito il tempo dei liberi professionisti che lavorano solitari nei loro studi, degli imprenditori che lavorano inesorabilmente negli scantinati o nel garage di casa. La nostra società sta cambiando e la nuova parola d’ordine è “condivisione”. Il cambiamento è volto a catturare il valore aggiunto generato dall’interazione tra individui, che possono lavorare nello stesso settore, ma anche in settori contigui. Molte aziende hanno anticipato i tempi iniziando a sfruttare paradigmi di Open Innovation per creare nuovi prodotti e nuovi servizi, e oggi sempre più liberi professionisti scelgono di localizzare la loro attività in spazi di Co-working, dove pagando delle quote mensili o annuali si può affittare una scrivania in uno spazio dotato di tutti gli apparati necessari. La filosofia di TAG (Talent Garden)è sulla stessa lunghezza d’onda: creare un ecosistema dove menti brillanti, ma diverse, non solo possano trovare un posto dove lavorare, ma possano anche fiorire insieme, competendo e arricchendosi allo stesso tempo.

Il progetto TAG parte a Brescia e si diffonde velocemente nel nord Italia: Bergamo, Milano, Torino. Oggi conta otto sedi in Italia, sparse dal Nord al Sud, e una all’estero, New York. Il modello di base è molto semplice: si parte dall’affitto di uno spazio in cui lavorare (il modello base di Co-working), però in più si punta a sfruttare quelle esternalità spontanee che si creano in un ambiente in cui sono immersi individui così diversi. Lo spazio fisico è pensato proprio favorire questi scambi: open space con scrivanie, areerelax con Xbox e biliardino, dove tra mobili ecocompatibili dal design e dalla qualità italiana, sembra davvero di trovarsi in un giardino. Il tutto mira a facilitare la condivisione di idee e progetti, e la nascita di collaborazioni tra i membri: è possibile che una start-up trovi in un altro membro il profilo perfetto per completare il proprio team. Per questo motivo per entrare nel giardino è necessario lavorare in un settore specifico(digital e comunicazione), o comunque in settori attigui. Il risultato è un ambiente fertileper le nuove idee,e dove l’innovazione è continua.
Oggi TAG conta più di 400 talenti, divisi in Piccole e Medie Imprese, Start-up e liberi professionisti, che hanno voglia di condividere le proprie competenze e collaborare con gli altri. I founder e i mentor gestiscono gli spazi e mettono la loro esperienza al servizio della comunità. È possibile, attraverso il network offerto, trovare investitori per il proprio progetto. È proprio questo l’altro importante valore aggiunto dato ai membri della comunità: il network. Chi accede, ad esempio, al TAG di Milano, automaticamente ha accesso agli altri TAG in giro per il mondo: più persone ne entrano a far parte, più le competenze sono diversificate, più aumenta il valore della comunità. In questo modo si riesce a facilitare l’espansione internazionale delle aziende, e si crea anche una rete locale di individui che facilita le iniziative imprenditoriali che partono sia dalle giovani imprese che da aziende più mature.

In conclusione, TAG è un progetto molto ambizioso e rischioso – partire da Brescia per poi espandersi in tutto il mondo – ma è anche un modello che funziona sia in un ambiente già ricco di iniziative, sia in ambienti in cui si deve partire da zero per la costruzione di un sistema più favorevole alle start-up. Da un lato, infatti, abbiamo città come New York e Milano, l’altra faccia della medaglia invece è Cosenza dove il numero di aziende che operano nell’innovazioneè indiscutibilmente esiguo.

Talent Garden, proprio come un grande giardino in cui le piante e i fiori sono diversi, ma crescono in armonia completandosi a vicenda.

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