La parola d’ordine è “contenimento”.
Con un numero sempre crescente di contagiati e di morti ed il Premier Conte che è giunto alla sofferta decisione di imporre nuove restrizioni per arginare l’onda infame del virus, a noi cittadini non resta altro che seguire le direttive del Governo e stare a casa, come ci suggerisce anche la campagna #iorestoacasa del Ministero della Salute.
L’isolamento è però una condizione a cui l’uomo, animale sociale per definizione, non riesce ad adattarsi facilmente ed è plausibile pensare che restare confinati in casa 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, possa farci sviluppare tutta una serie di manie e farci cadere preda di ansia e depressione.
E’ quindi diventato essenziale capire come gestire lo stress del confinamento, per vivere nel modo migliore possibile questo periodo così delicato per tutti.
A questo proposito il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha elaborato una guida anti-stress pensata per i cittadini in isolamento, con dei suggerimento per gestire lo stress e salvaguardare il benessere possibile al tempo del corona virus.
La guida è composta di 20 punti, ma vi proporrò alcuni di quelli che ritengo essere più interessanti.
Qualora vogliate leggerla dal sito ufficiale, è scaricabile qui.
Il primo concetto su cui ragionare è quello della resilienza, un termine inflazionato ma che è sempre bene riscoprire e tenere a mente.
La resilienza è la capacità dell’essere umano di affrontare gli eventi negativi con un approccio positivo. Ciò significa andare incontro alle situazioni peggiori con un’ottica costruttiva, focalizzandosi sulle possibilità e non sugli aspetti più tragici.
Un esempio concreto è guardare alla propria casa come ad un rifugio dalla malattia e non come una prigione, dove fare il conto alla rovescia dei giorni che mancano al rilascio.
E’ importante dare significato ad ogni aspetto della giornata, costruendo un nuova routine che si adatti al tempo dilatato dell’isolamento, cercando di prevedere attività variegate e creative, soprattutto per i bambini.
Affrontare le proprie emozioni negative è il modo migliore per lasciarle andare; non teniamoci tutto dentro, ma condividiamo il peso delle nostre preoccupazioni e paure.
Impariamo a riconoscere ed accettare anche questi sentimenti, senza giudicare o giudicarci, perché ogni emozione ha diritto di essere provata.
Non c’è nulla di male a sentirsi spaventati, angosciati o sotto stress; non possiamo risolvere tutto e non serve a nulla cercare di nascondere quello che proviamo; è bene piuttosto mettere in atto strategie per fronteggiare i momenti di agitazione ed irrequietezza, magari cimentandosi in tecniche di rilassamento casalinghe.
Un altro consiglio utile, che anche io sto applicando fin dal primo giorno di isolamento preventivo, è quello di ridurre al minimo l’afflusso di informazioni sul virus e di filtrare molto attentamente le fondi che decidiamo di approfondire. Prima di entrare nel panico per notizie che arrivano dal sentito dire, da fonti anonime o losche, consultate i siti ufficiali dei ministeri, i profili social del Presidente del Consiglio e del Capo dello Stato, oppure le testate giornalistiche di cui vi fidate.
Le fake news sono portatrici di ansie su larga scala, quindi meglio evitarle.
L’ideale sarebbe se dedicassimo un po’ del nostro tempo anche all’attività fisica che, come molte ricerche attestano, produce degli effetti benefici immediati sulla capacità di concentrazione, sull’umore, sul ciclo sonno-veglia e ci consente di scaricare tensioni, ansie e tossine in maniera salutare.
Ricordiamoci che abbiamo bisogno del rapporto di reciprocità con il prossimo per vivere meglio.
Questo periodo di isolamento fisico forzato, paradossalmente, ci offre la possibilità di ricucire le relazioni con gli altri che, per i ritmi frenetici delle nostre vite precedenti, abbiamo trascurato.
Infine, se i consigli di questa breve guida non dovessero soddisfarvi a pieno e sentite il bisogno di un confronto professionale, sono stati attivati numerosi sportelli di ascolto psicologico, sia sui social che tramite dei numeri dedicati, sempre disponibili ad accogliere le richieste di supporto.
La salute della mente non va trascurata, perché è importante quanto quella fisica e occorre prendersene cura in egual misura.
Quando mente e corpo sono in equilibrio, si può dire di stare bene.
Articolo già pubblicato sul Quotidiano del Sud – l’AltraVoce dell’Italia di lunedì 30/03/2020