Economia di guerra: i mercati finanziari dopo gli attentati di Parigi

La guerra, si sa, può trainare l’economia. In molti sostengono che dopo una grande crisi, debba venire una grande guerra, pur sperando che non sia così.

A poco più di due settimane dai terribili fatti di Parigi, dalle dichiarazioni di Hollande e dai bombardamenti francesi in Medio Oriente, i mercati finanziari reagiscono in maniera razionale al contesto politico, mostrando un forte aumento del prezzo delle azioni di industrie belliche.

industria-delle-armiAppena un giorno dopo gli attentati, le azioni delle più importanti aziende di produzione di equipaggiamenti militari, hanno visto crescere il valore delle proprie azioni di ben tre punti percentuali. Non fa eccezione Finmeccanica, miglior titolo di Piazza Affari della settimana.

Per contro, è stato osservato un crollo delle azioni delle società che operano nel settore turistico (Air France ha perso il 5,67%) e del lusso.

Gli analisti di Credit Swisse hanno ipotizzato che a trarre vantaggio da questa situazione, potrebbero essere invece le società di home entertainment, in quanto la gente sarà meno propensa ad uscire di casa dopo gli attentati di Parigi.

Un simile andamento nei mercati si era avuto dopo l’11 settembre. L’ipotesi resta comunque che gli effetti saranno di breve durata, almeno per quanto riguarda i crolli osservati, come già emerge dai segni di ripresa mostrati da alcune azioni del comparto turistico e del lusso.

Ad oggi le guerre si combattono anche in campo finanziario ed è sempre sconcertante prendere atto di quanto avvenimenti terribili come quelli di Parigi possano avere effetti forti e non trascurabili su tutti gli aspetti delle nostre vite.