E SE POTESSIMO SUONARE IL MONDO? MOGEES: LA MUSICA NASCOSTA NELLE COSE

 Di Elvira Scarnati

mogees

Quante volte da bambini, ma anche da grandi, ci siamo ritrovati a battere le mani tra loro o sul tavolo, o a saltellare facendo rumore col tacco delle scarpe, a mo’ di tip tap, solo per ricreare una melodia o un ritmo? Beh, tante.
Sicuramente la canzone più riprodotta da sempre in questo modo è “We will rock you” dei Queen, il cui stesso arrangiamento è creato non solo percuotendo un tamburo, quanto, soprattutto, battendo le mani tra loro e battendo i piedi su una pedana.

Oggi, grazie alla tecnologia, battere le mani su un oggetto non permette solo di dare ritmo, può creare vera e propria musica. Per suonare non è più necessario avere a disposizione e, soprattutto, saper utilizzare un classico strumento musicale, come una chitarra, una tastiera o un tamburo. Oggi chiunque può suonare qualsiasi cosa, in qualsiasi momento. Any time, any place, any object!” è proprio lo slogan che caratterizza Mogees, un microfono che posizionato su qualsiasi superficie e collegato allo smartphone, tramite un’app, trasforma i rumori e le vibrazioni create in suono e musica. Il piccolo sensore cattura e analizza le vibrazioni create interagendo con le cose attorno a noi e invia impulsi elettrici all’app presente sullo smartphone che, tramite una speciale tecnica, trasforma le proprietà acustiche rendendole musicali.

Abbiamo scoperto Mogees a fine aprile, a Roma, durante il seminario La Nuvola Rosa, e da subito ne siamo rimasti affascinati. E’ straordinario pensare che in qualsiasi momento e con qualsiasi cosa potremmo creare della musica.
Con Mogees si dà sfogo alla fantasia e all’immaginazione: ognuno può trasformare oggetti inanimati e apparentemente “muti” in strumenti musicali unici. Così, anche uno specchio, un albero, un cancello, i raggi di una bicicletta, una moneta, un palloncino, un termosifone, possono “essere suonati”per creare melodie.

L’inventore è Bruno Zamborlin, ventottenne vicentino che, durante il dottorato in Informatica al Goldsmiths College di Londra, ha elaborato il sensore e l’app e ha iniziato “a suonare la città di Londra”. L’idea alla base di Mogees è, appunto, creare musica con qualsiasi cosa e portar fuori la musica elettronica dal computer per renderla “percepibile”.

Nel 2012 Bruno ha partecipato all’evento Tedx Brussels doveha presentato Mogees così:

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=RGbyFxw3-pY]

Ma sarà davvero questa la musica del futuro? Basterà davvero tamburellare su una tavola o su un albero per diventare musicisti? Chissà, magari le generazioni future canteranno “We will rock you” con un battito ritmico che si trasformerà in vero e proprio suono musicale.

Mogees non è ancora disponibile al grande pubblico ma da poco è terminata la raccolta fondi su Kickstarter che ha permesso di ottenere i finanziamenti necessari per l’avvio della produzione in serie. La raccolta tramite crowdfunding è stata un successo, tanto che ha permesso di raddoppiare il target di fondi inizialmente previsto, ottenendo quasi cento mila pounds.

Nell’attesa di poter acquistare presto il nostro Mogees e poter suonare il nostro mondo, continuiamo a seguire Bruno e a guardare le performance di Mogees sul suo canale YouTube, alla scoperta della musica nascosta nelle cose.

Questo è il primo video musicale interamente realizzato utilizzando il Mogees come strumento musicale. Il brano è stato eseguito da Plaid in collaborazione con lo stesso Bruno Zamborlin.