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Concorsi in salsa Covid

Le novità introdotte dal Decreto Rilancio per lo svolgimento dei concorsi pubblici

E’ finalmente arrivata la tanto agognata fase 3. L’abbiamo desiderata, invocata a gran voce e abbiamo lottato affinché giungesse il prima possibile insieme al sole, alle spiagge, alla ripresa delle attività economiche e delle nostre vite, messe in stand-by dal virus.

Era il 13 Maggio quando il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, tenne la conferenza stampa a Palazzo Chigi con i Ministri Roberto Gualtieri (Economia e Finanze), Roberto Speranza (Salute), Stefano Patuanelli (Sviluppo Economico) e Teresa Bellanova (Politiche Agricole Alimentari e Forestali) per presentare l’attesissimo Decreto Rilancio.

Rilancio è il concetto cardine su cui si poggiano le misure previste per rinnovare il vigore della nostra martoriata economia, già in terribile agonia prima della venuta del virus.

In quella conferenza stampa Conte esordì dicendo: “Abbiamo lavorato a questo decreto nella consapevolezza che c’è un Paese in grande difficoltà, c’è una comunità di donne, di persone, in grande sofferenza e la manovra per fronteggiare questa fase di emergenza è una manovra che contiene però anche delle premesse perché questa fase di ripartenza possa già concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale”. Ha proseguito poi aggiungendo che il DL è “Un testo complesso che contiene oltre 250 articoli ma tenete conto che parliamo di 55 miliardi pari a due manovre, due leggi di bilancio”. Dalle dichiarazioni rilasciate in molti hanno iniziato a credere che il testo tanto decantato contenesse la panacea a tutti i mali dell’Italia, ma malgrado siano poi immancabilmente venute alla luce delle “sbavature” che fanno storcere il naso e porre le questioni di fiducia, rimane comunque un punto di partenza per regolare molte questioni che erano rimaste in sospeso. Dal mare magnum dalle materie contenute nel Decreto emergono nuove direttive per far rispettare alla Pubblica Amministrazione le promesse fatte e far svolgere i concorsi pubblici, previsti per questo anomalo 2020, in modalità covid free. Le parole chiave di questa nuova fase delle procedure concorsuali sono: velocizzazione; digitalizzazione e semplificazione. In questa seconda parte dell’anno verranno inoltre sperimentati nuovi approcci come la decentralizzazione delle prove e la somministrazione di test rapidi in modalità telematica, in ottemperanza alle direttive di distanziamento.

Negli stessi giorni della conferenza stampa sul Decreto Rilancio, la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, si aggiunse al coro di governo dichiarando che i concorsi pubblici sarebbero ripresi seguendo delle nuove modalità e che lo svolgimento delle prove in un unico edificio tipo Fiera di Roma (dove si sono svolti tutti i concorsi pubblici pre-covid19), oramai è “impensabile”. La Dadone ha inoltre dichiarato che in condizioni normali si sarebbero impiegati, in media, 18 mesi dalla fase di pubblicazione del bando a quella di comunicazione dei risultati finali delle prove ai candidati, e che l’obiettivo prefissato è di finalizzare tutto, usando i nuovi metodi, in meno della metà del tempo. L’intento è, come ha specificato la ministra, quello di “Velocizzare senza banalizzare e senza voler scegliere in maniera asettica o priva di un criterio meritocratico. Le prove devono rimanere e si devono semplificare delle procedure”. Ricapitolando, le principali novità introdotte dal DL Rilancio e contenute all’art.247 consistono: nello svolgimento delle prove concorsuali in sedi decentrate individuate sulla base del criterio geografico di provenienza dei candidati e con utilizzo della tecnologia digitale; la prova orale potrà essere svolta in video conferenza; le domande di partecipazione potranno essere inoltrate, solo on line e mezzo piattaforma digitale apposita, entro 15 giorni dalla data di pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale; i candidati per poter partecipare devono possedere un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) personale e registrarsi alla piattaforma attraverso il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID). “Last but not least” [ultimo ma non per importanza n.d.r.] il requisito di accesso sarà individuato, esclusivamente, sulla base del titolo di studio stabilito, per la specifica posizione in concorso, dal contratto collettivo nazionale del lavoro. Il tutto condito con la promessa che se la sperimentazione di queste modalità smart dovesse conseguire i risultati sperati, verrà applicata anche in seguito. Sarà finalmente giunta l’era del cambio generazionale nei meandri degli uffici della Pubblica Amministrazione? Le premesse sembrano esserci tutte. Del resto io ed i miei coetanei abbiamo aspettato già abbastanza, con cuore trepidante, lo sblocco del tour over che ha impedito le assunzioni nella PA troppo a lungo. A conferma di quanto sia necessaria nuova linfa vitale a tutti i livelli amministrativi è stato da poco indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di duemilacentotrentatre posti di personale non dirigenziale, a tempo pieno ed indeterminato, nel profilo di funzionario amministrativo, nei ruoli di diverse amministrazioni, rientrante nel progetto RIPAM. Le figure richieste, per citarne alcune, verranno collocate al Ministero dell’Interno; al Ministero dell’Economia e delle Finanze; al Ministero dello Sviluppo Economico; al Ministero del lavoro e delle politiche sociali; all’avvocatura generale dello Stato, al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e in tanti altri ministeri e agenzie nazionali. Luca Cordero di Montezemolo una volta disse: “L’efficienza della pubblica amministrazione è il fulcro indispensabile per rilanciare lo sviluppo del Paese. Senza una pubblica amministrazione efficiente non si potranno fornire servizi di qualità alle imprese e ai cittadini tempi certi della giustizia, sostegno concreto ai redditi dei più deboli, un welfare moderno, una scuola e un’università valutate e premiate in base al merito”. Questa è, dunque, un’occasione di rinnovamento da non perdere.

Articolo già pubblicato su Il Quotidiano del Sud- l’Altravoce dei Ventenni il 13/07/2020

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