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Chi è e cosa fa il consulente del lavoro?

@sabrine_graz

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L’intervista a Sabrina Grazini, Consulente del Lavoro “online”

Tutti noi prima o poi ci imbattiamo in problematiche legate ai contratti di lavoro, ai rapporti lavorativi da instaurare con i datori di lavoro o con i dipendenti, alle differenze tra apprendistato e stage, o alla lettura della busta paga. Per chiarire ogni nostro dubbio esistono per fortuna i consulenti del lavoro!

Abbiamo parlato di questa (provvidenziale) professione con Sabrina Grazini, 29enne consulente del lavoro bresciana, titolare di un profilo professionale su Instagram da 36,6 mila followers (ndr. alla data in cui si scrive). Sabrina è una vera “different CdL” che con simpatia, semplicità e immediatezza rende fruibili e alla portata di tutti anche i concetti più difficili.

Se posso chiederglielo, da quanti anni esercita?

Ho 29 anni, ho conseguito l’abilitazione alla professione di consulente del lavoro nel 2019, il 26 marzo esattamente, ed ho iniziato a lavorare in maniera autonoma, aprendo di fatto la mia attività ed il mio studio nel gennaio 2020, quando ancora sembrava lontanissima la pandemia, o almeno non erano prevedibili le conseguenze che ha generato.

Di cosa si occupa principalmente? Proviamo a spiegare chi è il consulente del lavoro?

Il consulente del lavoro si occupa principalmente della gestione del personale delle piccole-medie aziende.  Mi piace dire che a differenza del commercialista che si occupa di numeri, il consulente del lavoro si occupa di persone. Diciamo che il consulente affronta maggiormente il lato umano delle attività imprenditoriali. Ci occupiamo soprattutto delle problematiche relative all’inquadramento del personale dipendente e della gestione dei rapporti con le diversi tipologie di enti previsti dal nostro Legislatore, quali INPS, INAIL; Centri per l’impiego ed organizzazione sindacali. Non ci si ferma qui però, perché negli ultimi tempi si è aperto il mondo relativo al funzionamento delle start up ed alle agevolazioni per loro previste.

Qual è stata l’evoluzione della sua professione nel corso del tempo?

Possiamo dire che i cambiamenti e le evoluzioni della nostra professione nel corso del tempo siano stati profondi, sebbene io li abbia vissuti poco perché tra praticantato e professione vivo questo mondo da 4 anni circa. In ogni caso, si è passato dal ragioniere che elaborava le buste paga ad inizio mese ad un’esplosione delle materie di cui ci occupiamo ed in cui possiamo specializzarci; parliamo di welfare, assunzioni, agricoltura, previdenza, mondo delle start up, tema questo ancor più approfondito dalla casistica delle start up innovative. Credo che a chi oggi decida di intraprendere questa professione convenga specializzarsi in uno di questi argomenti piuttosto che cercare di svolgere e fornire ogni tipologia di consulenza.  

E’ contenta della sua professione? Le piace il suo lavoro?

Sono felicissima della mia professione, all’inizio è stata dura perché appena mi sono avviata è scoppiata la pandemia, quindi è stato un inizio difficile ma ora posso dirmi pienamente soddisfatta di ciò che faccio e ne sono molto felice. Amo il mio lavoro. Dopo l’abilitazione mi proposero l’assunzione nello studio in cui ho fatto la pratica ma decisi di rischiare ed iniziare da sola, e devo dire, oggi, di aver fatto bene.  

Vantaggi e svantaggi della libera professione?

Il maggiore vantaggio della professione è anche, secondo me, il più grande degli svantaggi. Sto parlando della necessità di restare costantemente aggiornati ed al passo con i tempi ed i dettami del nostro Legislatore che, come sappiamo, introduce innovazione e cambiamenti di continuo. Lo considero un vantaggio perché questo modus operandi aiuta a mantenersi in costante allenamento anche mentale e ci costringe a non crogiolarci mai su quanto fatto ma a mantenere alto il livello di concentrazione e proattività. Basti pensare che durante il mio periodo di praticantato il dominus pretendeva la lettura de Il Sole 24 Ore giornaliera. Dall’altro lato questo costante aggiornamento può essere logorante nel corso del tempo perché adesso lo faccio con grande voglia e passione, un domani il rischio è quello di essere stanchi ma poi ci penseremo….

Come coniuga professione e tempo libero, lavoro e vita privata?

Per il momento abbastanza facilmente nel senso che riesco a gestire il lavoro e le mie cose personali con una buona organizzazione del tempo. Mi spiego meglio, ho messo dei paletti ben fermi ed ho deciso di avere almeno una sera a settimana a disposizione per praticare la danza, che amo sin da quando era bambina, altro punto fermo è che salvo rare eccezioni, il weekend lo dedico alla mia casa ed a me stessa. Per il resto non ho orari lavorativi, per noi lavoratori autonomi si sa quando si inizia e non si quando si finisce, ma ho notato di essere un buon motore diesel e, se necessario, lavoro anche di sera, eccetto quando vado a fare danza.

Com’è svolgere la sua professione a Brescia? Le differenze nord-sud sono notevoli?

Non saprei cogliere bene queste differenze che, come sappiamo, ci sono e sono molto forti. Non riesco a coglierle però perché il 20% dei miei clienti proviene dal bresciano, il restante 80% ha sede in varie parti d’Italia, sono clienti provenienti dal mondo del web, parliamo di start up innovative. Posso dire che, anche per problematiche legate alla pandemia, nel mio studio ho incontrato solo il 5% dei miei clienti, per il restante 95% svolgo le mie consulenze online con le famose videochiamate. Questo forse è stato dovuto anche al mio modo di comunicare, estremamente semplice e comprensibile, mi auguro, che rende smart le mie conoscenze e, grazie all’utilizzo delle piattaforme social sto riscontrando un buon successo a livello di contenuti che, molto spesso, si traduce nell’acquisizione del cliente.

Come è nata l’idea del profilo Instagram? È difficile gestirlo? Le richiede molto tempo?

L’idea del profilo Instagram ha preso vita il 27 marzo 2021, due anni dopo aver superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione. Il mio primo post è proprio “2 anni di Sabrini Grazini CDL”. In seguito ho notato che con dei brevi video spontanei e di facile comprensioni, riuscivo a rendere fruibili delle nozioni per più persone, potenziali clienti, ed oggi il mio profilo Instagram sta diventando un piccolo serbatoio di contenuti.

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