Uno degli assi portanti delle aziende della Silicon Valley è il principio del “give back”, dell’aiutare
Alle prese con le prime esperienze di lavoro, laureandi, laureati e giovani professionisti, spesso non sono pienamente consapevoli di tutte le opportunità che offre il bagaglio di conoscenze acquisite durante gli anni di studi. E a causa della carenza di consistenti programmi di orientamento professionale, ottenere consigli può risultare difficoltoso. Partendo da questo presupposto e ispirati dallo spirito del give back, Danilo Festa e Giuseppe Basta hanno avviato la startup Career Coach, “piattaforma web based con l’obiettivo principale di creare un universo di relazioni” tra laureandi/laureati (players) e professionisti (coach).
Abbiamo contattato Danilo e Giuseppe e ci hanno raccontato qualcosa in più sulla startup e sulla loro esperienza.
“Career Coach è nata per soddisfare un bisogno” ci dicono. “A causa della congiuntura economica sfavorevole e dell’assenza di servizi adeguati di orientamento professionale, una volta terminata l’università abbiamo avuto difficoltà nel trovare la nostra strada. Grazie ai consigli di altre persone e a seguito di percorsi rocamboleschi, anche all’estero, alla fine, abbiamo capito cosa volevamo fare, ma questa fortuna non è data a tutti.”
Il rapporto che si instaura tra player e coach non è però l’unico, proprio perché Career Coach non offre solo un servizio di orientamento, ma è un “Network democratico a disposizione di tutti”.
Network perché connette, appunto, differenti soggetti, su tre livelli:
- Player e Coach
- Player e Player
- Coach e Coach
Permettendo il confronto tra studenti/neolaureati e professionisti, sulla tematica del lavoro, tra studenti, sul mondo universitario e le prospettive lavorative, e tra professionisti, per la condivisione di conoscenze e la creazione di nuove opportunità di business e carriera.
Democratico perché è il primo servizio del genere in Italia offerto gratuitamente e, soprattutto, perché è il primo ad essere aperto a tutti. “Non ci sono barriere in Career Coach, ognuno può partecipare attivamente; al contrario di come avviene per altri servizi di mentoring, offerti solo a pochi utenti, selezionati a seguito di una candidatura.”
In Career Coach solo la candidatura dei coach viene “congelata” per un breve periodo, al fine di verificare la sussistenza dei requisiti lavorativi richiesti (utilmente elencati qui).
“Alcune persone ci hanno obiettato di essere simili a Linkedin, ma non è così: innanzitutto per il target preciso di utenti a cui ci rivolgiamo, ma soprattutto, per il concetto di give back e “solidarietà” che ci descrive.” Chi si iscrive a Career Coach, player o coach che sia, è obbligato, in conformità al proprio tempo e alla propria disponibilità, a rispondere alle domande poste; obbligo che su Linkedin non esiste.
Al momento Danilo e Giuseppe sono impegnati con la fase 1 del lancio della startup, che consiste nel reclutamento dei coach. “I coach già iscritti sono 80, e abbiamo l’appoggio di circa 60 aziende, ma anche società di consulenza, studi legali, banche ecc..”. Per invogliare anche i professionisti più restii, si stanno delineando vari tipi di incentivi per i coach, affinché collaborino in modo attivo sul sito. Oltre ai pacchetti Smartbox, già attivi, in cantiere, per il futuro, si stanno vagliando altri tipi di premi, come la possibilità di frequentare un master o corsi di formazione nelle università partner.
Da metà marzo, dopo aver inglobato il maggior numero di professionisti, inizierà invece la fase 2, con l’iscrizione dei players. “Avvieremo una serie di eventi e incontri nelle università, sia pubbliche che private, iniziando il 12 marzo a Roma, alla Lumsa”. Altri contatti sono stati presi (e si stanno prendendo) anche con l’Università Suor Orsola Benincasa e la Federico II di Napoli, la Bocconi e il Politecnico di Milano.
La fase 3 sarà l’ultima e consisterà nel creare una terza figura di riferimento, oltre a player e coach, rappresentante le aziende, che saranno coinvolte tramite l’implementazione, sulla piattaforma di Career Coach, di una sorta di career day costante “cosicché player e coach potranno essere liberi di contattare le imprese per porre domande e inviare il cv in modo facile e quasi costante. Inoltre, per le imprese, e soprattutto per le pmi, si avrà la possibilità di aumentare la visibilità e avere nuove possibilità di reclutamento e pubblicità.”
Ciò che si crea è quindi un ‘opportunity network’, in cui ciascun utente avrà l’opportunità di ottenere e crearsi opportunità.
Pochi giorni fa Career Coach ha ottenuto il supporto della Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali (CIU), e adesso punta ad espandersi a macchia d’olio, iniziando a tastare il terreno anche in paesi esteri, per valutare possibilità di espansione future. E se si è interessati a far parte della Community di CareerCoach, sappiate che “siamo aperti a tutti i profili! Chiunque crede nell’iniziativa e vuole esserne parte attiva è ben accetto. Non ci sono paletti per entrare, siamo, appunto, un network democratico!” (Per maggiori informazioni sulle candidature andate qui)