Venti Blog

Andrea Piovan: La voce degli anni ’90 si racconta tra Art Attack e molto altro

Andrea Piovan nasce a Spinea il 25 gennaio del 1963. Si avvicina al mondo della recitazione fin da giovane per poi intraprendere stabilmente la carriera come speaker e doppiatore.

Andrea Piovan è noto per aver doppiato numerosi documentari BBC Earth come Planet Earth, Frozen Planet e la serie Wild.

Per quanto riguarda i videogiochi è la voce di Liquid Snake in Metal Gear, Nitrus Brio in Crash Bandicoot 2, Dingodile in Crash Bandicoot 3: Warped, Gabriel Logan in Syphon Filter, Hunter in Spyro 2, Kongol in The Legend of Dragoon e Robert Baxter in Time Crisis II.

Ha partecipato anche al doppiaggio di numerosi videogiochi blasonati come: Medievil, Half Life 2 e Tombi.

È stato la voce inconfondibile del Capo in Art Attack ed è lo speaker ufficiale di Rete 4, Canale 5 e Italia 1.

Come ti sei avvicinato al mondo del doppiaggio?

All’inizio negli anni ‘70 avevo una radio privata dove facevo il dj in compagnia del mio amico Franco. Già alle superiori lavoravo in discoteca, in pratica utilizzavo già la voce. Ho capito che non bastava essere solo speaker radiofonici; quindi, ho cominciato a fare teatro prima in Italia e poi a Londra. A Londra ho frequentato una scuola molto importante. Ho avuto la fortuna di lavorare alla Royal Shakespeare Company, ho frequentato la scuola di Philippe Gaulier, Jacques Lecoq a Parigi. Dopo la scuola teatrale ho iniziato a fare lavori più sentiti a livello emozionale. La scuola mi è servita per riuscire ad esprimere tutto quello che io volevo raccontare.

Quale è stato il personaggio più difficile da doppiare? A quale sei più affezionato?

Non c’è stato un personaggio difficile da doppiare, tutto dipende sempre dal mio stato d’animo. Se arrivi sul posto di lavoro preparato, ma al tempo stesso disponibile curioso e intraprendente anche il personaggio più difficile non è poi così faticoso. Quello che ho amato di più sicuramente è Liquid di Metal Gear e il capo di Art Attack. Mi sono veramente divertito, il personaggio esprime la gioia che ho dentro di me. Adesso mi piace narrare documentari. Mediaset mi ha dato la possibilità di doppiare grandi documentari come Frozen Planet, Dynasties e tutta la serie Wild. Questi sono tutti prodotti di BBC Earth. In compagnia della musica di Hans Zimmer e in presenza della voce di David Attenborough è qualcosa di coinvolgente. Amo particolarmente narrare i documentari. Tra poco ci sarà un documentario, sempre su Mediaset, di 8 puntate che si chiama Planet Earth 3. In pratica il Sanremo dei documentari, grazie ancora a Mediaset.

Quali sono i consigli che daresti a nuovi e aspiranti doppiatori?

Se si ha la possibilità di recarsi direttamente in studio a doppiare, ve lo consiglio. Questa è la scuola più importante. Anche seguire i corsi è fondamentale però al tempo stesso bisogna allenarsi almeno per altre quattro o cinque ore al giorno. Bisogna esercitarsi molto per raggiungere un buon livello, è il suggerimento che ribadisco anche i ragazzi che mi seguono. C’è il rischio di arrivare impreparati in sala di doppiaggio, non si può pretendere di fare i casting se non ci si prepara quotidianamente. Anche se non si ha la fortuna di lavorare in studio, bisogna comunque esercitarsi come se si lavorasse in studio. Bisogna lavorare sulle articolazioni, sul personaggio, guardare dei film e provare a doppiarli.

Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni

L’intervista completa continua su Videogiochitalia.it

Exit mobile version